Contenuto riservato agli abbonati
Lunedì il Foglio ha tradotto e pubblicato il discorso tenuto da Peter Thiel in occasione del Premio Edmund Burke della rivista New Criterion. Thiel è un personaggio genialoide della stessa tempra di Elon Musk, con cui, non a caso, ha fatto affari e inventato cose futuristiche e internettiane. Ha cofondato Paypal, è uno dei Paperoni del mondo, è omosessuale, libertario, trumpiano, repubblicano, conservatore.
Nel suo discorso, che aveva come tema il "Mito della diversità", Thiel ha raccontato dei suoi anni all'università di Stanford, a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta, già al centro di un suo libro del 1995: The Diversity Myth: Multiculturalism and Political Intolerance on Campus. E, dice Thiel, «quando ripenso a The Diversity Myth tre decenni dopo, quasi ogni punto che abbiamo sollevato era giusto, il che è sia gratificante che deprimente. Allora, multiculturalismo era il termine generico per questa ideologia mostruosa; oggi si definisce woke e si batte per “diversità,...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno