I Sassi di Matera, la protesta di Mel Gibson e quel dialetto antico che nulla c’entra con l’aramaico

Di Antonio Gurrado
25 Ottobre 2014
Sarebbe stato il turno dell’Italia ma, con una decisione a sorpresa, una commissione di esperti in commissioni di esperti ha assegnato il ruolo di capitale europea della cultura 2019 a Matera
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Sarebbe stato il turno dell’Italia ma, con una decisione a sorpresa, una commissione di esperti in commissioni di esperti ha assegnato il ruolo di capitale europea della cultura 2019 a Matera. «È una grande occasione di rilancio per il Sud», ha dichiarato a caldo Pasquale Lorusso, pastore, che grazie allo stanziamento di fondi comunitari nel 2019 verrà promosso archimandrita. «Il Sud meritava questa grande occasione di rilancio», fa eco Carmela Patruno il cui ruolo è stato decisivo poiché detiene il record continentale di telefonata più lunga a una figlia che studia al Nord. La giovane Nunziatina Patruno studia infatti Analfabetismo Giornalistico presso l’università di Bari; il suo sogno è diventare collaboratrice fissa di Tempi e scrivere ogni settimana, fino al 2019, un articolo in cui spiega che l’assegnazione a Matera del ruolo di capitale europea della cultura è una grande occasione di rilancio per il Sud.

Arrivare a Matera è facilissimo. Da Napoli, basta affidarsi alla Madonna di Picciano. Da Bari, invece, bisogna uscire dalla Stazione Centrale, sgominare una banda di scippatori inspiegabilmente sfuggita alla repressione attuata dalla giunta Emiliano, entrare nella stazione delle Ferrovie Appulo-Lucane, persuadere un loro dipendente a emettere regolare biglietto, a costo di pagarlo in contanti, quindi salire su una pittoresca littorina che in giornata vi farà arrivare ad Altamura, dove la commissione di esperti ha già fatto predisporre un sistema di trasporti sostitutivi a dorso di mulo o, alternativamente, di studente fuori sede. «È una grande occasione di rilancio per il Sud», ha dichiarato in esclusiva a Tempi il locale assessore a Disoccupazione e rubamazzetto, che nel 2019 verrà promosso assessore a Metafisica ed ermeneutica. «Sottolineo che le parole pronunciate a Bruxelles dal vicepresidente dell’Europarlamento Gianni Pittella sono risultate determinanti nel convincere la commissione di esperti che a Matera si parli ancora un’antichissima lingua indoeuropea altrove estinta. Quando hanno sentito il tenc iù conclusivo era troppo tardi».

Matera-sassi-culturaIl sindaco ci mostra le principali bellezze di Matera: «Questi sono i Sassi dove è stato girato il film di Pasolini, mentre quelli laggiù sono i Sassi dove è stato girato il film di Pasolini. Lì in fondo potete notare i Sassi dove è stato girato il film di Pasolini; e resterete stupiti all’apprendere che proprio a Matera, città dei Sassi, Pasolini ha girato un film che fu una grande occasione di rilancio per il Sud».

«Caro direttore», ci scriverà Mel Gibson la settimana prossima, «ho ritenuto gravemente lesivo dell’immagine della città di Matera il ritratto che ne emerge dalla rubrica di satira ospitata ogni settimana dal suo mensile. Non è assolutamente vero che a Matera non arrivino i treni: io stesso ho provveduto a ordinarne uno su Amazon. Matera è una città ricca di persone stupende, che è stato un grande piacere fustigare a sangue durante i provini per La Passione, film che spettatori superficiali hanno creduto girato in aramaico mentre i personaggi parlavano un’antichissima lingua indoeuropea i cui segreti sono gelosamente custoditi da Gianni Pittella. Con questa mia richiedo la pubblicazione di un articolo riparatorio in cui si dica che a Matera ci sono i Sassi, dove è stato girato il film di Pasolini. L’elezione a capitale europea della cultura è infatti una grande occasione di rilancio per il Sud. Smentisco inoltre che a Matera esista un assessorato a Disoccupazione e rubamazzetto, nome sotto cui l’estensore della rubrica ha malevolmente denigrato l’assessorato a Parcheggio in doppia fila e rubamazzetto. Seguono questa lettera duemilacinquecento X in rappresentanza delle firme di una delegazione di cittadini materani le quali, grazie allo stanziamento di fondi comunitari, entro il 2019 diventeranno altrettante Y».

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22 commenti

  1. D.Ph kissinger

    Questo è sarcasmo verso la figura del Gurrado spero non si offenda anche perchè non è colpa sua. E’ colpa di Matera.

