
Angelo Scola e «la voce dei cattolici quasi sparita» in questo deserto di educazione

Un paio di giorni fa, sostando nel backstage dello stadio Meazza dove aveva partecipato all’annuale raduno della Chiesa ambrosiana che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di ragazzi provenienti da oratori e parrocchie di tutta la Lombardia, provocato da una giornalista, il cardinale Angelo Scola ha fatto una considerazione breve e amara. «La voce dei cattolici è quasi sparita». Non è una notizia?
Non c’è chi non veda la serietà del problema a cui allude Scola nella sua malinconica battuta. È quanto riflette l’editoriale del sociologo Mauro Magatti sulle pagine milanesi del Corriere della Sera (4 giugno). Secondo Magatti, «le considerazioni del cardinale Scola sulla debolezza della presenza dei cattolici in politica suscitano molte riflessioni. Soprattutto perché è il cardinale di Milano a proporle». Giustamente il sociologo osserva che «prendendo le distanze dai difetti ricorrenti della curialità romana», in ambito ecclesiale «il cattolicesimo ambrosiano (e lombardo) ha sempre giocato un ruolo specifico e di primo piano».
A misurare la distanza che c’è tra l’afasia attuale e quello che Magatti definisce «l’ultima manifestazione di questa straordinaria vitalità» del cattolicesimo milanese e lombardo – e cioè « il tentativo di don Giussani» e «il forte impatto che Cl ha avuto», nonostante «oggi anche quella avventura deve fare i conti con tutta una serie di difficoltà», che per Magatti sono sostanzialmente due: Formigoni non ha lasciato eredi e i tempi sono profondamente cambiati – vengono in mente i più recenti tentativi di ridare vita alla presenza cattolica in politica. Prima con le varie “Todi”. Iniziative generose ma fallite perché realizzate nella forma stantia di operazioni verticistiche. Poi con la disastrosa «salita in politica» del professor Mario Monti. Con cattolici politicamente corretti, come il fondatore di sant’Egidio Andrea Riccardi (dal 22 marzo felicemente appoltronato alla presidenza della statale Società Dante Alighieri) e cattolici ex berlusconiani, come Mario Mauro, in questi giorni tornato all’opposizione dopo un travagliato percorso in Scelta Civica e l’approdo finale in Area Popolare. «Sta di fatto – conclude il sociologo – che il cattolicesimo ambrosiano oggi sembra in difficoltà proprio sul terreno su cui è stato storicamente forte: ricomporre in modo originale fede cristiana e modernità».
D’altra parte non è che il papato non abbia sostenuto e invitato i cattolici a rimettersi in movimento rispetto alla politica. Non parliamo di Giovanni Paolo II, il gladiatore che ha trascinato i cristiani sulla scena pubblica e li ha guidati a farsi soggetti politici (si pensi a Solidarnosc) di cambiamenti epocali. Ma lo stesso papa Ratzinger e ora papa Francesco, sia pur con accenti diversi, hanno rilanciato la celebre frase di Paolo VI sulla politica «come una delle forme più alte di carità», chiedendo ai cattolici di «sporcarsi le mani», per dirla con le parole di Bergoglio (30 aprile, alla Lega Missionaria Studenti d’Italia).
Dice Francesco: «Ma un cattolico può immischiarsi in politica? Deve! Fare politica è importante: la piccola politica e la grande politica». E ancora: «Fare politica è martiriale: davvero un lavoro martiriale, perché bisogna andare tutto il giorno con quell’ideale, tutti i giorni, con quell’ideale di costruire il bene comune. E anche portare la croce di tanti fallimenti, e anche portare la croce di tanti peccati. Perché, nel mondo è difficile fare il bene in mezzo alla società senza sporcarsi un poco le mani o il cuore: ma per questo vai a chiedere perdono, chiedi perdono e continua a farlo. Ma che questo non ti scoraggi. “No, Padre, io non faccio politica perché non voglio peccare” – “Ma non fai il bene! Vai avanti, chiedi al Signore che ti aiuti a non peccare, ma se ti sporchi le mani, chiedi perdono e continui avanti!”. Ma fare, fare… E proprio lottare per una società più giusta e solidale».
