Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Perché è importante l’intervento dell’Onu sul caso Lambert

È la prima volta che un Comitato Onu interviene platealmente su una vicenda di peso internazionale, esponendosi in modo inedito

Assuntina Morresi
23/05/2019 - 4:00
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

L’intervento del Comitato Onu dei Diritti delle persone con disabilità, che ha salvato la vita a Vincent Lambert almeno per i prossimi sei mesi, è un precedente importantissimo, e potrebbe essere una vera e propria pietra di inciampo nel dilagare apparentemente inarrestabile delle leggi su eutanasia e suicidio assistito.

È la prima volta che un Comitato Onu interviene platealmente su una vicenda di peso internazionale, esponendosi in modo inedito. Lo può fare grazie al protocollo aggiuntivo della Convenzione stessa, dove è previsto che il Comitato che ne monitora l’applicazione da parte degli stati che l’hanno sottoscritta può ricevere segnalazioni di sue violazioni, procedere per indagare e pronunciarsi nel merito. Il suo parere non è legalmente vincolante ma ha un peso politico straordinario, e l’atteggiamento del ministro della Sanità francese lascia capire l’intenzione di attenersi a quanto verrà indicato.

Fra i vari articoli di cui si contesta la violazione, uno in particolare, il n.25, che prevede l’obbligo degli Stati di «prevenire il rifiuto discriminatorio di assistenza medica o di prestazione di cure e servizi sanitari o di cibo e liquidi in ragione della disabilità», è stato formulato mentre si lavorava ancora sul testo della Convenzione, inserito dopo la drammatica morte di Terri Schiavo, proprio per evitare che quella tragedia si ripetesse.

LEGGI ANCHE:

Attentato Francia Allah

Francia, ennesimo attentato in nome di Allah derubricato a cronaca nera

12 Maggio 2022
burkini

Burkini ma anche tette al vento, l’assurda ricetta inclusiva dei Verdi francesi

11 Maggio 2022

Se il Comitato si pronunciasse per continuare a far vivere Vincent Lambert, porrebbe un vero e proprio argine alla mentalità e alle leggi eutanasiche, solitamente introdotte dietro la maschera dei legittimi rifiuto e rinuncia delle cure. Nancy Cruzan e Tony Bland, Terry Schiavo e Eluana Englaro: i principali “casi famosi” che hanno traghettato l’idea secondo la quale in certe condizioni è preferibile morire perché “quella non è vita”, riguardano persone in stato vegetativo, non in fin di vita e sostenute solo da alimentazione e idratazione artificiale.

Ne spiega le ragioni Maurizio Mori, a lungo Presidente della Consulta di Bioetica  – l’associazione che più di tutti ha sostenuto le richieste di Beppino Englaro – nel suo Il caso Eluana Englaro:

«Il caso Eluana è importante per il suo significato simbolico. Da questo punto di vista è l’analogo del caso creatosi con la breccia di Porta Pia attraverso cui il 20 settembre 1870 i bersaglieri entrarono nella Roma papalina. Come Porta Pia è importante non tanto come azione militare quanto come atto simbolico che ha posto fine al potere temporale dei papi e alla concezione sacrale del potere politico, così il caso Eluana apre una breccia che pone fine al potere (medico e religioso) sui corpi delle persone e (soprattutto) alla concezione sacrale della vita umana. Sospendere l’alimentazione e l’idratazione artificiali implica abbattere una concezione dell’umanità e cambiare l’idea di vita e di morte ricevuta dalla tradizione millenaria che affonda le radici nell’ippocratismo e anche prima nella visione dell’homo religiosus, per affermarne una nuova da costruire. Come Porta Pia segna la fine del papa re e di un paradigma del ruolo sacrale della religione in politica, gettando le basi di un’aurorale democrazia in Italia, così il caso Eluana segna la fine (sul piano teorico) del paternalismo in medicina e di un paradigma medico fondato sul vitalismo ippocratico, gettando le basi di un aurorale controllo della propria vita da parte delle persone».

Il percorso eutanasico ha uno schema che si ripete spesso, a tre passi. Il primo è utilizzare una condizione estrema come lo stato vegetativo, dove la perdita di autonomia e di comunicazione con l’esterno è evidente a tutti, anche ai non addetti ai lavori: sono queste le condizioni per cui è più facile far passare l’idea che morire può essere preferibile a vivere. Il secondo è definire idratazione e alimentazione artificiali come “trattamento sanitario”, anziché riconoscerle come accudimento; si sposta l’attenzione sul presidio sanitario necessario, cioè il sondino o la peg, sottolineando che serve un medico per applicarlo a una persona.

