Gammy, il bambino concepito con l’utero in affitto e abbandonato dalla coppia richiedente perché Down

Di Leone Grotti
04 Agosto 2014
I committenti australiani hanno tenuto solo la gemella, perché sana dopo aver chiesto alla madre surrogata di abortire. Ma lei si è rifiutata: «Mi sentivo in colpa per Gammy. Non è colpa sua»

Una coppia di australiani che si è recata in Thailandia per avere un figlio con l’utero in affitto è accusata di avere abbandonato uno dei due gemelli perché affetto da sindrome di Down. Il caso del piccolo Gammy, che oggi ha sei mesi, ha fatto il giro del mondo con la madre surrogata che ha chiesto aiuto perché gli venga salvata la vita. Gammy, infatti, è attualmente ricoverato in ospedale per un’infezione polmonare.

IL RIFIUTO DI ABORTIRE. La madre surrogata, Pattharamon Chanbua, ha dichiarato di aver accettato il “lavoro” per guadagnare i circa 12 mila euro promessi. Con questi «avrei potuto mantenere i miei due figli e pagare i debiti». Al settimo mese, però, è stata contattata dall’agenzia che ha organizzato la maternità surrogata: «Mi hanno chiamata e mi hanno detto che i genitori volevano che abortissi perché il bambino aveva la sindrome di Down. Io non lo sapevo ma ho detto loro che non l’avrei fatto».
Secondo la donna di 21 anni la coppia australiana è stata un mese in Thailandia dopo la nascita dei gemelli ma si è rifiutata di prendere con sé Gammy, tenendo solo la gemellina sana.

ABUSI DELL’UTERO IN AFFITTO. Uno dei genitori australiani, di cui non si conosce il nome, ha detto di non sapere dell’esistenza di Gammy. Intanto il governo thailandese ha avviato un’indagine sugli abusi della pratica della maternità surrogata: se in Australia è vietata, infatti, in Thailandia è legale solo se a portare il bambino è un consanguineo dei genitori richiedenti. In questo caso la legge è stata violata.

LA RACCOLTA FONDI. Nel frattempo sono già stati trovati più di 200 mila dollari per Gammy grazie a una raccolta fondi lanciata su GoFundMe. I soldi saranno amministrati dalla charity “Hands Across the Water”, il cui fondatore Peter Baines ha dichiarato: «Andremo incontro ai suoi bisogni per quanto riguarda le cure in ospedale e poi svilupperemo una strategia a lungo termine».

«STORIA DAVVERO MOLTO TRISTE». Il caso ha aperto molti interrogativi sulla pratica della maternità surrogata. La madre, che ha deciso di tenere il bambino, ha dichiarato: «Mi sento in colpa per Gammy. Non è colpa sua. Perché lui deve essere abbandonato mentre sua sorella no?». Il premier australiano Tony Abbott ha parlato di questo caso come di «una storia davvero molto triste e sconvolgente». Il gruppo favorevole all’autorizzazione dell’utero in affitto, Surrogacy Australia, invece ha commentato: «Ora il bambino è con sua madre e penso che siamo tutti felici. Speriamo che adesso non si cerchi di proibire alle coppie australiane di andare all’estero per fare la maternità surrogata». Della sorte di Gammy, a loro, importa poco.

@LeoneGrotti

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15 commenti

  1. beppe

    a parte il fatto della illegalità della pratica messa in atto in tailandia, possibile che filomena e giovanni non avvertano la mostruosità di questi fatti. e come sia possibile che la coppia australiana si tenga stretto il bambino sano senza un minimo di rimorso e senza nessuna conseguenza nè legale nè economica?

  2. Giovanni Cattivo

    A me non pare una vicenda tanto tremenda, la mamma sociale di Gammy ha fatto quello che avrebbe fatto se avesse avuto lei la bimba nella pancia non se l”è sentita di tenerla perchè è down .Lo fa la maggior parte delle persone a cui si presenta questo problema. La mamma surrogata ha fatto quello che avrebbe fatto se Gammy fosse stata sua figlia biologica, ha voluto partorirla malgrado il suo handicap, è evidente che deve tenerla lei.