Certo, la politica condotta per vie giudiziarie, l’ideologia giustizialista e l’illusione di ricostituire comunità e democrazia con il ricorso alla tecnica e al cosiddetto “social-network” delle piattaforme digitali, ha tagliato le gambe a qualunque tentativo di rinascita dell’impegno ideale immediatamente privo di fascino mediatico o di personalismo messianico (vedi Berlusconi e poi, a seguire, Renzi, Grillo, Salvini). Sono internazionali e complicati i problemi che hanno condotto, in Italia e nel resto d’Europa, alla fine della politica. E tanto più alla sparizione dei cattolici in politica. Però, una vitalità anche un po’ confusa e non strumentata, insieme a una richiesta di iniziativa dal basso, continuano a crescere e ad affacciarsi sulla scena pubblica. Lo certificano fenomeni come la Manif pour tous in Francia o le Sentinelle in piedi in Italia, la mobilitazione spontanea delle famiglie contro l’introduzione dell’istruzione al gender nelle scuole o la protesta contro l’irregimentazione culturale.
La stessa manifestazione indetta a Roma il prossimo 20 giugno da singole persone, associazioni di persone ma non sigle ecclesiali, esprime un’urgenza di ripartire dal basso. Soprattutto, sta indicare il farsi strada della consapevolezza che il rischio “politico” è tipico della libertà personale ed è un rischio non confessionale, laico, in un certo senso “libertario”, che riguarda non la Chiesa, ma il bene comune e il futuro di tutti, credenti e non credenti. Questo è il punto su cui forse occorre riflettere all’epoca in cui il peggiore dei mali è l’odio alla res pubblica, la riduzione del pensiero a grida belluine o a consolazione religiosa privata, l’incapacità di rompere gli schemi vuoti del potere che suggeriscono borghesismo individualista, pace nel senso di “farsi gli affari propri”, considerare l’unità del popolo come una peste.
Dopo tutto, come nacquero le grandi imprese di progresso sociale e civile in cui laici cattolici furono protagonisti insieme a laici non cattolici? Per non andare troppo in là, ai sindacati e alle organizzazioni di mutuo soccorso di inizio secolo scorso, per quanto riguarda il mondo ambrosiano evocato da Magatti, basti pensare a come è nata la Compagnia delle Opere. Con Giorgio Vittadini, oggi illustre professore di Statistica e tenutario di una altrettanto illustre Fondazione per la Sussidiarietà (tra l’altro è suo il merito dell’introduzione del principio di sussidiarietà nella Costituzione italiana), che all’epoca (fine anni Ottanta) venne sospinto da don Giussani a trasformare in concreta solidarietà e iniziativa sociale le cosiddette “opere”. Cioè esempi di impresa nate dall’ideale cristiano e desiderose di servire il progresso umano in ogni ambito. Politica compresa. La Cdo non nacque direttamente in politica e nei grandi scenari di ricomposizione (alla Bartolomeo Sorge) della politica. Mentre il gesuita costruiva il laboratorio dell’antimafia di Palermo – un luogo di potere finissimo e purissimo che fece da nave scuola a personaggi come Antonio Ingroia – la scintilla che innescò la Cdo fu l’amicizia del lombardo Vittadini con una famiglia di Alcamo, Sicilia, che aveva il problema di come tenere in piedi una piccola azienda produttrice di un ottimo vino.
Ma cosa siano oggi le innumerevoli “societas” stile Cdo, le no profit e le associazioni di volontariato sociale, i movimenti, e come essi incidano nella società italiana, culturalmente e socialmente, rispetto alla fame di lavoro e al deserto di educazione; rispetto all’iniziativa legata al bisogno delle persone e nei confronti della politica generale, è difficile dirlo. E questo è un problema. O forse è il problema. Sussurrato dal cardinale di Milano ai microfoni dei cronisti con un «la voce dei cattolici è quasi sparita».
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50 commenti
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Concordo con quasi tutto l’articolo, rilevo però un inutile e stonato riferimento polemico. Che c’entrano padre Sorge e Ingroia? Forse a Palermo fu creato un laboratorio di potere, ma al confronto presentare la Cdo come una simpatica iniziativa tra amici significa abusare della credulità del lettore… Saluti.
Interessante il meccanismo mentale dei repubblicones secondo il quale chi non vota PD dà inevitabilmente un voto “di protesta” o, meglio, “di pancia”.
Orbene, se un voto per la lega ha origine dalla “pancia” degli elettori, lascio all’arguto lettore il divertimento di indovinare da quale parte del corpo umano esce un voto del PD.
