Pd, dopo lo “scandalo” sospeso il tesseramento. Gli iscritti sono meno del 2012

Di Chiara Rizzo
08 Novembre 2013
La direzione nazionale ha deciso di accogliere la richiesta di Cuperlo. I renziani sospettano che sia solo una mossa per ostacolare il sindaco di Firenze

Con dodici voti contrari e due astenuti la direzione nazionale del Pd a maggioranza ha approvato la sospensione del tesseramento dei nuovi iscritti, dall’11 novembre fino al 24, data della Convenzione nazionale. I circoli del Pd rimarranno aperti comunque in questi due giorni: lo ha appena comunicato la direzione nazionale stessa. In questo modo si tenta di arginare le polemiche e le violente contestazioni che stanno dilaniando il partito.

CUPERLO: «SCONGIURIAMO IL RISCHIO BROGLI». Da nord a sud, infatti, si sono susseguite le denunce di brogli o rigonfiamenti dei tesseramenti ai congressi provinciali, da cui vengono eletti (solo dagli iscritti) i segretari locali che partecipano alla direzione nazionale. Sono stati annullati il congresso provinciale di Rovigo e quello di Frosinone; messi sotto una sorta di vigilanza altri cinque congressi provinciali: in Sicilia, a Catania, invece tanto dure sono state le contrapposizioni tra i candidati alla segreteria che questi stessi hanno preferito ritirare la candidatura e rinviare il congresso a tempi migliori, si spera più pacifici. È stato il candidato alla segreteria nazionale e deputato Gianni Cuperlo a chiedere nei giorni passati lo stop al tesseramento: «Va fermato tutto per dimostrare che siamo sani, e per scongiurare il rischio che il Pd diventi un votificio».

CIVATI: «DECISIONE TARDIVA». Contrario a questa idea è stato invece l’altro candidato alle primarie, e deputato, Pippo Civati: «Ho deciso di votare contro la proposta di sospensione del tesseramento dopo questo fine settimana. È una proposta tardiva e insufficiente che non affronta i veri problemi, non sanziona le irregolarità già attuate, e limita la partecipazione. Chiedo quindi a tutti, nei territori, di vigilare: non vorrei che fra sabato e domenica i singoli elettori desiderosi di tesserarsi trovassero più ostacoli dei signori delle tessere all’assalto delle federazioni».

MENO ISCRITTI DEL 2012. Per quanto riguarda Matteo Renzi, «Il problema del tesseramento riguarda solo poche realtà», mentre sono i suoi sostenitori ad esporsi di più, accusando la restante parte del partito di strumentalizzare questa vicenda del presunto “boom” di tesseramenti solo per rendere più difficile la vittoria di Renzi. I segretari eletti saranno coloro che alla Convention del 24 novembre approveranno i nomi dei tre candidati delle primarie: per i renziani, che hanno diffuso in questi giorni i dati delle iscrizioni, in realtà non ci sarebbe uno “scandalo”. Ai congressi provinciali quest’anno infatti hanno partecipato 320mila tesserati, ben 100mila in meno di un anno fa, prima delle primarie in cui Renzi si contrappose al segretario Pierluigi Bersani. Inoltre anche gli iscritti totali sono minori del 2012: 600mila contro gli 800mila di un anno fa. Ha soffiato sul fuoco anche Guglielmo Epifani, attuale segretario, che ha sottolineato come siano numericamente pochi i “casi sospetti”. I congressi sospesi «si contano sulle dita di due mani» ha detto Epifani, «e saranno severamente sanzionati».

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