Spostare il baratro greco appena un po’ più in là. Danke, Germania

Di Rodolfo Casadei
07 Giugno 2016
Ha prevalso la linea tedesca del ministro delle finanze Schauble: cioè continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto
epaselect epa04832350 A man passes by a graffiti made by street artist N_Grams that read ''NO'' (Nein) in German but also sounds like ''YES, IN'' in Greek language, in Athens, Greece, 05 July 2015. Greek voters in the referendum are asked whether the country should accept reform proposals made by its creditors. EPA/KAY NIETFELD

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – E così quest’estate oltre alla crisi greca dei profughi (dirottata sull’Italia) l’Europa si risparmierà anche un’altra crisi greca del debito: l’accordo del 26 maggio fra i creditori della Grecia permetterà di versare ad Atene altri 10,3 miliardi di euro del programma di assistenza in cambio di altre draconiane misure di austerità, e la bancarotta alle viste per il prossimo mese di luglio sarà scongiurata.

Tuttavia si tratta dell’ennesimo accordo che non risolve il problema e che semplicemente rinvia il giorno in cui sarà necessario cancellare gran parte del debito greco oppure dichiarare default. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha cercato di richiamare alla ragione i governi dell’Euro, evidenziando l’insostenibilità del debito ellenico nel medio periodo alle attuali condizioni, ma ancora una volta ha prevalso la linea tedesca del ministro delle finanze Schäuble, che è quella di continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto pur di non transigere sul divieto di salvataggio finanziario di un paese dell’eurozona con soldi degli altri paesi.

L’unica concessione che la Germania ha fatto al Fmi è stata quella di ammettere la possibilità di prendere in considerazione misure di alleggerimento del debito greco dopo una valutazione dei risultati del programma da effettuare nel 2018. Cioè dopo le elezioni politiche tedesche, fissate all’ottobre 2017. Intanto la Grecia si terrà la sua disoccupazione al 25 per cento e un andamento del servizio del debito che nel 2030 si porterà via il 20 per cento del suo Pil.

Alla Germania conviene l’unione monetaria senza vera unione fiscale (Schäuble la vuole su misura di Berlino) e quindi senza mutualizzazione del debito, e noi dobbiamo continuare a credere che questo è l’interesse dell’Europa.

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3 commenti

  1. Filippo81

    Sinceramente non se ne può più di questa ue-eurozona manovrata dall’allegro trio Germania-Inghilterra-Francia…….

  2. recarlos79

    si può anche stampare moneta per pagare i debiti greci, ma questo paese deve strutturarsi per non continuare ad indebitarsi oltremisura. facile attaccare i cattivoni tedeschi ma guardiamoci anche noi
    e facciamo i conti con le nostre negligenze.

    1. jens

      Infatti qui nessuno difende la Grecia o men che meno noialtri. Nessuno però dica che i tedeschi non hanno interessi nella crisi attuale: è chiaro a tutti che se l’Italia si riprendesse per la Germania sarebbero guai, perché avrebbero una concorrenza molto forte.
      Pertanto lo scopo è chiaro: non risparmiare niente alla Grecia per evitare che l’Italia avanzi pretese.

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