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Nel 2014 il governo Renzi abbassò l’età massima del pensionamento dei magistrati da 75 a 70 anni, dalla sera alla mattina, senza soluzioni transitorie, ma nessuno evocò la violazione dello stato di diritto; il massimo della manifestazione del dissenso fu il ricorso al Tar di qualche giudice che aveva già superato i 70. Da almeno un quarto di secolo in Italia si ipotizza che il processo disciplinare per i magistrati italiani esca dalla competenza della apposita sezione del Csm, ed entri in quella di un organismo realmente terzo, non eletto, autorevole nella composizione, senza condizionamenti correntizi: una proposta del genere è stata da poco rilanciata da ambienti vicini al Pd, e le colonne portanti dell’Unione Europea non hanno traballato. Sempre in Italia è ricorrente il tema della riforma del Csm, sia quanto all’equilibrio interno fra togati e laici, sia quanto alla legge per eleggere i primi, ma nessuno parla di Italexit.
Perché quando questi medesimi aspetti (età pensio...
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