Col nuovo governo Monti va di moda il grigio-banca
È tempo di essere sobri, amici. Antonio Di Pietro, intercettato davanti a Montecitorio da Davide Ballantini di Striscia la notizia, lo ha così apostrofato: «Non hai capito che è finito il tempo dei Ridolini? Basta fare la commedia. È tempo di cose serie». Come ha scritto Michele Serra su Repubblica: «Il grigio-banca del governo Monti sembra un antidoto alla pacchianeria sgargiante che ci ha sommersi, incanagliti, instupiditi per tanti di quegli anni che quando vediamo passare in tv una faccia normale, una persona noiosa, sbarriamo gli occhi per l’incredulità».
NEBBIA. A Tempi ci siamo adeguati. Nessuno si presenta più con le calze fosforescenti, il direttore ha lasciato nell’armadio le sue cravatte salmonate e la segretaria ha smesso di presentarsi con la minigonna arcobaleno (così anche padre Aldo è contento). Tutti in tenuta grigio-banca, perché l’abito fa il monaco, come direbbe Saviano a Zuccotti Park. Scarpe grigio-asfalto, pantaloni grigio-fumo di Londra, camicia grigio-canna di fucile, giacca grigio-topo, capigliatura grigio-d’asino. In redazione ora è tutto così grigio-nebbia che sui computer abbiamo installato gli anabbaglianti.
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