
Perché questa volta è il caso di dire: bravo Renzi

Una volta tanto bisogna dire: “Forza Renzi”. Lo strappo, come dicono i giornalisti parlamentari, si è consumato in commissione giustizia alla Camera dove due deputati di Italia viva hanno votato con le opposizioni, prendendo le distanze dalla maggioranza. Il voto riguardava un emendamento dei cinquestelle che volevano bloccare la proposta di legge avanzata da Enrico Costa (Fi) per mandare a bagnomaria la riforma Bonafede sulla prescrizione.
Cucù Renzi
La mossa dei renziani è servita a poco. Grazie al voto del presidente della commissione, la grillina Francesca Businarolo, è infatti finita 23 a 22 e dunque questa sciagura che vuole imporci il “fine processo mai” andrà avanti, con grande giubilo dei manettari del Fatto che ieri gongolava nel titolo d’apertura “Renzi, cucù la prescrizione non c’è più”.
Il calcolo politico di Iv
Quelli che la sanno sempre più lunga, ci spiegheranno che Renzi e i suoi stanno solo cercando l’ennesimo pretesto per distinguersi dal Pd e che stanno cercando di far saltare il banco prima che sia troppo tardi.
Scriveva, ad esempio, ieri la Stampa:
«Nelle stanze del Pd circola uno studio, firmato Youtrend, che simula un Parlamento nuovo, se si votasse oggi e con la nuova legge proporzionale: ebbene, per i renziani sarebbe un bagno clamoroso; porterebbero a casa appena 4 seggi alla Camera e 1 al Senato. Il sogno di Matteo Renzi, insomma, sarebbe finito. E allora ecco il vero sospetto in casa dem: i renziani vogliono far saltare tutto prima che si chiuda la morsa tra riduzione dei parlamentari e nuova legge elettorale, e ormai starebbero cercando solo un pretesto per far cadere il governo».
Avanti così
D’accordo, può essere, c’è poco da stupirsi. Ben sapete che, da queste parti, ci si fida poco di Renzi e del suo presunto garantismo. Ma questa volta occorre spezzare una lancia in favore del senatore di Rignano e della sua battaglia contro una norma che da Carlo Nordio a Gherardo Colombo è stata definita un pasticcio. Sperando di non essere smentiti a breve da un’ennesima giravolta (con lo slalomista Renzi non si mai), oggi è il caso di dirgli: bravo Renzi, avanti così.
Foto Ansa
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