Shanghai. «Moriamo di fame, dov’è il Partito comunista?»

Di Leone Grotti
13 Aprile 2022
Un video unico nel suo genere raccoglie i filmati diffusi sul web dai cinesi di Shanghai e rivela la verità sul lockdown senza fine imposto dal regime comunista
Un'immagine del lockdown a Shanghai, in Cina

Si può letteralmente morire di fame nel 2022 a Shanghai, capitale finanziaria della Cina, una delle città più moderne e ricche del pianeta? Si può essere arrestati per essersi rifiutati di fare oltre 15 tamponi in 20 giorni o per essersi lamentati su internet che le provviste promesse dal governo non arrivano? Si può essere sigillati in casa, il portone chiuso con la fiamma ossidrica, solo perché positivi? Si può essere picchiati da poliziotti bardati come astronauti solo perché lavorare è vietato e non si hanno più i soldi per pagare il mutuo? Si può pregare in ginocchio davanti alle porte chiuse di un ospedale e davanti a medici immobili di curare il proprio figlio che sta morendo, anche se la sua malattia non è il Covid? Si può vedersi portare via il proprio figlio di neanche un anno in un centro per la quarantena sconosciuto, perché contagiato, mentre i genitori sono sani? Si può venire rinchiusi, anche se asintomatici, in un centro per la quarantena fatiscente dove la toilette è un buco nel pavimento?

Suicidi, grida e panico a Shanghai

Tutto questo sta accadendo in Cina a Shanghai, dove 28,5 milioni di persone sono in lockdown da 16-30 giorni nonostante il governo abbia annunciato che le chiusure sarebbero durate appena 120 ore. Un confinamento che ha portato a rivolte spontanee, suicidi, crisi senza precedenti per un governo, come quello comunista, che fa del controllo capillare della popolazione il suo mantra.

Secondo le informazioni diffuse dal regime di Pechino, tutto procede bene a Shanghai: la strategia “zero Covid” funziona, il virus viene sconfitto, la gente segue le direttive delle autorità con convinzione e gratitudine, trovando anche il tempo di ballare e cantare nei centri per l’isolamento.

Il lockdown senza fine in Cina

Invece, dai video diffusi su internet dai cinesi stessi, la disperazione è tale che di notte, l’unico momento in cui si può fare qualcosa senza essere visti e arrestati, la gente esce sui balconi per gridare in modo forsennato. Scene che fanno accapponare la pelle e che sono la normalità oggi a Shanghai.

Il prezioso e unico filmato realizzato da China Change raccoglie insieme, traduce e spiega oltre 100 video e foto diffusi su internet da cittadini cinesi di Shanghai alle prese con la folle strategia “zero Covid” del governo comunista. Follia che si intuisce dai numeri: dall’1 al 7 aprile, ad esempio, su 28,5 milioni di persone si sono registrati a Shanghai 131.524 casi, dei quali solo 4.393 sintomatici e di questi uno solo è gravemente malato e nessuno è morto. Se questi dati, impossibili in base all’esperienza europea del Covid e tenuto conto che il tasso di vaccinazione in Cina è molto più basso del nostro, fossero veri sarebbe ancora più grave: Xi Jinping starebbe rovinando la vita degli abitanti della seconda città più importante della Cina senza nessuna ragione apparente. In realtà, come scrivevamo, una ragione c’è: ma non è sanitaria, è politica.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.