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Mio caro Malacoda, è dal 17 marzo scorso che continuo a ridere. Rido di fronte a tutto questo stracciarsi di vesti, a tutta questa indignazione post-elettorale che agita l’Occidente, che si era illuso che noi diavoli non esistessimo e soprattutto che non operassimo. E invece andiamo alla grande, nei fatti e soprattutto nella loro interpretazione; che, come sai, è più importante del fatto in sé.
Nei fatti: Vladimir Putin ha vinto alla grande. Nella loro interpretazione: Matteo Salvini non poteva dire meglio: «Quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde». Io stesso non sarei riuscito a rilasciare alla stampa una simile dichiarazione. Provo un po’ di invidia, mi consola il fatto di sapere che gliel’hai suggerita tu.
Epperò continuo a ridere dell’indignazione degli indignati. Perché è un moralismo immemore e immorale.
Da Maduro a Nazarbaev
Prendi il caso del Venez...
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