La Consulta boccia il Porcellum
La consulta ha votato l’incostituzionalità del Porcellum: bocciati per i giudici della Corte costituzionale sia il premio di maggioranza che le liste bloccate. Ne rimane un sistema proporzionale puro a preferenze. Secondo i rumors trapelati dal parlamento, intanto, Pd (sia per quanto riguarda il premier Enrico Letta, che il candidato alla segreteria del Pd Matteo Renzi) e Ncd sarebbero orientati a lavorare per un sistema presidenziale alla francese.
LETTA E QUAGLIARIELLO. I giudici della Consulta hanno spiegato che le motivazioni della sentenza sul Porcellum «saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici». Il premier Enrico Letta ha intanto smentito ufficialmente le voci su un accordo con Matteo Renzi: il premier «non farà patti né riservati né alla luce del sole con nessuno dei tre candidati» si legge su una nota stampa di Palazzo Chigi. Intanto il ministro alle Riforme istituzionali, Gaetano Quagliariello, ha reso noto che se il Parlamento non varerà a breve una riforma elettorale, il Governo «interverrà, non per decreto, ma in un altro modo. Lo deve fare perché questo Governo tra i suoi punti programmatici aveva e ha la riforma delle istituzioni».
GRASSO E IL SENATO. Ieri sulla stasi di una riforma elettorale era intervenuto il presidente del Senato Piero Grasso, che quasi aveva “minacciato” di trasferire la discussione in materia alla Camera se Palazzo Madama non si fosse dato una mossa. «I gruppi parlamentari non riescono a trovare un accordo politico, dimostrando di non sentire la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima, contro tutti i partiti» aveva detto e poi ha avvertito: «Se lo stallo dovesse continuare, nonostante i recenti sviluppi politici, non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla Camera dei Deputati».
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1 commento
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Ora gli abusivi, chi è entrato col premio di maggioranza deve andare a casa.
La legge elettorale diventa proporzionale ad una preferenza come decisero gli elettori col referendum del 1992, referendum scippato da incopetenti come Segni ed altri che l’anno dopo misero su un referendum truffa, che ha squassato la politica.
Questo parlamento non è leggitimato a cambiare la legge, e quindi si va a votare subito con la legge proporziaonale, ad una preferenza.
Il nuovo Parlamento con parlamentari scelti dal popolo, riscriverà le regole.
QUESTA E’ UNA VENDETTA DI MARCO FOLLINI, Casini scese a patti con Berlusconi e sconfessò il suo segretario, che non accettò la legge senze le preferenze.
La storia, ritorna sui suoi passi, lo sta facendo anche con Aldo Moro.