    1. Giannino Stoppani

      Il culmine della miseria umana (a parte i forni crematori).

      1. beppo

        Se ci fosse un minimo di razionalità in quel che si legge potrebbe essere il culmine (se ci fosse…).

      2. Giovanni Cattivo

        Pienamente d’accordo con Giannino Stoppani: è l’abominio della desolazione, l’aberrazione più totale e il declino della ragione umana. Sì alla vita, no all’ideologia del gender.

  3. filomena

    Tutti preoccupati per Gammy, nessuno che abbia notato dalla foto quanto la mamma sia una bambina pure lei che deve fare i conti con altri due figli oltre a quello che ha in braccio. La vera tragedia è la miseria di queste donne che a quell’età dovrebbero avere ben altre cose a cui pensare e cioè a se stesse non a fare le mamme.

    1. claudio

      a 21 anni dovrebbe fare altro? certo, dovrebbe studiare, divertirsi, mettere su casa e magari versp i 30/35/40 anni finalmente cercare di avere un figlio. Ma a quella età non è più così facile, l’orologio biologico corre… Però se paghi puoi avere la F.A. Certo che questo andazzo in occidente è quasi comodo, se non fosse tragico. E smettiamola di parlare di diritto al figlio: la F.A. aperta a tutti, specialmente alla coppia sterile per definizione, è e sarà sempre più un grande business planetario.
      Giovanni Cattivo, giustificare quello che accaduto alla bimba down affermando che anche i genitori naturali fanno lo stesso è l’argomentazione più superficiale e stupida che potevi trovare e soprattutto rivela una insensibilità disarmante. Comunque non preoccupatevi, di situazioni simili ne avverranno sempre di più. Non mi venite a dire che lo scambio di embrioni avvenuto a Roma sarebbe il primo nel mondo, vero? Figuriamoci, sono stati scambiati bimbi per errore nelle culle, figuratevi le provette!!!

      1. filomena

        Certo che a 21 anni dovrebbe fare tutte le cose che hai detto e poi tra i 21 anni e i 40 c’è una bella differenza in termini di tempo per decidere di avere dei figli. Quello che non si fa in gioventù però mica sempre si può recuperare dopo. Inoltre se prima di mettere al mondo figli si creano le condizioni per mantenerli, poi non si é costretti a prestarsi alla maternità surrogata per mantenere quelli fatti in precedenza. Tieni presente che se esiste la domanda di maternità surrogata é anche perché esiste l’offerta di povere donne che come questa per mantenere i figli già nati fa l’unica cosa che la società in cui vive le ha consentito di imparare a fare: figli.

  4. beppe

    dov’è quella che legge ogni giorno TEMPI per farsi due risate? stai ridendo anche adesso IENA?????

  5. Lucillo

    Che schifezza l’utero in affitto, è la conseguenza nefasta della abominevole ideologia del gender.

  6. beppino

    A parte le fesserie di “Surrogacy Australia” la vera figuretta porca la fanno quelle belle personcine di genitori a metà che hanno deciso di tenersi il figlio “normale” e “rinunciare” a quello down; cosa si può aspettare in termini di capacità genitoriale da persone che si comportano in questo modo? Quale sarà il risultato della loro storia da mezzi genitori?

    1. Sebastiano

      Provo a immaginare (sperando che non accada mai niente di lontanamente simile!): se il bambino sano entro un anno dovesse (Dio non voglia!) farsi male e rimanere invalido, cosa faranno questi genitori da supermercato? Lo riporteranno indietro chiedendone un altro (dopotutto era ancora in garanzia)?

    2. Menelik

      Hai perfettamente ragione: gente davvero meschina.

  7. bah

    ( praticamente: se i bambini sono piccoli abbastanza allora si possono vendere al miglior offerente;
    e il tutto è cosa buona e giusta, socialmente accettato insomma.
    E’ tutto finito. )

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