Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Salute e bioetica

Surrogata solidale? I figli non sono cose, nemmeno se ce li scambiamo gratis

Non usate la storia della bimba commissionata e abbandonata in Ucraina per propinarci la farsa dell'utero "altruistico". C'è più onestà nel terribile «che c’entro con lei?» della madre "intenzionale" che nei melliflui «non conta la tecnica ma l'amore»

Caterina Giojelli
16/11/2021 - 6:27
Salute e bioetica
CondividiTwittaChattaInvia
L'arrivo in Italia della "bambina dal nome di fata" commissionata a una surrogata in Ucraina
L’arrivo in Italia della “bambina dal nome di fata” commissionata a una surrogata in Ucraina (foto Ansa)

È forse una cosa, la bimba ucraina dal nome di fata, è forse una schiava? Si comprano e regalano le cose, non i bambini. A meno che non si tratti di schiavi. Chi potrebbe vedere una cosa o una schiava nella bambina commissionata e abbandonata da una coppia italiana in Ucraina per 15 mesi? La madre “intenzionale” che l’ha lasciata a Kiev dicendo «che c’entro con lei»?

Ce lo chiediamo mentre qualcuno, al seguito dell’Associazione Luca Coscioni, sta usando il caso per promuovere la maternità surrogata “altruistica”. O “solidale”, come piace a giornali e radicali chiamare la fornitura di figli «per amore» e non per denaro, come accade in Ucraina. Ce lo chiediamo mentre si parla molto di amore in antitesi ai soldi, per non parlare del nocciolo della vicenda: «Il problema non riguarda la tecnica in questione», ripete Filomena Gallo che cova una bozza di norma sulla gestazione “solidale” dal 2016, sottolineando che «l’abbandono è un fenomeno che prescinde dalla tecnica» e che anzi, «solo una legge evita scenari di incertezza, che i proibizionisti invece di ostacolare continuano a fomentare».

La farsa della maternità surrogata solidale

La “tecnica in questione” prevede la produzione conto terzi di un figlio, nel caso specifico una bambina prodotta con i gameti di una donna, portata in grembo da un’altra, cresciuta da un’altra ancora, abbandonata da quella che aveva innescato la procedura. La “tecnica in questione”, scontrini alla mano, ha reso l’utero “altruistico” nei paesi in cui è legale, come in Canada, l’anello centrale di un infernale business a molti zeri (se la madre surrogata riceve “solo” dei rimborsi, l’intera pratica tra agenzie, medici, avvocati, cliniche per la fertilità può costare ai committenti oltre 75 mila dollari). Un’industria for profit dove tutti vengono pagati tranne chi ci mette «la gentilezza del cuore» e che in Inghilterra ha sdoganato il commercio dei bambini un anno fa. Infine, la “tecnica in questione” si presta ad abusi e contenziosi registrati dalla California alla Thailandia, contratti sventolati e avvocati scomodati quando il committente rifiuta merce difettosa, gestanti che si rifiutano di scartarla. Si presta alle rivincite della realtà sul progetto e il laboratorio, quando, guardando quel prodotto, si capisce che prodotto non è: è già accaduto in Ucraina, e pare sia accaduto anche a Kiev, circa un anno fa.

Offerta Natale 2022 - Regala l’abbonamento a Tempi a un prezzo speciale Offerta Natale 2022 - Regala l’abbonamento a Tempi a un prezzo speciale Offerta Natale 2022 - Regala l’abbonamento a Tempi a un prezzo speciale
PUBBLICITÀ

«Che c’entro con lei?». Sono precisi i virgolettati attribuiti dai giornali alla madre “intenzionale” della bambina dal nome di fata, ascoltata in procura a Novara due settimane fa. «Non la sentivo come mia figlia, mi dicevo: che c’entro io con lei? Non ce l’ho fatta». Per questo, dopo averla incontrata e riconosciuta, la donna è rientrata in Italia solo col marito. Ora i legali negano «tassativamente che la coppia volesse abbandonare la bambina», ma per mesi si è presa cura di lei una tata prima di chiedere aiuto al consolato italiano. Da qui il rimpatrio della piccola e l’accoglienza in una famiglia affidataria in attesa di adozione.

L’irrompere del buon senso con l’ispettore e la pediatra

Nessuno di noi l’ha vista, eppure la sentiamo tutti già “nostra”: è allegra, sana, gioiosa, racconta chi si è preso cura di lei, dalla tata alle forze dell’ordine. Persone che ci hanno fatto sentire “a casa”, così diverse da quei coniugi «additati come protagonisti di aberranti comportamenti» (dicono ancora i loro legali). Ci rincuorano le interviste all’ispettore Antonio Ricci, sbirro “vecchio stampo” e padre, che in 23 anni di carriera non era mai tornato da una missione senza un pericoloso ricercato o un boss mafioso in manette, bensì facendo la pappa a una bambina sorridente.

Ci rincuora la pediatra e madre Carolina Casini, volata con l’ispettore a Kiev – una vita sulle navi di migranti e nella striscia di Gaza –, che dopo averci raccontato la premura infinita e la disperazione per il distacco della tata (una tata che «ha surrogato l’amore genitoriale alla perfezione»), è stata capace di parole nettissime: «Ho visto tante situazioni difficili di minori, dai migranti a rischio della vita in mare alle missioni umanitarie in giro per il mondo, fino a bambini gravemente ammalati e senza la possibilità di curarsi. Ma questa vicenda è stata allucinante, assurda, ho avuto un vero e proprio shock e ho tanta rabbia. Un figlio non è un oggetto». E ancora: «Spero che sia un monito a non ripetere questo orrore. Forzare la natura per far nascere un figlio e poi abbandonarlo…».