  2. Controcorente

    L’unico problema è che Antonio Gurrado è nato a Santeramo in Colle (Bari) nel 1980, è cresciuto a Gravina in Puglia, ai confini del territorio di Matera, infatti dopo per poter diventare sarcastico e acculturato ha studiato filosofia a Pavia, Cambridge, Napoli, Modena, Oxford. È un collezionista di prestigiosi collegi universitari: il Ghislieri, il Saint-John’s, il San Carlo, il Linacre, il Saint-Hugh’s. Nelle biblioteche frequentate in passato da Carlo Goldoni e Gianfranco Contini, William Wordsworth e Samuel Butler.
    Però cosa vuole di più dalla vita: essere Lucano

  3. Giovanni

    Non so se chi ha scritto questo articoli abbia mai visto una città come Matera… ma se per lui questo è un articolo satirico allora fa ridere solo lui e gli ignoranti come lui che gli hanno anche permesso di pubblicare un areticolo simile… se poi è convinto di quello che ha scritto si facesse un giro a Matera e sappi che a Matera esistono tante di quelle bellezze che non comprendono solo i sassi e le 2500 x sono quelle che mettiamo sulle teste di tutti i denigratori di Matera. ANTONIO GURRADO cerca di andare a lavorare e muori nella tua invidia.

  4. MT

    Non fa ridere, né tantomeno sorridere. La satira bisogna saperla scrivere, l’ironia è un’arte che qui manca. Non conoscevo questo giornale, adesso so che è uno dei tanti da cui star lontani.

    1. giovanna

      Non sono di Matera, ma mi sembra che l’articolo non sia CONTRO Matera, ma contro alcuni aspetti che l’autore evidenzia, come un certo immobilismo, il tirare a campare, lo spreco di risorse culturali….diciamo che l’autore sembra conoscere molto bene queste realtà.

      Poi, quasi tutti questi cittadini di Matera che intervengono, non contestano nessuna affermazione, che ne so, dicono che non è vero che il treno non ci arriva, che la gestione della cultura è un disastro, che non tutto si appoggia sui Sassi e su Pasolini, che non si va avanti a forza di luoghi comuni ( il famoso “rilancio ” che sembra promesso da decenni, a vuoto, forse ci sarà …. nel 2019 !! ).

      Da lettrice lontana da tutto ciò, mi sembra che ci sia molto più affetto nei confronti di Matera da parte del giornalista, che in tanti commenti che reagiscono, ma non entrano nel merito, limitandosi ad affermazioni generiche e vaghe, senza preoccuparsi che magari in quell’ironia ci potrebbe essere uno spunto per un lavoro, per darsi una mossa.
      Voglio, dire, nei confronti della mia città, che amo tantissimo, non mi sentirei offesa se qualcuno ne evidenziasse con ironia i difetti, che ci sono, altroché se ci sono !

      Poi, quella battuta di Mel Gibson che dice che non è vero che i treni non arrivano a Matera, dato che lui ne ha ordinato uno su Amazon ed è arrivato…dai, è simpaticissima !
      Mamma mia, che permalosi che siete ! 🙂

      1. michela brindisi

        Personalmente non sono materana e nemmeno lucana, ma sono un`appassionata della Basilicata. Per quanto riguarda la stazione ferroviaria Le faccio rispettosamente notare che il sarcasmo andava indirizzato al nostro governo che, per il 2014 ha stanziato 98,8% delle spese previste per le infrastrutture al Nord e l`1,2% al Sud…Matera continuera` ad essere senza una stazione ferroviaria. Se Matera non e` in Italia e` perche` l`Italia non e` accogliente. La Basilicata deve pagare le tasse perche` qualcun altro abbia una rete ferroviaria sempre piu` moderna. Quella satira andava indirizzata altrove.

  5. Antonella Albano

    Quest’articolo è vergognoso, non raggiunge l’intento di divertire e infanga il nome del giornale, che non so se d’ora in poi leggerò ancora. E non sono nemmeno materana.

  6. Redazione Tempi

    Quella di Gurrado è una rubrica di satira. Nessun intento denigratorio nei confronti di Matera. Solo ironia.

    1. rocco

      Ironia buttala via…

      1. Mariano

        Satira? Due sono le cose: o io sono ignorante o sono di bocca buona. Ma certo è che le cose scialbe sono difficili da ingoiare.
        Al teatrino dei pupi dicono cose più interessanti.
        Matera è Matera, piaccia o no, con difetti o senza (tanto non c’è modo di non averne, specialmente in Italia).
        Vi leggerò con più interesse un’altra volta. Una satira dal gusto più sapido, spero.

      2. giovanni

        Xxxxxxxxxxxxxxxxx…..y. Poveraccio! Hai solo da imparare da Matera e dal suo popolo.
        Da vergogna d’Italia a patrimo nio dell’umanità ed ora Capitale Europea della Cultura… Ma bisogna avere una certa cultura per sapere queste cos’è
        Ai a

    2. Nunzia

      Gurrado dovrebbe cambiare mestiere perché la sua satira non fa ridere e nemmeno sorridere. E alla redazione di Tempi che ha scelto di pubblicare l’articolo, perché evidentemente comprende la satira di Gurrado, complimenti vivissimi per i lettori e gli abbonati che perderete!

