Madre del 14enne ucciso in pubblico dagli islamisti in Siria: «Ad Aleppo ormai siamo schiavi della sharia»
«Non siamo più gente libera. Lo eravamo quando i ribelli hanno preso Aleppo all’inizio della guerra ma ora non abbiamo più niente. Al contrario siamo subissati di decreti della sharia e ognuno segue la sua interpretazione della religione». Le parole della madre di Mohammed Qataa, ragazzino di 14 anni di Aleppo ucciso in pubblico da una brigata estremista islamica ribelle perché accusato di «blasfemia», sottolineano ancora una volta quanto sia controversa l’azione di molti ribelli all’interno della Siria.
SHARIA A SARAQEB. Aleppo è da mesi diventata un califfato islamico dove vige la sharia ma altre città siriane condividono la stessa sorte. Oltre a Raqqa, la Bbc ha passato sei settimane a Saraqeb, dove la giustizia è amministrata da una corte islamica che applica la sharia. Il capo è Sheikh Abdullah Mohammed Ali, 27 anni.
FRUSTATE AI LADRI. Quando gli portano davanti quattro membri di una brigata ribelle che hanno cercato di rubare un taxi, gli impone di consegnare tutte le armi e li condanna a 40 frustate ciascuno (50 al leader), pena eseguita in pubblico con un cavo dell’elettricità «nel nome di Dio» e al grido di «il Profeta è il nostro leader». Sheikh Abdullah sa di essere molto clemente: «Normalmente la pena per questo crimine dovrebbe essere la morte. Ma in tempo di guerra, le punizioni della sharia sono sospese. Per questo dobbiamo concentrarci contro il regime. Quando cadrà e sarà proclamato lo Stato islamico, la sharia sarà applicata in tutta la sua severità».
AL-QAEDA CONTRO AL-QAEDA. Ad Aleppo, invece, ieri è stata emessa una fatwa che vieta «alle donne di uscire di casa con abiti succinti o immodesti o con la faccia truccata». I califfati islamici vengono instaurati dalle brigate più forti dei ribelli, quelle estremiste legate ad al-Qaeda: il Fronte al-Nusra e lo Stato islamico dell’Iraq. Queste, oltre a combattersi a vicenda, hanno anche cominciato ad attaccare altre brigate ribelli non islamiste, come rivela ancora la Bbc: «Il comandante di una brigata ci ha raccontato di come un’unità di al-Nusra abbia inviato un kamikaze a uccidere dozzine di ribelli laici facendosi esplodere tra di loro».
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Quando il mondo capirà che l’islam è un cancro da estirpare di gran lunga peggiore di qualsiasi ideologia mai esistita sarà troppo tardi. La terza guerra mondiale sarà contro questa gentaglia, preparatevi spiritualmente!