Non bastava Greta. Ora l’Onu s’inventa Frankie il dinosauro: «Vi estinguerete»
L’Onu ci è ricascata di nuovo. Ogni volta che la realtà bussa alla porta del Palazzo di vetro, e le trattative tra Stati sugli investimenti per contrastare il cambiamento climatico prendono una brutta piega, le Nazioni Unite decidono di alzare il tono della retorica e del catastrofismo. Non basta più Greta Thunberg, ormai professionista navigata nell’arte dello sferzare i potenti con accuse e minacce, ora c’è Frankie il dinosauro.
Frankie il dinosauro all’Onu
È lui il protagonista del filmato realizzato dall’Onu in occasione della Cop26, che aprirà i battenti domenica a Glasgow. Nel video (meglio non chiedere quanto è stato speso per realizzarlo) un velociraptor fa irruzione all’assemblea Onu e prende la parola dal pulpito per avvertire gli essere umani che, se non agiranno subito, faranno la stessa fine dei dinosauri. Con una differenza:
«Noi ci siamo estinti a causa di un asteroide. Qual è la vostra scusa? Ogni anno i governi spendono centinaia di miliardi di fondi pubblici per finanziare sussidi ai combustibili fossili. È come se noi li avessimo spesi per finanziare meteoriti giganti!».
«Non scegliete l’estinzione»
L’operazione simpatia – per la voce è stato ingaggiato niente meno che Jack Black – è assicurata e Frankie il dinosauro strappa applausi alla platea. «Ascoltate gente», esordisce con piglio da capopopolo: «So una o due cosette sull’estinzione. E lasciatemelo dire: l’estinzione è una brutta cosa, ma causare da sé l’estinzione della propria specie è la cosa più ridicola che abbia mai sentito in 70 milioni di anni».
Gli astanti dell’assemblea pendono tutti dalle labbra di Frankie, forse per paura di contraddirlo e di esserne divorati poco dopo, e non osano interrompere il suo discorso, che raggiunge presto l’apice: «Siamo onesti: avete davanti un’enorme opportunità, adesso che dovete ricostruire le vostre economie e riprendervi da questa pandemia. Questa è la grande occasione dell’umanità. Ecco quindi la mia pazza idea: non scegliete l’estinzione. Salvate la vostra specie prima che sia troppo tardi».
«Adesso o mai più» è lo slogan che compare alla fine del filmato, mentre la platea si alza in piedi ad applaudire Frankie, il dinosauro saggio che, contro ogni aspettativa, non prova neanche un po’ di rancore per quella natura matrigna che l’ha condannato all’estinzione.
Un dinosauro non convincerà il Dragone
Al di là di tutto, Frankie ha ragione: «L’estinzione è una brutta cosa». Solo non si sa dove abbia letto che i cambiamenti climatici porteranno a un esito tanto tragico: neanche i massimi profeti del catastrofismo, gli esperti dell’Ipcc, sono mai arrivati a tanto. Ma Frankie è solo un dinosauro e non ci si può attendere da lui un trattatello scientifico. Dai soloni dell’Onu, però, un po’ più di serietà ce la si aspetterebbe.
Soprattutto perché non basterà l’«effetto wow» di Frankie per convincere i paesi più riottosi, in testa a tutti la Cina, a mantenere le promesse fatte sulla decarbonizzazione. Xi Jinping, a capo dello Stato che inquina di più al mondo, non parteciperà nemmeno alla Cop26. Pessimo segnale per il vertice e per il clima. Purtroppo, è probabile che un dinosauro non spaventerà il Dragone: servirà invece molta buona politica per convincere Pechino. Ma tra catastrofismo e richieste impossibili, all’Onu se ne vede poca.
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