Esserci
Perché bisogna Esserci
«L’educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l’arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell’educazione si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balìa di se stessi, tanto da non strappargli di mano la loro occasione d’intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa d’imprevedibile per noi; e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti.
Il miracolo che salva il mondo, il dominio delle faccende umane, dalla sua normale, “naturale” rovina è in definitiva il fatto della natalità, in cui è ontologicamente radicata la facoltà dell’azione. È, in altre parole, la nascita di nuovi uomini e il nuovo inizio, l’azione di cui essi sono capaci in virtù dell’esser nati. Solo la piena esperienza di questa facoltà può conferire alle cose umane fede e speranza, le due essenziali caratteristiche dell’esperienza umana che l’antichità greca ignorò completamente. È questa fede e speranza nel mondo che trova forse la sua più gloriosa e stringata espressione nelle poche parole con cui il vangelo annunciò la “lieta novella” dell’avvento: “Un bambino è nato per noi”».
Hannah Arendt
Una nascita è sempre un tornare all’inizio. E lo schiudersi di un cammino imprevedibile.
L’Associazione Culturale Esserci, sgorgata da un’amicizia semplice e tenace, vuole collocarsi in un solco che, a partire da una storia che ha radici lontane, storia di fede e di pensiero, si apre sul futuro e affronta il nostro presente.
Un’esperienza di uomini vivi che amano e giudicano il proprio tempo, senza credere di esserne estranei, ma per abitarlo con la rinnovata coscienza di un compito culturale ed educativo che possa sostenere la speranza e contribuire a costruire un bene che sia per tutti.
Le iniziative culturali ed educative (già sono stati affrontati i temi del senso religioso, della famiglia, del discusso rapporto tra Chiesa e modernità, della “verità” al tempo della rete, eccetera) che ne costituiscono il volto pubblico si offrono a tutti come ambito di pensiero, di lavoro e di esperienza che aiutino la fatica del vivere quotidiano, l’edificazione di una convivenza costruttiva e operosa, il giudizio che rischiari i passi di un percorso davvero umano.
Questo proponiamo anche ai lettori di Tempi, certi di incontrare il loro interesse e di trovare tra di loro molti compagni di cammino.
Per EsserCi.
Egisto Mercati presidente di Esserci
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