Suicidi in carcere, tre uomini si sono tolti la vita in pochi giorni
Quest’ultimo aveva 45 anni e tre anni di reclusione da ultimare. Si è impiccato il 28 marzo, approfittando del cambio di guardia. Nello stesso giorno si è tolto la vita anche un 42enne nel carcere di Rebibbia, dopo che i magistrati di Genova avevano rigettato la sua richiesta di ottenere i domiciliari. L’uomo ha lasciato una lettera, indirizzata ai magistrati.
SITUAZIONE CARCERARIA. Come segnala Ristretti Orizzonti, dall’inizio del 2015 sono 12 i casi di suicidi dietro le sbarre. L’anno peggiore è stato il 2009, nel quale si sono tolti la vita 79 persone. «Nelle carceri italiane i detenuti si tolgono la vita con una frequenza 19 volte maggiore rispetto alle persone libere e, spesso, lo fanno negli istituti dove le condizioni di vita sono peggiori, quindi in strutture particolarmente fatiscenti, con poche attività trattamentali, con una scarsa presenza del volontariato».
Oltre a questi numeri, ci sono anche quelli dei tentati suicidi. Capece ha detto che «la via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere. In un anno la popolazione detenuta in Italia è calata di poche migliaia di unità: il 28 febbraio scorso erano presenti nelle celle 53.982 detenuti, che erano l’anno prima 60.828. La situazione nelle carceri italiane resta ad alta tensione: nel solo 2014 sono stati 933 i tentati suicidi di detenuti in carcere sventati dai Baschi Azzurri della Polizia Penitenziaria. Ma ogni giorno – conclude Capece -, i poliziotti penitenziari nella prima linea delle sezioni detentive hanno a che fare, in media, con almeno 18 atti di autolesionismo da parte dei detenuti, 3 tentati suicidi sventati dalla Polizia Penitenziaria, 10 colluttazioni e 3 ferimenti».
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1 commento
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Insomma o costruiamo piu carceri o facilitiamo le misure alternative (vedi legge gozzini). Dato che il carcere non rieduca una mazza occorre dare spazio a chi vuole impegnarsi nel recupero umano dei condannati.