Giusto identificare i maestri del sospetto come fonte della crisi che stiamo vivendo: e giusto ricordare che due su tre erano ebrei.
Mi puoi spiegare, per favore? sono un poco ignorante! (ho detto un poco)
Di qualunque cosa si parli male o anche bene o così così, c’è sempre un multinick che mette di mezzo gli ebrei. L’argomento è la difficoltà del Cattolicesimo a farsi ascoltare, non diciamo a parlare a una sola voce, ma a superare la cappa di silenzio e l’afonia del mondo cattolico: no, ecco tirare in ballo i “maestri del sospetto”, che non possono che venire in mente al multinick scolaretto delle paranoie complottiste.
E’ vero, come scrive il Direttore, che i cattolici si mobilitano in ordine sparso e perciò, in mancanza di un progetto politico, le iniziative che li vedono protagonisti non riescono a avere la rilevanza e l’efficacia che può dargli solo un’azione comune. Ma che non si riesca più a costruire qualcosa che unisca – non è detto sia per forza un partito – è inevitabile, sia perché le circostanze passate non si ripetono, sia perché le esperienze passate non hanno avuto esiti felici, per una ragione o l’altra. E senza rassegnarsi all’inazione o all’irrilevanza, nella realtà attuale va fatto quello che è possibile e fatto fruttare quello che c’è di buono: il valore della testimonianza offerta da quei cristiani che sfidano le piazze, i condizionamenti del politicamente corretto, la subalternità ideologica del Cattolicesimo prodianamente “adulto” e ufficiale a quella che una volta si definiva cultura dominante e che tende a livellare e omologare tutto. Perché la consapevolezza di vivere in questo orizzonte storico è vissuta, in modo più o meno consapevole, anche da quanti, anche non asttolici né cistiani, ne sono succubi: e la cosa di cui hanno bisogno sono esempi concreti, vivi, di persone coraggiose. Che non semba una definizione che si possa applicare ai singoli politici o partiti più in sintonia col mondo cattolico: a cominciare dall’Ncd. Forse perché anche i politici – e non solo loro, magari – hanno bisogno di questi esempi. Non sarebbe la prima volta.
AH! AH! CHE RIDERE!!!, mi sbrago, mai divertita tanto: ma dov’ero prima??
Per sentire la voce dei cattolici occorre che esitano i cattolici.
E ‘qui il punto.
Noi parliamo dei ” cattolici “come se avessimo in pugno tutto e un esercito di “cattolici” fosse lì ad attendere indicazioni : c’è il vuoto !!!!!!
e non ci rendiamo conto che i nostri figli non sanno più neanche l’ABC del catechismo.
Quindi sono i nostri figli, ma non ancora dei cattolici.
Filippo81, la Lega sarebbe l’ unico partito che si occupa dei poveri cristi Italiani?
Sarò d’accordo quando li vedrò e sentirò urlare in TV (praticamente ormai tutte le sere) contro quelli che si fanno dare dallo Stato 35 o 40 Euro per ognuno dei disgraziati che dicono di accudire e poi … se li tengono loro.
Questi sono TUTTI Italiani e rubano soldi sia agli Italiani che agli Stranieri. Però la Lega tace e anche tanti loro amici.
Ma poi, scusi, se quando scopriamo che un Carabiniere ruba ci arrabbiamo di più, non dovremmo arrabbiarci di più se un Cristiano fa differenza tra Italiani e Stranieri? Fino a poco tempo fa tra Nord e Sud, magari qualcuno Cattolicissimo dice prima i Veneti.
Il Papa è su questa linea?
Esistono associazioni cattoliche (che non nomino) che nell’assistere i poveri fanno differenza tra italiani e stranieri. A danno degli italiani.
Perché assistendo gli stranieri ottengono degli emolumenti.
Purtroppo hai ragione, Fabio.
E la chiamano onestà, bontà di cuore…Non è razzismo ma non è giustizia, mi dispiace. C’è un malessere non dovuto ad intolleranze di cuore, ma da ingiustizie, leggi mal applicate…Mi zittiscono dicendomi che noi emigravamo in America..si, a lavorare mi risulta…qualcheduno avrà pure spacciato (?!?), ma mica eravamo ridotti così!! Si lavorava, per questo si andava: qui DOVE CAVOLO E’ IL LAVORO per questi poveri che illusi da noi vengono qua? Accogliere va bene, ma si accoglie non per elemosinare ma per dare dignità, casa, lavoro…Boh!, sarò razzista!!
