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Ritratto del nuovo presidente di Confindustria che ha prevalso per una manciata di voti su Alberto Bombassei. Le pedalate con Romano Prodi, l'amicizia con Fedele Confalonieri, la gestione familiare della Mapei. Ha detto di voler essere «il presidente di tutti». Suo primo compito sarà infatti di far ritrovare unità all'associazione.

Da gennaio, Fiat recede «da tutti i contratti applicati nel gruppo e da tutti gli altri contratti e accordi collettivi aziendali e territoriali vigenti». Il modello che sarà applicato, dopo aver ascoltato i sindacati, a tutte le fabbriche della casa automobilistica torinese è quello di Pomigliano, approvato con referendum dai lavoratori. La Fiom rischia di restare fuori

Ieri anche le Cartiere lombarde Paolo Pigna hanno annunciato che lasceranno Confindustria. La prossima potrebbe essere la Margraf: «ormai Confindustria è diventata una casta politica». Gli imprenditori veneti solidarizzano con Marchionne e criticano la gestione Marcegaglia: «Confindustria è un carrozzone, non siamo rappresentati né protetti»

Non si tratta più di esaminare il fondamento delle indagini codice alla mano. La saturazione verso il premier è stata raggiunta per la compromissione pubblica dei comportamenti e della credibilità. Anticipiamo l'articolo di Oscar Giannino "Ecco perché per gli industriali l’emergenza non è più la giustizia", in uscita sul numero 40 di Tempi di domani giovedì 6 ottobre

Marco Ferrante, giornalista economico e scrittore, ha pubblicato due libri sull'ad di Fiat e commenta a Radio Tempi la scelta di Marchionne di uscire da Confindustria con l'azienda torinese: «Questa rottura avviene dopo un lungo periodo di conflitti tra Fiat e Confindustria, che trova la sua esplosione con Marchionne»
