Giuseppe Conte ha stupito tutti. Dato per spacciato, ormai bollato come l'esecutore testamentario del Movimento 5 stelle, ha approfittato dell'errore di Enrico Letta per rubargli consensi. Fregandosene di cosa si scriva sui giornali, di cosa si mormori nei salotti della Ztl, di cosa si discetti nell'accademia, l'"avvocato del popolo" ha compreso che c'era un grande tema (la fifa di rimanere senza soldi) e una grande zona (il Sud) ignorati dalla campagna elettorale, e si è messo a batterli con cocciuta costanza.
Altro che fascismo, pericolo di ritorno del Ventennio, arzigogolate discussioni su price cap, flat tax, semi presidenzialismo con doppio turno alla francese. Conte ha impostato la sua campagna ripetendo ossessivamente quella parola che gli aveva già garantito grande fortuna: «Gratuitamente». Noi vi abbiamo dato il reddito di cittadinanza, noi vi abbiamo fatto ristrutturare la villetta gratis, noi abbiamo abolito la povertà, votateci. Funziona? Funziona eccome.
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