![La diplomazia in un mondo in trasformazione](https://www.tempi.it/wp-content/uploads/2024/04/ucraina-guerra-abrams-ansa-345x194.jpg)
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Chiediamoci: in che cosa differisce il Dipartimento di chimica, mettiamo dell’Università di Pavia, da quello dell’Università di Shangai? In molte cose credo, a cominciare certamente nella quantità dei fondi a loro disposizione. Ma di certo non in ciò che dal punto di vista dell’istruzione più conta: vale a dire nel contenuto dei vari insegnamenti di quel dipartimento. Non esiste infatti una chimica cinese e una chimica italiana. In entrambi si insegneranno le stesse cose. E più o meno lo stesso avviene sicuramente per ciò che riguarda tutte le altre discipline di carattere scientifico.
Ben diversamente stanno le cose se ci spostiamo nei dipartimenti umanistici e per ciò che riguarda le materie che vi si insegnano. Qui infatti domina la diversità perché diversi, spesso radicalmente diversi da un Paese all’altro, sono gli interessi e gli orizzonti culturali, i punti vista, le identità sia di chi insegna e fa ricerca, sia degli studenti, così come sono diversi i Paesi stessi, le storie, le tradizioni cui gli uni e gli altri appartengono. Così come sono innanzitutto assai diversi gli stessi contenuti delle materie d’insegnamento.
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* Per gentile concessione dell’autore, pubblichiamo l’introduzione al volume Università addio!, in uscita da Rubbettino.
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