Renzi-D’Alema, scontro a distanza nel Pd: «Ha distrutto la sinistra». «Ignorante»
Botta e risposta tra Matteo Renzi e Massimo D’Alema. Il sindaco di Firenze e candidato alle primarie esulta per la vittoria dei rappresentanti dei circoli, in netta maggioranza appartenenti alla sua corrente, e così ha dichiarato: «E con ieri abbiamo chiuso la fase due del congresso, la selezione dei candidati dentro i circoli. Grazie! Essere nettamente in testa anche tra gli iscritti è un risultato che in molti non si aspettavano: bene così, avanti tutta fino alle primarie aperte e libere dell’8 dicembre». Poi l’affondo a “baffetto” direttamente davanti alle telecamere di Che tempo che fa, ieri sera: «D’Alema pensa che se vinciamo noi distruggiamo la sinistra, dimenticando che l’hanno distrutta loro la sinistra».
«IGNORANTE». La risposta del lìder Massimo non si è fatta attendere, e oggi ad Agorà D’Alema ha dichiarato: «E’ un ignorante». Poi D’Alema ha proseguito, spiegando che «Il confronto è tra due concetti di partito, un partito “acchiappatutto” e un partito di sinistra. È un conflitto politico, di idee. Renzi sceglie come bersaglio me perché vuole suggerire l’immagine di un conflitto tra vecchio e nuovo. Molti dei suoi sostenitori, però, sono vecchi, vecchissimi».
«È L’UOMO DELL’ESTABLISHMENT». Alla fine, infatti, secondo D’Alema «Il vero cavallo di battaglia di Renzi, che di idee nuove ne ha proposte pochissime, è continuare ad attaccare me. Vorrei ricordargli che noi le elezioni le abbiamo vinte due volte nel corso di questi anni e abbiamo portato la sinistra italiana per la prima volta nella sua storia al governo del Paese. Renzi è ignorante da questo punto di vista, mente. È spiritoso, brillante, ma è superficiale e questo non depone molto a favore di chi dovrebbe diventare il leader del più grande partito italiano». Ancora sulla quasi certa vittoria di Renzi alle primarie, D’Alema va giù caustico: «Alla fine Renzi potrà prevalere, ma grazie all’acquisizione all’ultimo minuto di De Luca, al sostegno di Bassolino, Veltroni, Franceschini. È inutile che faccia il giamburrasca: lui è l’uomo dell’establishment, e vedremo i prezzi che dovrà pagare a questo establishment».
BRIATORE E DE BENEDETTI. Lo sfogo di D’Alema oggi è proseguito con un guanto di sfida: «Io non lo sottovaluto – ha detto ad Agorà –, e so quanto è forte, ha un ampio sostegno da Briatore a De Benedetti, però lui non sottovaluti gli altri: in quasi tutte le grandi aree urbane ha prevalso Cuperlo, che raccoglie un voto giovanile e un voto maturo di chi pensa che non possiamo diventare un partito che assomigli alla peggiore Democrazia cristiana. C’è comunque un testa a testa: Renzi non raggiunge il voto della maggioranza assoluta degli iscritti. Forse avrà il 43-44 per cento, ma Cuperlo avrà il 42 per cento. Questa battaglia congressuale resta aperta e noi combatteremo fino all’ultimo votò».
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1 commento
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Renzi non mi piace, troppo superficiale, troppe parole a vuoto e pochi fatti.
Un parolaio nato, sembra s’ispiri alla DC, ma la DC era multifacciale, quale DC è il suo modello?
Non riesco a cogliere somiglianze con Aldo Moro, ne con Enrico Mattei, ne con Fanfani, ma neppure con Giovanni Goria, De Gasperi è inconfrontabile.
Cuperlo mi sembra una persona più pacata, che almeno non avanza per slogan e cerca di ragionare.