Strauss-Kahn: «Colpa morale, non ne vado fiero. Complotto? Forse» – RS

Di Redazione
19 Settembre 2011
Dominique Strauss-Kahn intervistato alle 20 sul tg di Tf1 in Francia racconta: «Come dice il procuratore, non c'è stata violenza. Quel che è successo è una colpa nei confronti dei miei figli, mia moglie, i miei amici e i francesi. Me ne sono pentito ogni giorno durante questi quattro mesi». Sulla moglie Anne Sinclair: «Donna eccezionale». Sul futuro: «Ora devo riposare e riflettere»

Ieri milioni di francesi alle 20 si sono sintonizzati sul telegiornale di Tf1 per ascoltare l’intervista a Dominique Strauss-Kahn da parte di Claire Chazal, la più importante anchor woman francese. Dice l’ex direttore del Fmi: «Molte persone si sono espresse su questo caso, tranne me. Perché avevo detto che ne avrei parlato innanzitutto davanti ai francesi. Ho sempre dichiarato la mia innocenza, e sono contento stasera, una volta cadute le accuse, di potermi spiegare. Dunque, che cosa è successo. Quel che è accaduto non comprende né violenza, né costrizione, né aggressione, né qualsiasi atto delittuoso – è il procuratore di New York a dirlo, non io -. Quel che è successo è non solo una relazione inappropriata ma direi di più, una colpa. Una colpa nei confronti di mia moglie, i miei figli, i miei amici, ma anche una colpa nei confronti dei francesi, che avevano riposto in me le loro speranze di cambiamento. Da questo punto di vista, bisogna dirlo, ho mancato l’appuntamento con i francesi».

“«Il procuratore ha parlato di rapporto precipitoso con la Diallo – dice la Chazal -. Intendeva forse a pagamento?». «No, non è stato un rapporto a pagamento – risponde Strauss-Kahn -. Una debolezza? Neanche, credo si sia trattato di qualcosa di più grave. Una colpa morale. Non ne sono fiero. Me ne sono pentito ogni giorno durante questi quattro mesi, e penso di non avere ancora finito». L’intervistatrice pone la domanda che milioni di persone si sono fatta, almeno una volta: «Ha mai pensato a una trappola, a un complotto?». (…) «Una trappola è possibile. Un complotto? Vedremo… Comunque ci sono delle zone d’ombra. Per esempio, alla pagine 12 di questo rapporto il procuratore dice che alcune informazioni sono state offerte a Kenneth Thompson, l’avvocato di Nafissatou Diallo, sugli spostamenti all’interno dell’hotel. E precisa, “non siamo state noi a dargliele”. Qualcuno queste informazioni deve averle fornite! Anche noi le avevamo chieste, ma ci sono state rifiutate! Vorrei sapere perché si è deciso di collaborare con chi mi accusava, e non di aiutare me»” (Corriere, p. 19).

Parla poi anche della moglie, Anne Sinclair: “«Mia moglie è una donna eccezionale. No, non avrei resistito a tutto questo senza di lei. Ho avuto una fortuna folle ad averla al mio fianco. Le ho fatto del male. Lo so. Me ne voglio. Ma sapete… Lei non mi sarebbe stata così vicino, non mi avrebbe aiutato così tanto, se sin dal primo secondo non fosse stata certa che ero innocente». (…) Il futuro: «Non sono candidato a niente. In queste condizioni devo prima di tutto riposare. Ritrovare i miei cari. Prendere il tempo di riflettere. Ma tutta la mia vita è stata consacrata al bene pubblico e… Vedremo»” (Corriere, p. 19).

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