Novità per la scuola? Più attenzione ai percorsi di alternanza tra formazione-lavoro. E si parla di autonomia
Quando a settembre gli studenti torneranno sui banchi dei loro istituti, il governo avrà aperto un cantiere per progettare la nuova scuola. Come ha scritto il Corriere della Sera, infatti, il premier Matteo Renzi ha incontrato venerdì scorso il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per «fare il punto» sul «provvedimento ad hoc atteso per fine agosto». E ha riportato un breve stralcio della lettera che il presidente del Consiglio ha inviato ai parlamentari di maggioranza, dicendo che «inizieremo un percorso di radicale riflessione sulla scuola, con particolare attenzione alla scuola media, all’autonomia e al rapporto formazione-lavoro». Renzi, oltretutto, ha già detto che con la Legge di stabilità stanzierà un miliardo per la scuola; ma il problema maggiore, fa notare il Corriere, è sempre quello di «capire come le novità elaborate possano essere messe in atto senza ignorare i moniti del ministero dell’Economia».
CONCORSO E PRECARI. Oltre a scuole medie, autonomia scolastica e al potenziamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, «per cercare di far fronte all’angosciante tasso di disoccupazione giovanile del nostro Paese (47,3 per cento)», il quotidiano di via Solferino, segnala ulteriori questioni su cui il governo si è ripromesso di intervenire. Eccole in sintesi. In primo luogo, il lancio della «carta d’identità delle scuole», che dovrebbe affiancare la valutazione dei test Invalsi e dovrebbe servire a «definire quali sono le competenze imprescindibili per i ragazzi alla fine della terza» media. In secondo luogo, la soluzione delle difficoltà connesse ai concorsi per l’entrata in ruolo e ai precari della scuola, per svecchiare il corpo docenti, che oggi ha un età media di 49 anni, tra le più elevate al mondo. Mentre a settembre, infatti, entreranno in ruolo 28 mila docenti, di cui la metà circa sono di sostegno, e nel 2015 ci sarà un nuovo bando, Renzi e Giannini, secondo il Corriere, starebbero studiando «la creazione di un unico organico funzionale, ovvero un corpo di insegnanti (tutti con contratto a tempo indeterminato), a disposizione di qualsiasi scuola facente parte di una rete». Una sorta di squadra composta dai 150-160 mila precari che eviterebbe il ricorso massiccio ai supplenti.
AUTONOMIA SCOLASTICA. Novità sono attese anche per quanto riguarda la navigazione internet ad alta velocità nelle classi, l’irrobustimento del numero di insegnanti di sostegno, la maturità, dove dovrebbe avere meno peso la tesina rispetto al percorso dei cinque anni e la reintroduzione di ore di geografia nei licei, negli istituti tecnici e professionali. Si parla anche della programmazione informatica sin dalle primarie e del potenziamento di materie come inglese, musica e storia dell’arte. A ottobre, infine, si terrà a Firenze un forum promosso dal Miur per discutere di esperienze virtuose e spazi di autonomia scolastica, come, per esempio, quella della scuola di Donato, che a Roma, grazie alle associazioni di genitori, riesce ad aprire anche il pomeriggio, senza eccedere nelle spese di gestione.
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