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Partiamo dal fondo, là dove Augusto del Noce, nel 1975, tira le fila del suo saggio sulla voce “autorità”, scritto per l’Enciclopedia del Novecento e oggi ripubblicato da Treccani con introduzione di Massimo Bray.
«L’epoca della rivoluzione ha rinunciato del tutto e definitivamente alla ricerca dell’unità [tra autorità e libertà, ndr] per sancire la contrapposizione netta e insanabile. L’ideale è visto nella liberazione dall’autorità, dal regno della forza e della necessità. Ci pare invece di dover dire che il rifiuto dell’autorità, intesa in senso metafisico-religioso, conduca all’instaurarsi di una forma assoluta di “potere”, così che alla contrapposizione autorità-libertà si sostituisce la contrapposizione autorità-potere, dal carattere decisamente oppressivo; o, a dir meglio, il divorzio completo di autorità e di libertà si è avuto in quella che può venir detta l’“epoca della secolarizzazione”, come successiva all’epoca rivoluzionaria propriamente detta, che ancora in qualche modo...
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