Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Economia

Anche la Russia di Putin apre allo shale e al fracking. Ma il vero sogno del Cremlino sono i giacimenti al Polo Nord

Intervista a Luigi De Biase, esperto del Foglio per il mercato energetico russo: «Mosca vuole rimanere leader nel mercato mondiale degli idrocarburi. Lo shale gas americano non preoccupa Putin»

Matteo Rigamonti
30/05/2014 - 2:00
Economia
CondividiTwittaChattaInvia

#468309631 / gettyimages.com

Dopo la Polonia, anche la Russia studia il fracking. Come riportato dall’agenzia Reuters, British Petroleum e Rosneft, l’azienda petrolifera di proprietà del governo russo, hanno siglato un accordo per esplorare la presenza ed eventualmente estrarre lo shale oil nel bacino di Bazhenov, una regione della Siberia occidentale grande come la Francia. «Il nostro Paese non deve solo rafforzare e accrescere la sua posizione come fornitore di energia – ha dichiarato Vladimir Putin alla firma dell’accordo – ma deve aspirare a diventare un vero e proprio leader nell’imminente processo di trasformazione energetica globale».
Il giornalista Luigi De Biase, che per il Foglio segue il mercato energetico russo e mondiale, spiega a tempi.it perché Mosca ha deciso proprio ora di accendere i riflettori sullo shale gas e lo shale oil.

De Biase, dopo gli Stati Uniti anche la Russia scommette sullo shale. Come mai?
Sono due casi molto diversi. Per gli Stati Uniti lo shale gas è una priorità nazionale. Per la Russia può diventare in futuro una risorsa d’emergenza per rafforzare ulteriormente la posizione sui mercati e indebolire i concorrenti. Come sappiamo la Russia possiede le riserve convenzionali di idrocarburi più grandi al mondo, ma ha il primato anche sulle riserve shale, che sono concentrate nella sezione artica del Paese. Per questo già negli anni Sessanta i tecnici russi hanno sperimentato metodi di estrazione abbastanza simili a quello che noi oggi chiamiamo fracking, la cosiddetta fratturazione idraulica.

Poi cosa è successo?
È molto semplice: era una tecnica molto costosa. Per un paese ricco di riserve convenzionali come la Russia era insensato puntare sullo shale. In parte si può dire che sia insensato ancora oggi, almeno dal punto di vista economico. E nell’Artico c’è una difficoltà in più, una difficoltà geopolitica, perché la giurisdizione non è certa e molte nazioni si contendono quelle riserve. Il Cremlino cerca ormai da anni di ottenere il controllo completo sulla zona. Proprio per raggiungere l’obiettivo, il ministro dell’Ambiente Sergey Donskoy presenterà molto presto alle Nazioni Unite un rapporto nel quale si cerca di dimostrare che il suolo artico appartiene alla stessa faglia geografica e continentale della Russia.

LEGGI ANCHE:

Bandiera della Russia nella sede di Gazprom a Mosca

Se volete affrancarvi dal gas di Putin, superate la paura di nucleare e fracking

6 Marzo 2022
Immagine notturna della rompighiaccio Usa Polar Star nello Stretto di Bering

Tutti vogliono un posto al sole al Polo Nord

17 Marzo 2021

Perché Mosca si è interessata ai giacimenti del Polo Nord?
L’interesse non è nuovo. Nell’artico non ci sono soltanto riserve shale, ma anche giacimenti convenzionali che sono sfruttati da tempo e hanno un grosso peso sull’industria nazionale degli idrocarburi. Certamente l’accesso al resto dell’Artico garantirebbe alla Russia la sua posizione di leader nel mercato energetico mondiale ancora per molto tempo.

La rivoluzione dello shale gas negli Stati Uniti, dunque, non costituisce una seria minaccia per l’egemonia russa?
Per il momento non lo è. Il gas convenzionale russo è meno caro dello shale americano sia in Europa, sia in Asia. Questo perché la Russia è più vicina geograficamente al mercato europeo rispetto agli Stati Uniti, e già possiede le infrastrutture per trasportare il suo gas. Per quel che riguarda l’Asia, basti ricordare il grande accordo appena firmato con la Cina. Il Cremlino potrebbe cominciare ad avere qualche problema di concorrenza se – e quando – l’Europa, la Cina e i paesi del Sudest asiatico dovessero portare a termine progetti seri di estrazione sul loro territorio.

Quella dello shale americano è una bolla destinata a scoppiare?
Non è una bolla che raggiungerà l’Europa. Lo shale gas è un prodotto da consumare “fresco”. Negli Stati Uniti l’abbondanza di combustibile a basso costo sul territorio nazionale ha fornito un grandissimo impulso all’economia nazionale, ha permesso una nuova fase di industrializzazione, ma oggi come oggi i costi per il trasporto in Europa farebbero triplicare o quadruplicare i costi finali, cancellando il vantaggio competitivo della risorsa. Per questo, sul piano della concorrenza, lo shale americano non rappresenta ancora un grosso problema per la Russia. A meno che gli Stati Uniti non decidano di rifornire l’Europa a prezzi di favore. Ma questa sarebbe tutta un’altra storia.

@rigaz1

Tags: articocremlinofrackinggas di scistoidrocarburipolo nordscisti argillosishale gasshale oilsiberia
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Bandiera della Russia nella sede di Gazprom a Mosca

Se volete affrancarvi dal gas di Putin, superate la paura di nucleare e fracking

6 Marzo 2022
Immagine notturna della rompighiaccio Usa Polar Star nello Stretto di Bering

Tutti vogliono un posto al sole al Polo Nord

17 Marzo 2021

Buona Pasqua dalla Siberia, «dove la Chiesa non la costruisco io, ma Lui»

27 Marzo 2016

Così «i sauditi stanno per vincere la guerra del petrolio»

5 Febbraio 2016
epa02373541 (FILE) A file photo dated 08 March 2009 of a general view of an oil refinery in the waters of the Northern Arabian Gulf close to the port town of Umm Quasar in Basra, southern Iraq on 08 March 2009. Iraq has around 143 billion barrels of crude oil reserves, about 24 per cent more than previous estimates, the Iraqi Minister of Oil said on 04 October 2010. The reserves are mostly located in 66 oil fields in southern Iraq, Oil Minister Hussein al-Shahristani announced. This estimate places Iraq as the holder of the world?s fourth largest crude oil reserves, behind Saudi Arabia, Venezuela, and Canada. Previous estimates made in the 1990s placed oil reserves at 119 billion barrels.  EPA/HAIDER AL-ASSADEE

Petrolio, nucleare, rinnovabili e quelle batterie che durano troppo poco. Il futuro dell’energia secondo Scaroni

18 Gennaio 2016

Tutti quelli che escono a pezzi dal ribasso del petrolio

14 Gennaio 2016
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Foto Red Dot per Unsplash
Ambiente

Stop auto endotermiche? «Decisione ideologica»

Redazione
9 Giugno 2022

Altri video

Lettere al direttore

Fermare la guerra infinita

Carlo B. Scott Visconti
24 Giugno 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    In questi tempi strani capita perfino di ritrovarsi d’accordo con Calenda
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il cardinale Marx e la Chiesa “alla moda”
    Peppino Zola
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    L’ideale cristiano non è la brava persona di successo, ma il santo
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Vasilij Grossman, la Russia e Macron
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro

Foto

Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist