Nigeria, Isis contro Boko Haram. Forse morto il loro leader
Il leader storico di Boko Haram in Nigeria, Abubakar Shekau, avrebbe cercato di suicidarsi dopo essere stato attaccato dalla fazione dei terroristi legata all’Isis. Secondo funzionari dell’intelligence nigeriana, non è ancora chiaro né come abbia cercato di uccidersi, dopo l’offensiva dell’Iswap, né se ci sia riuscito o sia rimasto soltanto ferito.
Shekau è stato dato per morto molte volte dal governo nigeriano. Ma questa è la prima volta che l’intelligence parla di un tentativo di suicidio. Come riporta il Guardian, il 19 maggio i terroristi islamici fedeli all’Isis avrebbero sferrato un’offensiva contro il leader di Boko Haram. Arrivati in forze con decine di pick up e artiglieria pesante, hanno accerchiato gli uomini di Shekau.
Morto o ferito
A quel punto l’Iswap avrebbe chiesto a Shekau di giurare fedeltà al loro leader, Abu Musab al Barnawi. Dopo negoziati «durati un’ora», Shakeau per sfuggire alla cattura avrebbe provato a uccidersi sparandosi con un pistola al petto. Secondo un’altra versione, avrebbe cercato di farsi saltare in aria detonando una granata in casa sua o attivando una cintura esplosiva.
Secondo alcuni funzionari, il leader di Boko Haram non avrebbe indirizzato bene il colpo, «sparandosi nella spalla. Ora è gravemente ferito». Secondo altri membri dell’intelligence nigeriana, si è fatto saltare in aria e ora è in fin di vita.
Isis più forte di Boko Haram
È stupefacente la facilità con cui i terroristi fedeli all’Isis sono entrati nella roccaforte di Boko Haram, la foresta Sambisa, e hanno stanato i jihadisti concorrenti. È dal 2010, da quando Boko Haram ha cominciato a terrorizzare la Nigeria, che i cittadini si aspettano un’iniziativa simile dall’esercito nigeriano. Secondo un funzionario dello stato di Borno, nel nordest del paese, «i due gruppi avevano cominciato a combattersi con maggiore intensità ed era chiaro che se si fosse arrivati alla resa dei conti, Boko Haram avrebbe avuto la peggio. Ora dobbiamo aspettare di vedere se i rapporti sulla morte di Shekau sono credibili».
Di sicuro, commenta il Guardian, «l’offensiva dell’Iswap è cominciata all’inizio di quest’anno ed è stata interrotta durante il mese sacro islamico del Ramadan. Questa settimana Boko Haram non ha fatto molta resistenza all’avanzata nella foresta Sambisa dell’Iswap. La nuova offensiva ha evidenziato il dominio dell’Iswap, che combatte in Nigeria da molti anni (2015, ndr) ma non ha mai lanciato un attacco così ambizioso contro i suoi rivali».
Chi è Shekau
Shekau è attualmente il leader terroristico più longevo al mondo, avendo preso il comando di Boko Haram dopo che il leader Muhammad Yusuf è stato ucciso nel 2009, conducendo il gruppo alla lotta armata. Dopo anni passati a compiere attentati sanguinari “mordi e fuggi”, nel 2014 Boko Haram ha cercato di imitare lo Stato islamico in Iraq e Siria e proclamato un Califfato dopo aver conquistato enormi porzioni di territorio. Ma nel 2015, l’esercito nigeriano ha ripreso il controllo di tutte le città.
In poco più di dieci anni Boko Haram ha ucciso almeno 40 mila persone e sfollato due milioni di abitanti: il suo obiettivo è sempre stato quello di cacciare i cristiani dal nord del paese per restaurarvi il Califfato che dominava l’area prima dell’arrivo degli inglesi.
Cirtisni e musulmani in Nigeria
Se Iswap riesce a prendere il controllo dell’organizzazione terroristica saranno nuovi guai per la Nigeria. Il gruppo, infatti, è stato in grado negli ultimi anni di condurre attacchi sofisticati e mirati per conquistare numerose caserme dell’esercito. Al contrario della fazione storica di Boko Haram, non realizza attentati kamikaze nei mercati o nelle moschee, uccidendo soltanto i cristiani e i musulmani che collaborano con il governo e le organizzazioni straniere.
A inizio mese, i jihadisti dell’Iswap sono riusciti a conquistare la città di Geidam, nello stato di Yobe. Qui hanno distribuito denaro tra la popolazione, per ingraziarsela, e un volantino con sopra scritto il loro programma: «Il nostro principale obiettivo: elevare la parola di Allah, proteggere la religione dell’islam e i beni dei suoi seguaci. Colpiremo coloro che non credono nella nostra ideologia, i cristiani e anche i musulmani che non credono nei nostri insegnamenti. Ogni musulmano che non sostiene l’impero dell’islam è nel mirino. Chiunque chiede perdono e smette di combatterci verrà esentato dagli attacchi». Una nuova stagione di terrore potrebbe cominciare per la Nigeria e soprattutto per i suoi cristiani.
Foto Ansa
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