banche

Massimo Giardina
29 Novembre 2011
«Prima di lanciare un Btp day devi attendere che il trend si trasformi da negativo a positivo. Non si può giocare con i risparmi di una famiglia. L'Abi ha fatto una mossa assurda: fai il patriota senza sapere cosa accadrà domani». Intervista all'economista Paolo Barrai che ha spiegato anche perché convine portare i risparmi oltre le Alpi
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Redazione
17 Novembre 2011
Se per certi versi lo spread è paragonabile a quello che prima dell’euro era il rapporto di cambio lira/marco, la beffa, per le aziende italiane, è che questa volta non ci sono neanche i risvolti positivi sul lato esportazioni della svalutazione della liretta… Pubblichiamo l'editoriale finanziario di Alessandro Frigerio (RMJ Sgr) che compare sul numero 46/2011 di Tempi, da oggi in edicola
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Luigi Amicone
10 Novembre 2011
Non è bastato l’annuncio delle dimissioni di Silvio Berlusconi, timbrato e controfirmato dal Presidente della Repubblica. Non è bastato l’impegno, timbrato e controfirmato dal Quirinale, di un percorso parlamentare chiaro e rispondente alle richieste dell’Europa. Come si vede, lo spread vola. Comanda lo spread
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Redazione
10 Novembre 2011
Su Radio Tempi, alle 11, interverrà telefonicamente Ennio Doris. Il presidente di Banca Mediolanum spiegherà tutti i retroscena che stanno caratterizzando i mercati finanziari. Scopri come ascoltare la diretta
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Massimo Giardina
04 Novembre 2011
Intervista al professore e scenarista Carlo Pelanda che spiega tutti i limiti della Bce e della moneta europea, non risparmiando nemmeno il nostro superministro: «Sta reagendo in modo inappropriato ai problemi attuali perché ha una posizione ideologica»
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Redazione
25 Ottobre 2011
Sarkozy ride ma i banchieri, gli investitori e i risparmiatori francesi no. Hanno in pancia oltre 400 miliardi di titoli italiani e il debito è puntualmente onorato, il patrimonio pubblico e il risparmio privato italiani sono imbattibili, l’indice di disoccupazione è migliore di quello francese. E le nostre banche non scoppiano come quelle francesi di titoli semi-insolventi
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Redazione
14 Ottobre 2011
Il premier Silvio Berlusconi fa il suo dovere: va in Aula, senza l'opposizione, si scusa per l'incidente parlamentare e afferma che resta. Però non è asciutto, non spiazza l'avversario, fa sbadigliare Bossi con l'elenco delle riforme, non parla di Prodi, dell'euro, della speculazione, della spesa sanitaria impazzita e di quella previdenziale folle. L'analisi del direttore del Foglio
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