E invece gentile Paolo Rossi, la Lega è l’unica tra le formazioni politiche più grandi,che afferma proprio questo, che c’è un’invasione in atto e che tanti Italiani ci stanno speculando sopra, e ribadisco che non solo leghista.
Per me non si deve fae differenza fra persone, punto: pare che ,così facendo, siano discriminati i cittadini italiani…Tutti in linea, siamo tutti uguali….Io non sono razzista -mai stata- però ci tengo che le problematiche che spuntano sempre come i funghi debano essere affrontate in modo EQUO, ONESTO, GIUSTO. Faccio un esempio: vi pare GIUSTO che gli asili accettino i bambini poveri tra poveri -con reddito zero- e non si possa fare in modo che i bambini italiani possano frequentare tranquillamente anche loro (mica siamo tutti nababbi noi italiani, anzi), magari se ne stanno fuori solo perchè proprietari di una casina che i nonni CHE HAN SEMPRE PAGATO LE TASSE-avevano costruito nel dopoguerra tra debiti, lacrime, sudori, lavorando il sabato e la domenica? La vedi chiara, tu? io no. Giusta giustizia PER TUTTI.
Tutto giusto, si deve dire a Vittadini di dfendere la vita non solo l’ impresa come scrive sul giornale on line il sussidiario. Questo Giussani sicuramente glielo ha fatto capire.
Gentile Leo, con il massimo rispetto, ma voi citate sempre Formigoni, Vittadini, Lupi, Mauro,ecc anche quando non serve.Liberissimi di farlo, ma a titolo di cronaca, sappiate che costoro non sono e non sono mai stati i “leaders” di CL, ma semplici aderenti al Movimento come tutti gli altri.Distinti saluti
Con il 99.99% di presenze televisive rispetto ad ogni altra religione e la compiacenza della politica,
la frase «la voce dei cattolici quasi sparita» diventa un autentico epitaffio della falsità cristiana.
Caro Calvi, bere alle 6 di mattino fa male. Magari fosse come dici tu.
Matteo Clavi …lo statistico … asfittico
La disconnessione neuronale, che ti caratterizza, oltre allo stato tossico di essi, ti porta non solo a drogare le percentuali , ma anche a non farti capire la differenza tra l’essere semplicemente in TV ed il poter dire in Tv ciò che è necessario dire.
PS: io annullerei le presenze cattoliche in Tv se garantirebbero il 100% della tua presenza. Alla fine la gente capirebbe il rischio che corre con uno che come te che è nemico pure del sapone con cui ci si lava.
To.NI, se tu non ci fossi, bisognerebbe inventarti! Ma dove le vai a cavare? Sei insostituibile, unico, come anche tutti gli altri..insieme, una bella sinfonia!
Cara Susanna,
ho pochi meriti, è Shiva Clavi che è una inestimabile fonte di stimolo. Certo non come Beatrice per Dante …. ma come un bel faccione al luna-park in posa per una torta in faccia.
Matteo Clavi sei su un binario morto……come al solito, ah ah ah
Parli di falsità cristiana: l’ho citata -in certo senso- anche io, riguarda i sedicenti cristiani che di Gesù Cristo non conoscono un gran che, e per conoscenza qui intendo dire “esperienza”, comunione con Cristo; non sono i matti, i fanatici, i bigotti di cui sopra; lascia perdere tv e giornali, sono ininflueni -credimi!-a volte persino “dannosi” quando danno l’idea di essere “tralcio” ma si vede bene che sono staccati dalla “vite”, ahimè!, purtroppo. Allora in certo senso sì, puoi parlare di falsità cristiana, ma non nel senso malizioso che intendi tu, no. Non so se mi sono spiegata.Meglio che me ne vado a letto.
E’ pur vero che mancano attualmente figure autorevoli tra i Cattolici in politica.Tanti che si proclamano Cattolici sono di fatto del tutto succubi del pensiero unico dominante.
A me sembra che ci sia molto disagio da parte di tanti Cattolici perché vedono parlare in loro nome troppi approfittatori che lisciano il pelo alla gente più semplice per finire per fare solo gli interessi propri e di loro sodali.
Guardate in questi anni lo sfacelo di tanti politici coinvolti in proprio o all’ interno della CdO o di CL in storie di malaffare.
E che dire dei Cattolicissimi leghisti che si spendono contro i poveri cristi che cercano di sopravvivere e non dicono una parola sulle cooperative del malaffare bianche rosse e verdi che rubano sia allo stato che ai più poveri del mondo?
Non ce n’ è abbastanza per sentirsi a disagio?
Gentile paolorossi, non sono leghista, ma tra i partiti maggiori la Lega è forse l’unica che si occupa dei poveri cristi italiani, gli altri partiti più rappresentativi (pd,ncd, fi ,sel.ecc) si occupano dei “poveri cristi” solo se sono extraeuropei ! Comunque è tutto il mondo politico occidentale che è uno sfacelo, lo stesso concetto di politica va ripensato .dato che i politici contemporanei sono ,consapevolmente o meno,ormai dei semplici maggiordomi del potere finanziario-economico.
Quella della Lega che ce l’ha con tutti i non padani è un mito da sfatare.
Ma se esiste questo mito è colpa loro , per come presentano la loro idea.
La Lega svolge una attività di aiuto nel Terzo Mondo attraverso l’Umanitaria Padana, e io ho conosciuto personalmente sacerdoti missionari che sono stati aiutati ed anche un vescovo iracheno grati alla Umanitaria Padana per la loro opera.
Il punto della Lega è che sostiene , come hanno fatto i missionari per secoli, aiutiamoli a casa loro, ma la Lega lo fa, non è solo una boutade.
E forse ha ragione : se Dio ha creato il mondo così grande , l’Africa, il Senegal, il Mali, ecc… è perché fossero abitati, altrimenti avrebbe creato solo l’Italia. E non ha creato il mondo così grande perché fosse abbandonato….e lasciato incolto….forse c’è da lavorarci, costerà fatica, ma anche costruire l’Italia è costato fatica, e sangue… credo che ognuno debba fare questo nel suo paese prima o poi perché è logico, le strutture di accoglienza sono ormai al collasso, e non solo ma a tutta la gente che viene qua cosa offriamo ? Niente, sia da punto di vista culturale che da quello economico.
Qui trovano solo un consumismo e un libertinaggio sfacciati, che sono un’offesa a loro per il loro vissuto precedente. Noi non creiamo un nido di accoglienza preparando la nostra società al loro arrivo, noi continiuamo a vivere come ci fa comodo , li facciamo venire qua per sentirci buoni e poi..sono cazzi loro , o si adeguano o peggio per loro! Questo non è accogliere , allora ha ragione la Lega meglio aiutarli a casa loro, saranno più contenti anche loro. “Ognuno ha diritto anche di vivere e cresce e dove è nato ” (Papa Benedetto XVI)
Quella della Lega che ce l’ha con tutti i non padani è un mito da sfatare.
Ma se esiste questo mito è colpa loro , per come presentano la loro idea.
La Lega svolge una attività di aiuto nel Terzo Mondo attraverso l’Umanitaria Padana, e io ho conosciuto personalmente sacerdoti missionari che sono stati aiutati ed anche un vescovo iracheno grati alla Umanitaria Padana per la loro opera.
Il punto della Lega è che sostiene , come hanno fatto i missionari per secoli, aiutiamoli a casa loro, ma la Lega lo fa, non è solo una boutade.
E forse ha ragione : se Dio ha creato il mondo così grande , l’Africa, il Senegal, il Mali, ecc… è perché fossero abitati, altrimenti avrebbe creato solo l’Italia. E non ha creato il mondo così grande perché fosse abbandonato….e lasciato incolto….forse c’è da lavorarci, costerà fatica, ma anche costruire l’Italia è costato fatica, e sangue… credo che ognuno debba fare questo nel suo paese prima o poi perché è logico, le strutture di accoglienza sono ormai al collasso, e non solo ma a tutta la gente che viene qua cosa offriamo ? Niente, sia da punto di vista culturale che da quello economico.
Qui trovano solo un consumismo e un libertinaggio sfacciati, che sono un’offesa a loro per il loro vissuto precedente. Noi non creiamo un nido di accoglienza preparando la nostra società al loro arrivo, noi continiuamo a vivere come ci fa comodo , li facciamo venire qua per sentirci buoni e poi..sono cazzi loro , o si adeguano o peggio per loro! Questo non è accogliere , allora ha ragione la Lega meglio aiutarli a casa loro, saranno più contenti anche loro. “Ognuno ha diritto anche di vivere e cresce e dove è nato ” (Papa Benedetto XVI)
Mi convinco ogni giorno di piu’ che la voce dei cattolici è quasi sparita perchè sono spariti i cattolici che hanno veramente a che fare con Cristo: “O si è con me, o si è contro di me” fa venire un pò i brividi!!, e se “dai frutti si conosce l’albero” significa che siam proprio messi male, nel senso che i cristiani pare si siano scelti un altro padrone.. Ma non perdiamo la speranza! Ho l’impressione che nel nome di G.C. si facciano tante cose ma non si faccia la piu’ importante: fare comunione con Lui!! Partecipare tutti alla Santa Messa -oltre che doveroso- sarebbe un buon inizio di riconversione del cristianesimo, ma come si va -e perchè si va- dovrebbe essere cio’ che ci dovremmo chiedere ogni volta , appena svegliati, prima di infilare le ciabatte ai piedi! Si va ad incontrare Dio, e solo se hai a che fare con Lui incidi nella società, se no son tutte commedie. Scarseggiano così tanto i cristiani coerenti che non raramente -in quanto tali- questi vengono presto additati e giudicati (come si vuole: pazzi, fondamentalisti, bigotti, illusi, retrogradi, asociali etc. etc.); se ciò avvenisse da parte dei non credenti sarebbe tutto “normale”, ma avviene spesso tra i fratelli di fede, e questo, oltre che essere doloroso, rattrista molto e la dice lunga su quanto poco si invoca lo Spirito Santo sulla Chiesa! Abbiamo dormito -cari cristiani- ci siamo addormentati parecchio assieme ai pastori: i lupi rapaci, invece, facevano finta di dormire, ma tant’è: “I FIGLI DELLE TENEBRE SONO PIU’ SCALTRI DEI FIGLI DELLA LUCE”, dice il Maestro…. quanto è vero questo! Possiamo -e dobbiamo- ancora farcela: tutti insieme, appassionatamente, in preghiera davanti a GESU’ EUCARESTIA….: sbaglio?
Cara Susanna Rolli, in un contesto come questo i cattolici si sono fatti due conti e ne hanno concluso che tanto vale seguire il vecchio detto: chi se fa li c… sua, torna sano a casa sua (e campa 100 anni). In altre parole: io non faccio ingerenze sulla tua vita pubblica, in cambio tu non fai ingerenze sulla mia vita privata. Questo problema non riguarda solo i cattolici; riguarda un po’ tutta la popolazione, se è vero che la classe politica rispecchia la popolazione da cui proviene.
Siamo la società degli interessi privati e non dei privati inseriti in uno sguardo e dentro valori comuni più alti. Così chi hanno trasformato Marx, Nietzsche e Freud nei rispettivi campi.
Sono d’accordo Susanna, dobbiamo fare giusta autocritica, noi Cattolici moderni andiamo dietro a mille cose, a mille tendenze culturali, a ideologie di stampo marxista o liberista che siano, a mille mode ecc. Ci fissiamo sull’etica, teniamo giustamente in considerazione la Dottrina , i Riti .ecc ma dimentichiamo sempre, purtroppo,l’Essenziale del Cristianesimo, cioè Cristo stesso, Cristo Vivo.
certo poi scola che si scaglia contro chi vota un partito a lui non gradito ti fa proprio venire voglia di seguire la voce della chiesa. sono inchiodati a quei temi che seppur drammatici non esauriscono tutte le esigenze della società. c’è gente che chiede meno tassa, meno europa superstato e riconoscere che non possiamo sopportare da soli gestione dei migranti e le conseguenze di ordine pubblico che comporta questo grande numero, ma ti bollano come razzista e passano oltre. magari il sig. amicone e il card. scola una riflessione potrebbero pure farla su come ascoltano la gente (tutta, pure quelli autoctoni, non solo i migranti).
Guarda che a fare il nome della Lega è stata la giornalista, non l arcivescovo, infatti sul sito ufficiale della diocesi si è rispettata la volontà del arcivescovo di fare un discorso generale. La giornalista in questione, fan di Tettamanzi, è da ormai diversi anni la peste della informazione diocesana, come lo era Fabio Pizzul prima di lei. Concordo sopra: in politica sono rimasti solo i cattolici di sinistra, per questo la nostra voce non si sente più. Ed il card. Scola non è contento di questo: i Pizzul vari sono rimasti scottati quando lui ha dichiarato che i cattolici milanesi sono nel contenitore politico sbagliato.
