Dall’impulso iniziale di monsignor Francesco Ventorino fino alla nascita del “Meeting del Mediterraneo“, passando per le appassionanti campagne elettorali con la Dc, così questa originale forma di impegno pubblico dei cattolici arrivò a scuotere la città siciliana
Senza alcuna enfasi, a tre anni dalla morte, posso dire che don Ciccio, così era chiamato Francesco Ventorino dagli amici, mi è stato compagno, amico, fratello per 45 anni. Lo
Storia, successi professionali e amicizie senza sosta di un luminare della medicina e portatore di una fede travolgente. «Tramite lui, ciascuno di noi ha ritrovato la propria umanità risvegliata»
Non ho mai visto un prete entusiasta della sua scelta come lui. E ogni fase della sua vita è stata vissuta come un segno, un compito affidatogli da Dio, che lui cercava di svolgere nel migliore dei modi.
Per tutti "don Ciccio", fu fedele seguace di don Giussani e riferimento della comunità di Cl in Sicilia. Qui la sua omelia durante la festa per i suoi sessant'anni, che volle festeggiare in carcere assieme ai detenuti.
Don Francesco Ventorino: «Prima di stracciarci farisaicamente le vesti, dovremmo chiederci cosa facciamo noi per una società più giusta, nella quale l’uomo non abbia la necessità di vendersi alla mafia»
In un libro postumo il filosofo siciliano, marxista e ratzingeriano, analizza «la radice del post-umano», il compimento di quel «progetto illuministico» che eliminando Dio rende la persona schiava della necessità
Il desiderio di un detenuto, la carità della Chiesa, la straordinaria consapevolezza degli sposi e degli invitati. Don Ventorino, cappellano a Catania, racconta un fatto che «ha reso più glorioso il volto di Cristo»
Don Francesco Ventorino racconta il cambiamento dei detenuti grazie a un Pontefice che sa «far vivere agli uomini del nostro tempo l’esperienza della misericordia del Signore»