Il terzo è la logica conseguenza: per ogni trattamento sanitario è necessario il consenso del paziente, consenso che sarebbe scontato se si parlasse esplicitamente di sostegno vitale, cibo e acqua – chi chiederebbe mai di morire, o far morire qualcun altro, di fame e di sete? In quale legge potrebbe essere scritto con chiarezza? –, e che non lo è più se il sostegno lo si chiama “terapia”.

Gli estremi per un contenzioso ci sono tutti. Anche nei casi in cui c’era accordo fra familiari, rappresentanti legali e medici, le leggi di tutti i paesi occidentali erano ispirate al favor vitae, e procedere al distacco di alimentazione e idratazione di una persona costituiva sempre un reato: inevitabile il coinvolgimento di un tribunale.

I contenziosi vinti da chi chiedeva l’interruzione dei sostegni vitali hanno quindi aperto la strada a un nuovo paradigma, dove la scelta di morire ha lo stesso valore di quella di vivere, e la sospensione di alimentazione e idratazione viene legittimata, equiparata a un atto medico. La morte medicalmente assistita entra così a far parte del corredo delle opzioni terapeutiche, anche se estreme. La parola eutanasia non compare mai, e se si parla di suicidio si accompagna sempre a “assistito”, per sottolinearne la “sicurezza”, rispetto alla drammaticità di chi si butta da solo da un ponte. Ma è questione di tempo: una volta cambiata la mentalità e acquisita la nuova prospettiva, soprattutto da parte dei medici, prima o poi arriveranno anche leggi ulteriori ed espressioni esplicite.

Se invece la persona in stato vegetativo è riconosciuta come “disabile”, vengono meno tutti i presupposti di cui sopra, perché all’idea di “disabile” non si associa quella di “vegetale”, “quasi morto”, “vita solo biologica”. Un disabile è un cittadino, indubbiamente vivo e tutelato dalla legge in ogni paese civile. Difficile ammettere che sia una “ostinazione irragionevole” dargli da mangiare e da bere, anche con un presidio sanitario: si sa che i disabili ne usano sempre, di tutti i tipi.

Se il Comitato Onu darà ragione ai genitori di Vincent Lambert, quindi, sarà un vero sconquasso rispetto al quadro normativo eutanasico che abbiamo appena descritto, perché ne verranno minati i presupposti. Non è difficile ipotizzare che i prossimi sei mesi saranno complicati, per il Comitato: la riservatezza a cui è tenuto non lo terrà certo al riparo da pressioni esterne, inevitabili. La sua decisione finale, qualunque sia, è destinata a lasciare un segno pesante. Speriamo tutti sia un segno di vita. (Continua)

Tags: FranciaONUvincent lambert
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Attentato Francia Allah

Francia, ennesimo attentato in nome di Allah derubricato a cronaca nera

12 Maggio 2022
burkini

Burkini ma anche tette al vento, l’assurda ricetta inclusiva dei Verdi francesi

11 Maggio 2022
Giornali francesi woke

L’ideologia woke si prende anche i giornali francesi

7 Maggio 2022
Jean-Luc Melenchon Francia

Mélenchon, «il preferito degli islamisti» che piace tanto a sinistra

6 Maggio 2022
Uragano Ida a New York

Il rapporto Onu sui disastri globali è un disastro

5 Maggio 2022
Philippe Pozzo di Borgo

«Ve la do io la libertà». Parla Philippe Pozzo di Borgo, l’eroe di “Quasi amici”

2 Maggio 2022

Video

Un'immagine del lockdown a Shanghai, in Cina
Esteri

Shanghai. «Moriamo di fame, dov’è il Partito comunista?»

Leone Grotti
13 Aprile 2022

Altri video

Lettere al direttore

Abhay nella scuola paritaria per ricchi (di umanità)

Emanuele Boffi
4 Maggio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Cacciari, De Benedetti, Berlusconi. Tutte spie di Putin?
    Lodovico Festa
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Eureka Street; Uno di noi; La morte viene per l’arcivescovo
    Miber
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    La sentenza sul doppio cognome esalta il feticcio della libera scelta
    Rodolfo Casadei
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    Don Carlo Brezza, l’amico che mi ha insegnato a vivere la fede con allegria
    Pippo Corigliano

Foto

Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022
Foto

“Vieni dietro a me” chiude le iniziative della mostra “Emilia Vergani. Saggia e ardente”

21 Aprile 2022
Foto

Armenia 1915: il grande male

21 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist