
Il carciofo è un fiore
Report, quando il giornalismo d’assalto (e low cost) dimentica di verificare le notizie. Quante bufale sugli Ogm
Non guardavo la tv da anni, complice il periodo all’università e all’estero. Sono stati bellissimi anni on demand, in cui guardavo e leggevo solo quello che mi interessava direttamente da internet. Tornata in Italia, ho trovato una casa provvista di quella maledetta scatoletta, che ci porta a subire quello che viene trasmesso.
L’altroieri, ad esempio, ho subìto Report. Me ne avevano parlato come una trasmissione serissima e indipendente. Funziona così: dei giornalisti free lance realizzano autonomamente i servizi, a loro spese, con la loro telecamera. Li propongono poi alla redazione della trasmissione che, se li ritiene interessanti, li acquista e li trasmette. È un meccanismo perfetto per andare in economia, perché il personale è ridotto al minimo e non si ha l’impiccio di mandare le troupe in giro per il mondo. Potenzialmente, potrebbe essere un vantaggio anche per l’informazione, perché si riesce a tirar fuori reportage che altrimenti finirebbero nel dimenticatoio.
L’inghippo nasce quando l’argomento di cui si parla richiede delle conoscenze specifiche. Chi controlla che il giornalista verifichi le sue fonti e si preoccupi che le sue siano notizie e non bufale? La redazione, nella sua buonafede, potrà giudicare argomenti generici, ma come si comporta quando l’argomento esula dalle sue competenze?
La risposta è oscura. Fatto sta che, l’altra sera, è andato in onda uno dei più fantasiosi esempi di disinformazione scientifica che io abbia mai visto, e che ha scatenato lo sconcerto di tutti i divulgatori scientifici d’Italia. Partiva con una presentazione dove hanno scambiato la scoperta del Dna con quella del primo Ogm, prendeva come esempio di “vittima delle multinazionali” Percy Schmeiser (che, al tempo, rubò e selezionò appositamente semi Ogm, e fu giustamente condannato), prendeva per buono l’indimostrato nesso tra grani moderni e celiachia, e si concludeva in bellezza osannando il mitico grano Kamut® egizio, che invece è solo una varietà qualsiasi infarcita di marketing.
Insomma: un parapiglia di inesattezze appositamente rivoltate per far apparire chiunque faccia ricerca per ottenere sementi di qualità (che vuol dire o vita più facile per gli agricoltori o alimenti migliori) un farabutto affamatore di popoli, e l’evoluzione scientifica un mostro da evitare.
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8 commenti
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Direi che per imparare a verificare le notizie non bisogna proprio venire qui da tempi.it. Famosa la “scivolata” della scuola con preside transgender dove ragazzi e ragazze erano obbligati a scambiarsi i vestiti. Una bufala mostruosa che qui è stata riportata.
Almeno era verosimile: in una scuola del Veneto è successo anche di peggio. E poi Tempi ha prontamente pubblicato la rettifica, mentre Report…
Calma un attimo…. Continuo a non capire la politica pro OGM di Tempi, ma pace. Su report non discuto. Mai guardato. Ma sui grani “moderni”- celiachia (ripeto, non ho visto la trasmissione quindi non so bene come fosse il senso), la cosa non è buttata tanto di fuori. Il grano è stato selezionato negli anni, sia per produrre sempre di più, e sia per migliorare l’attitudine alla panificazione e pastificazione. Cose queste permesse dal glutine. Per cui nei grani di oggi, rispetto a 50 , 100 anni fa, c’è molto più glutine. Che non è poi cosi semplice da digerire. Da qui molte più persone sono diventate, o si sono scoperte non tanto celiache, ma sensibili al glutine. (gluten-sensivity), con tutta una serie di problemi soprattutto gastroi-ntestinali. Tant’è che se queste persone lo tolgono dalla dieta stanno meglio. Anche il kamut contiene glutine, quindi siamo sempre lì.
@Ste – Tempi ha una politica pro ogm SOLO xchè i “comunisti” sono contro …. vorrai mica essere daccordo con loro !!! Discutere criticamente mai. Comunque Report rimane una delle poche trasmissioni di “vero” giornalismo che abbiamo.
Cosa significa i comunisti sono contro?
Non è politica, ma una questione tecnica e scientifica.
Se poi si pensa di dover esprimere il proprio parere su tutto anche quando non se ne hanno le conoscenze è un altro conto, ma di sicuro non il caso di Angela Cossu.
E’ un po’ come le strilla contro “la dittatura della magistratura”, riportati acriticamente dalla stampa asservita alla corruzione ed alla mafia. Un po’ come i condannati presunte vittime della persecuzione giudiziaria, che poi si scoprono essere corruttori e corrotti, se non “fiancheggiatori esterni” delle tante organizzazioni criminali, o le tante “lettere dal carcere” di traffichini regionali senza arte nè parte, che piu si scopre essere solo “amici degli amici”.
E’ un po’ come gli slogan degli ideologi del gender, riportati acriticamente dalla stampa asservita.Un po’ come i suicidi di presunte vittime dell’omofobia, che poi si scoprono non aver nulla a che fare con questa, o come gli attentati alle scuole per supposti motivi omofobi che poi si scopre essere stati realizzati da studenti bocciati.
Certo! Chiunque faccia ricerca è visto, in ogni campo, come un farabutto o un assassino… Bentornata in Italia!