Durante l’audizione al Congresso, il segretario di Stato John Kerry ha sostenuto che l’opposizione armata al presidente siriano Bashar al-Assad è sempre «più moderata» e «più forte». Parole che però sono in netto «contrasto con le analisi delle fonti dell’intelligence statunitensi ed europee», riporta Reuters. Secondo fonti di intelligence sentite dall’agenzia, «gli estremisti islamici rimangono di gran lunga la forza più feroce e più organizzata dei ribelli».
MEGLIO ARMATI. «Anche se non sono numericamente superiori ai combattenti più moderati», afferma Reuters, «i gruppi islamici vicini ad Al Qaeda sono meglio organizzati, armati e addestrati». «A fine di luglio – prosegue Reuters – il vice direttore dell’Agenzia d’Intelligence del Pentagono, David Shedd, ha dichiarato che in Siria ci sarebbero almeno 1.200 diversi gruppi di ribelli e che gli estremisti islamici, in particolare il Fronte di al-Nusra, stanno espandendo la loro influenza. Shedd si è detto anche preoccupato che l’influenza degli estremisti possa continuare a crescere».
ESTREMISTI PIÙ FORTI. «I servizi segreti statunitensi – precisa l’agenzia – non contestano che gli estremisti islamici siano in minoranza sul campo di battaglia», ma una fonte dell’intelligence americana ha confessato che «in questi ultimi mesi, i ribelli moderati hanno perso forza piuttosto che acquisirla», come invece sostiene Kerry. «A causa della loro relativa mancanza di armi e di organizzazione, i moderati stanno facendo alleanze con i radicali islamici meglio armati», ha spiegato la fonte dei servizi segreti a Reuters, e «più efficaci negli scontri», tra i quali spicca il gruppo qaedista di Al Nusra.
LE “GANG” DEI MODERATI. Paul Pillar, un esperto analista dell’intelligence sul Medio Oriente, conferma che nella guerra civile siriana «senza un solo movimento di opposizione ben organizzato, il successo va agli elementi più spietati ed efficaci, che tendono anche ad essere i più estremisti». E anche un funzionario europeo di sicurezza spiega a Reuters che «le fazioni estremiste dei ribelli sono così forti e ben organizzati nel nord e ad ovest della Siria che stanno allestendo i propri servizi pubblici e cercando di creare un mini-stato islamico lungo il confine con l’Iraq». Al contrario, ha detto il funzionario, i leader “moderati” che dominano in altre parti della Siria sono divisi in tante bande e «si interessano ad arricchire se stessi piuttosto di formare un’alleanza che potrebbe più efficacemente contrastare il governo di Assad».