L’impresentabile Salvini è diventato una star? Repubblica non ha trovato niente di meglio che inventarsi una polemica pure con il cardinale di Milano. È successo al Meazza, nella conversazione che Angelo Scola ha avuto con un gruppo di giornalisti, dove il cardinale ha tra l’altro fatto l’amara osservazione sulla «voce quasi sparita dei cattolici». Ma per la giornalista del quotidiano romano la battuta non meritava un titolo. Così ha provato a trascinare l’arcivescovo nel tipico “insorgere” della “società civile” indignatina: «Però c’è un Salvini che parla contro i rom e lui sì che fa incetta di voti, che ne pensa?».
Il cardinale, come da filmato diffuso sul sito chiesadimilano.it, ha risposto testuale: «Io non sono un politico, il mio mestiere è fare il Vescovo, alla fine si può solo dire che ciò che tiene in politica è la capacità di parlare a tutti gli uomini e di parlare a tutto l’uomo. Se qualcosa ha un orizzonte più ristretto io penso che magari può anche sul momento avere impatto, ma poi deve curarsi del futuro, deve progettare il futuro».
Dunque, è stata piuttosto pittoresca l’operazione che, nell’edizione del 3 giugno di Repubblica, pagine della cronaca di Milano, ha trasformato le inequivocabili dichiarazioni del Cardinale in un articolo antileghista di presunta ispirazione cardinalizia. E titolone urlante: “Scola: ‘Per la Lega un voto di protesta che non ha futuro'”. Giustamente la Lega si è innervosita. Ma si è inviperito anche il Cardinale. Morale della bufala: Repubblica, nell’edizione del 5 giugno, viene presa a schiaffi dal Cardinale. «È molto scorretto virgolettare parole che uno non ha detto. Io non ho mai detto che la Lega non ha futuro. Ho parlato del voto di protesta, un giudizio che vale per tutti».
Notevole la replica di Repubblica: «Il cardinale Scola, ha risposto a una domanda, chiara ed esplicita sulla Lega, Salvini e i rom, come chiunque può constatare guardando il video pubblicato sul sito della Diocesi di Milano». Esatto. «Come chiunque può constatare guardando il video». Però anche “ascoltare” quello che dice il cardinale non farebbe male. Altrimenti poi tocca andare ai sottotitoli farlocchi della pagina per non udenti di Repubblica.