L arcivescovo non ha fatto nessun nome. È la giornalista che ha tirato in ballo la Lega in un discorso che è di carattere generale.
Alla c.a di Recarlos79.
Morale della bufala: Repubblica, nell’edizione del 5 giugno, viene presa a schiaffi dal cardinale. «E’ molto scorretto virgolettare parole che uno non ha detto. Io non ho mai detto che la Lega non ha futuro. Ho parlato del voto di protesta, un giudizio che vale per tutti».
Il voto di protesta in padania c’è da vent’anni. Forse è il caso di ascoltarli? da Milano sono arrivati fino all’Umbria. Sono degni di attenzione e di essere presi sul serio?
Certo, ma il cardinale lo fa già.
E’ un errore ed è un’ingenuità pensare che il voto alla Lega sia un voto di protesta.
I partitelli del voto di protesta sono altri.
La Lega ha un progetto politico ben preciso,il federalismo, ed il fatto che non riesca a realizzarlo è anche per colpa sua, per il modo come lo propone , provocatorio, indisponente privo di dignità culturale e quindi viene frainteso come partito di protesta. Ma non è così.
A me sembra che la voce dei cattolici e’ quasi sparita perché sono quasi spariti i cattolici “adulti”, ma non in senso prodiano, bensì giussaniano; cioè di coloro che vivono un livello di autocoscienza (e quindi di giudizio) tale da riuscire a incidere sulla realtà. Come disse BXVI sull’impegno politico, “il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione. È necessaria una vera “rivoluzione dell’amore”. Insomma, non basta andare alla messa.
Caro Cisco … concordo al 100%.
Per uno come me nato negli anni ’70 in un contesto a nord-est fortemente “catocomunista” è particolarmente evidente.
In ogni caso questa “intelligenza” che non è diventata “intelligenza della realtà” è una patologia che ha mietuto teste sia a destra che a sinistra, sia tra i cattolici che tra i non-cattolici.
Il disinteresse generale per la realtà non è esclusiva di un popolo cattolico “non adulto” … e le parole che Eliot mette in bocca alle donne dl coro in “Assassinio alla cattedrale” rispecchiano la realtà che gran parte della mia generazione ha vissuto (e vivrà ancora a lungo):
“Vivendo e quasi vivendo … Lasciaci nella nostra umile, e offuscata, cornice d’esistenza tranquilla”
Cisco e Luca P
Non riesco ad essere del tutto convinto delle vostre argomentazioni. Credo che si fa l’errore di definire una crisi identificando un solo elemento disconnettendolo da altre concause, magari minori d’importanza, ma presenti.
Che motivo trova un politico ad investire su una causa cattolica (e volutamente non parlo di politico cattolico ritenendo che in “realtà” il politico è un imprenditore che investe per guadagnare voti) data la disconnessione che ha con il popolo cattolico. Ed il popolo cattolico come può avere una consapevolezza di ciò che è se gli sono atrofizzate tutte le vie di comunicazione. La “realtà” stessa ci dice che oggi se non passi per la TV non esisti. Ed io in TV non vedo Socci, Agnoli o i giornalisti che scrivono su Tempi. E chi ci va noto che non può neanche calcare la mano perché scattano le censure (ed in alcuni casi, si è visto, le interrogazioni parlamentari). Ricordo un talk slow dove ha partecipato un cattolico, presentato come fondamentalista, per confronti da burla con Platinette.
Non so se rendo l’idea di cosa intendo e devo usare una parola che non amo, ma che la “realtà” mi porta a dirla: manca la lobby. Intendo se siamo il 10% in questa nazione, ed un venditore diciamo di caramelle ci offende, il giorno dopo il caramellaio deve trovarsi il 10% in meno di vendite di caramelle. Solo una determinazione di questo tipo può spingere convintamente la politica a sposare le nostre cause.
E le parrocchie in questo dovrebbero giocare un ruolo. Li si tocca il polso delle persone, si guardano in faccia ad uno ad uno. Se io dovessi scoprire la realtà dalle prediche che fanno certi preti (metafore sul numero dei pesci che vengono moltiplicati o cose simili) sto fresco. Io posso dire con assoluta certezza che nella parrocchia che frequento i temi che spesso discutiamo qui non sono neanche percepiti se non in maniera blanda.