

Sulle accuse della rivista Nature al Vaticano, tempi.it ha già dato la parola a monsignor Trafny («Tutto falso. Ci dissociamo completamente da Stamina»). Qui di seguito proponiamo la lettura dell’articolo del professore Augusto Pessina*, apparso ieri sull’Osservatore Romano con il titolo “La differenza tra bugie e verità”.
Non meraviglia vedere che i detrattori della Chiesa cattolica utilizzano qualsiasi arma per denigrarla, sfruttando anche coincidenze temporali del tutto casuali. Dall’11 al 13 aprile scorsi, ad esempio, si è celebrata in Vaticano la conferenza dal titolo «Medicina rigenerativa: cambiamento fondamentale nella scienza e nella cultura». Erano proprio i giorni in cui il Parlamento italiano discuteva su un pericoloso decreto che rischia di portare a una grave deregulation delle terapie con cellule staminali.
Ora, un articolo sulla rivista scientifica «Nature» — Smoke and mirror — cerca artificiosamente di falsificare la realtà attribuendo all’iniziativa, programmata da almeno un anno, il tentativo di sostenere chi vorrebbe allargare le maglie per favorire le terapie cellulari senza controlli.
In realtà la conferenza vaticana non ha preso nessuna mossa da quanto sta succedendo in Italia e, da quanto è dato sapere, non ha espresso nessun apprezzamento a proposito anche perché l’orizzonte in cui si è mossa è stato di livello internazionale.
È probabile che questa conferenza non sia apprezzata da tutti — sia dentro che fuori il mondo ecclesiale — per i temi che tratta e per il modo in cui sono affrontati. È certo però che la conferenza non è stata nemmeno un crociata contro l’uso degli embrioni come vuole fare credere l’articolo di «Nature», che sembra volere ritornare su questo argomento in modo solo polemico e per nulla costruttivo.
Nel mondo sono numerosissime le sperimentazioni cliniche eseguite sia con cellule staminali da adulto che con cellule embrionali e anche con le cosiddette cellule “riprogrammate”. È fuori discussione che le staminali adulte sono tra le più impiegate e che, tra queste, le cellule staminali mesenchimali hanno suscitato grande interesse, sia per la facilità di ottenerle e di espanderle che per alcune loro caratteristiche biologiche. Purtroppo in molti Paesi del mondo non esistono regole per garantire la sicurezza di trattamento e molti avventurieri hanno aperto cliniche che promettono cure inesistenti, talvolta dannose e sempre economicamente onerose.
Tale situazione ha creato quello che autorevoli riviste scientifiche, come «The Lancet», hanno definito «turismo medico». In questo l’articolo di «Nature» ha perfettamente ragione. Non garantire le regole e procedure sulla base delle quali stabilire se una terapia è realmente efficace e non provoca danni equivarrebbe a trattare i pazienti come animali da laboratorio.
Questo rispetto della dignità della persona umana è dovuto a tutti a partire dal suo inizio fino alla sua fine, senza deroghe di legge.
*Università di Milano Coordinatore del Gruppo italiano staminali mesenchimali
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