benzina
L'Italia è all'ottantasettesimo posto su 189 nazioni nella graduatoria tra i paesi dove è meglio investire. Siamo dietro Zambia, Albania, Ghana e Mongolia. Perché? Tasse cervellotiche e una burocrazia da azzeccagarbugli sono le vere zavorre del nostro paese. E se poi ci aggiungiamo uno statuto dei lavoratori nato negli anni Settanta...

Nel giro di una notte il prezzo della benzina in Nigeria è raddoppiato, dopo che il presidente Goodluck Jonathan ha tolto i sussidi statali. Da 3 giorni nel paese è in atto uno sciopero generale ma il presidente ha promesso che investirà i soldi risparmiati in spesa sociale. E se qualcuno controllerà, forse nascerà una vera democrazia

Mille euro il 1 gennaio 2002 oggi sono diventati 1.222 (+22 per cento). E i prezzi dei beni di consumo? I generi alimentari sono cresciuti del 24 per cento. Le spese per l'abitazione sono aumentate del 39,5 per cento. Nel primo giorno dell'euro, la benzina verde costava 0,992 euro/litro, oggi 1,735 euro/litro. L'aumento è del 73,49 per cento.

Gas, elettricità e rifiuti. Ma non solo: anche casa, benzina e autostrade. Per non parlare dell'Iva, dell'Irpef e dei capitali scudati. L'anno inizia con una serie di rincari su molti beni. La vicenda vi stressa oltremodo? Allora non rilassatevi fumandovi una sigaretta davanti al televisore. È aumentato anche il canone e il prezzo del tabacco.

Una manovra monstre, fatta per il 70 per cento di tasse. Basterà? E soprattutto: come ne uscirà il paese? Per l’esperto di diritto tributario Morri e l’economista Sapelli «manca la crescita». Bortolussi: «Speriamo che il cavallo sopravviva». Pubblichiamo l'articolo che appare su Tempi 50/2011 in edicola da oggi

Napolitano ha firmato la manovra "Salva Italia" presentata dal governo Monti, dicendo che «siamo arrivati appena in tempo per evitare la catastrofe». Cgil, Cisl e Uil annunciano uno sciopero unitario di tre ore per lunedì 12 dicembre. Ecco che cosa prevede la manovra e cosa ha detto ieri sera Monti nel salotto di Bruno Vespa

«La critica principale da fare alle tre maggiori agenzie di rating è che denunciano una situazione quando ormai il guaio è già accaduto». Carlo Stagnaro dell'Istituto Bruno Leoni spiega perché se vogliamo ricominciare a crescere dobbiamo «liberalizzare. Da Draghi a Tricher, dal Fmi all’Ocse, tutti ci ricordano che noi cresciamo perché zavorrati dalle rendite»