  7. miriad

    Mi spiace leggere su un settimanale che apprezzo tanto un articolo così sciocco e inconcludente. Tempi mi ha abituato ad articoli che fanno riflettere, anche quando sono ironici e canzonatori (viva il correttore di bozze!)
    Quello su Matera lo trovo inspiegabile, pieno di livore e insulso. Ripeto, mi dispiace, non é da Tempi.

  8. Luis

    articolo insipido

  9. Oswin

    Non so se tu ti creda simpatico… nel caso in cui sì, ti direi dal più profondo del cuore “Vai a zappare!” che forse fai una favore all’umanità. ‘Sto articolo non ha un briciolo di senso. Boh.

  10. michela brindisi

    Misterioso il senso di questo articolo….Matera non e` Italia, non c`e` nemmeno una stazione ferroviaria, a Matera non c`e` cultura, i Sassi non rappresentano nulla, solo Pasolini e Mel Gibson li hanno degnati del loro sguardo, i Materani sono tutti ignoranti…Se e` corretta la mia sintesi, tutto questo mi pare veramente riduttivo. Dopo aver devastato la Basilicata col petrolio, il minimo che potessero fare e` ricordare che Basilicata e` anche cultura, anzi, mi suona pure come un contentino che sia solo capitale della cultura. Ad ogni modo, non esiste solo la cultura dominante, esistono anche le culture subalterne e la Basilicata, a mio avviso ne e` un simbolo positivo. Non e` affatto una cattiva idea ricordare (o imparare a conoscere) Carlo Levi, Ernesto De Martino, Rocco Scotellaro, Vito Riviello, Leonardo Sinisgalli, fino ad arrivare a Luigi Tansillo e Quinto Orazio Flacco. Ne cito solo alcuni in qualita` di scrittori lucani o che si sono occupati della Lucania. Forse a Lei, signor Gurrado, non piace l`architettura rupestre, ma ha mai visto i Palmenti? http://www.altobradano.it/itineraripietragalla.htm Conosce le catacombe ebraiche di Venosa? E quelle cristiane? Pare che Ebrei e Cristiani venissero tumulati nello stesso luogo. Il castello di Melfi era la sede dell`imperatore Federico II che da li` promulgò le costituzioni melfitane nel 1231 redatte, tra gli altri, da Pier delle Vigne. Le costituzioni melfitane sono il primo testo organico di leggi redatte nell’età medioevale e dal contenuto sia civile che penale. http://www.cittadimelfi.it/il-castello.html Non La voglio tediare allungando ancora questo elenco, ma avrei piacere se spiegasse meglio il suo articolo che, piu` che satirico suona come offensivo.

  11. Giava

    Articolo profondo profondo, ma così profondo che pochi riescono a vederne il senso.

    Ora mi aspetto un articolo simile sull’Expo a Milano: sarà una grande occasione per il rilancio dell’economia Lombarda?

    1. giovanni

      Quattro sassi in compagnia

    2. Redazione Tempi

      Quella di Gurrado è una rubrica di satira. Nessun intento denigratorio nei confronti di Matera. Solo ironia.

      1. Pasquale Giordano

        satira o sarcasmo? entrambi di pessimo gusto!

      2. Giovanna

        Solo qualche nota pratica, visto che si parla di satira. Consiglierei all’illustre Signor Gurrado di studiare Orazio (lucano doc) prima di cimentarsi,evidentemente a tentoni, nella sublime arte della satira, dato che anche a orecchie inesperte l’articolo da lui firmato non suona ne simpatico ne tanto meno provocatorio ma piuttosto mediocre. E non solo dal punto di vista dell’ironia spicciola che fa ma soprattutto dal punto di vista linguistico, la tecnica e’ grezza,troppe ripetizioni, dopo un po’ quel mezzo sorriso che provoca si trasforma in una smorfia scocciata; evidentemente non bastano tre anni di scienze della comunicazione per imparare a scrivere. Inoltre se alla redazione di tempi e al signor Gurrado interessano le analogie tra il dialetto lucano e l’indoeuropeo, consiglierei la lettura di Rohlfs che tuttavia tra il 1965-1967 ha condotto studi sul dialetto rotondellese e non su quello materano più simile al barese. Infine vi inviterei a visitare Matera per scoprire le sue bellezze e guadagnare, forse, un po’ di cultura che è, con mio sommo dispiacere, mancante. Tanto da creare una sorta di imbarazzo, la gente si aspetta giudizi di spessore maggiore da una testata come tempi.
        P.S. Nel caso foste interessati agli scritti di Rohlfs o a volumi sulla storia di Matera saprei indicarvene di molto interessanti.

        1. giovanna

          Cara omonima Giovanna, mi scuserà , dato che di solito sono io la Giovanna che scrive sul sito di Tempi, ma ci tengo a dissociarmi completamente dal suo commento, onde evitare confusioni : a me l’articolo è sembrato molto simpatico e nient’affatto offensivo, per quanto certamente provocatorio, nei confronti di Matera.
          Come anche ho dettagliato più sotto, mi sembra di notare una certa coda di paglia e totale mancanza di ironia e auto-ironia in tanti interventi a dir poco campanilisti.

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