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Il leader di Confindustria Emma Marcegaglia usa toni inediti per parlare del sindacato e dell'articolo 18: «Bisogna poter licenziare le persone che non fanno bene il loro mestiere, a volte l'articolo 18 diventa un alibi dietro il quale si possono nascondere dipendenti infedeli, assenteisti cronici e fannulloni. Il sindacato non li protegga».

Sono giorni difficili per il segretario della Fiom. I dirigenti del sindacato minacciano le dimissioni e la base sta migrando soprattutto verso la Cisl. «Con il caso Fiat Landini ha creato il sindacato del "no"» - spiega Fiorenzo Colombo, direttore di Bibliolavoro - «da allora i dirigenti e delegati si sentono in un limbo insostenibile»

Secondo Stefano Colli Lanzi, ad di Gi Group, «dobbiamo superare la dualità del mercato del lavoro e la Fornero si muove nella giusta direzione. Gli ammortizzatori sono positivi e hanno avuto un ruolo importante. E la posizione dei sindacati è comprensibile. Purché si sviluppino politiche attive e flessibilità in uscita».

A Sesto Calende, nel varesotto, la Lascor, azienda produttrice di casse per orologi, si è vista rifiutare dai suoi dipendenti la proposta di un aumento di salario e l'assunzione di duecento precari. Il motivo? I lavoratori non hanno intenzione di lavorare il giorno festivo. «Non chiamateli lazzaroni», spiega il funzionario Fiom De Musso. Ma ora il rischio è che qualcuno rimanga a casa