LEGGI ANCHE:

Un soldato dell'esercito in Ucraina prepara un mortaio

Dopo i tank, l’Ucraina chiede i caccia. Presto i soldati?

27 Gennaio 2023
Olaf Scholz ha annunciato che la Germania invierà carri armati Leopard 2 in Ucraina

«I tank occidentali non cambieranno la guerra in Ucraina»

26 Gennaio 2023

L’intenzione non basta. E nemmeno l’amore

Ci hanno rincuorato questi adulti, la tata di mezza età che ha raggiunto il consolato col cuore in pezzi perché non poteva più giustificare la presenza di una neonata non “sua”, lo schivo ispettore Ricci e la dottoressa Casini, mentre la vicenda giudiziaria della bambina si ingarbugliava e i giornali titolavano articoli con quella frase sprezzante – «che c’entro io con lei?» – della donna che trovandosela davanti ha deciso di tornare indietro. Forse sarà una delle frasi che a mezzo avvocati negherà di avere pronunciato, ma per riuscire a stare davanti a una bambina di 15 mesi che scende da un aereo in braccio agli agenti dello Scip bisognerebbe davvero avere il coraggio e l’onestà di andare a fondo di questa domanda.

Cosa ha visto questa donna guardandola? Forse non una figlia da portare in Italia subito, per cui sfidare anagrafe e burocrazia, forse solo una bambina nata dal seme di suo marito e gli ovociti di un’altra donna, portata in grembo da una terza. Forse solo la verità: che a prodotto ultimato l’intenzione non basta. Nemmeno i soldi. E nemmeno l’amore a un progetto che muove intenzioni e soldi.

Come si fa a paragonare adozione e surrogata?

«Non si tratta di come un bambino nasce ma dell’amore che si è disposti a dargli», ha detto Maria Sole Giardini, consigliera generale dell’Associazione Luca Coscioni che si è offerta col marito di adottare la piccola. Giardini è affetta dalla sindrome di Rokitansky e si batte per l’utero altruistico perché «non posso avere figli se non attraverso la gestazione solidale per altri, perché non ho nel mio corpo la culla dove consentire che un embrione si annidi e cresca». Ma chi paragonerebbe una scelta generativa come l’adozione, l’amore e non solo dato da due genitori a un bambino bisognoso e senza adulti in grado di rispondere al suo bisogno, con la procreazione a solo scopo e puro intento di creare un bambino bisognoso e da dare ad altri genitori? Eppure è il paragone più scomodato per giustificare l’aberrante pratica dell’utero in affitto o per affetto.

I bambini non sono cose, nemmeno se ce li scambiamo gratis. Non sono merce, nemmeno se valgono i costi della surrogata. Non sono beni disponibili, nemmeno per amore, perché non sono nostri. A meno che non siano schiavi. Ma chi, guardando la bambina dal nome di fata, ci vedrebbe una cosa, una schiava?

Tags: maternità surrogataUcrainaUtero in affitto
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Un soldato dell'esercito in Ucraina prepara un mortaio

Dopo i tank, l’Ucraina chiede i caccia. Presto i soldati?

27 Gennaio 2023
Olaf Scholz ha annunciato che la Germania invierà carri armati Leopard 2 in Ucraina

«I tank occidentali non cambieranno la guerra in Ucraina»

26 Gennaio 2023
L'incontro virtuale a fine dicembre tra i leader di Russia e Cina, Putin e Xi

La Cina fornisce materiale bellico non letale alla Russia

25 Gennaio 2023
guerra ucraina

Guerra in Ucraina. Vattani: «Dobbiamo porci la domanda sul “come” riportare la pace»

23 Gennaio 2023
Un veicolo corazzato Bradley fornito dagli Usa all'Ucraina

Sta per cadere il veto Usa sulla Crimea: l’Ucraina può attaccarla

20 Gennaio 2023
La Russia testa un missile balistico intercontinentale

La guerra in Ucraina scatena la corsa al riarmo globale

19 Gennaio 2023

Video

Il governo in Cina ha demolito la chiesa di Nangang a Wenzhou
Video

Cina, demolita di notte un’altra chiesa a Wenzhou

Leone Grotti
16 Gennaio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Charlie Hebdo

Io non sono Charlie Hebdo

Federico Cesari
17 Gennaio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Il Pd lo sa che nel blog dei grillini Zelensky è trattato come una specie di Saddam?
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Le tesi per il Movimento Popolare
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Quel medievale di Dante Alighieri
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Grazie a papa Benedetto XVI che ci aiuta a non lasciarci confondere
    Augusto Pessina
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    Come ho scoperto che Dio fa ardentemente il tifo per me
    Pippo Corigliano

Foto

Foto

Crisi del sistema politico. Il presidenzialismo è la soluzione?

19 Gennaio 2023
Politicall
Foto

La geopolitica tra identità e relazioni internazionali – Incontro a Torino

16 Gennaio 2023
Rosario Livatino
Foto

L’attualità del beato Rosario Livatino

16 Gennaio 2023
Luigi Negri sul palco del Meeting di Rimini
Foto

”Metanoeite – cambiate mentalità”, la collana di don Negri

9 Gennaio 2023
Il Sole nel giorno del solstizio d’inverno
Foto

Aspettando il solstizio. L’eterno ritorno

4 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist