Muore l’inventore dell’hamburger e del telefono invisibile: Kim Jong-il

Di Leone Grotti
20 Dicembre 2011
Kim Jong-il, dittatore della Corea del Nord, è morto a 69 anni per un attacco di cuore. Famosa la sua passione per Hollywood, il cibo e le donne. La propaganda gli attribuisce tantissime invenzioni

Il dittatore comunista della Corea del Nord, il “caro leader” Kim Jong-il, è morto sabato 17 dicembre per un attacco di cuore a 69 anni, mentre si trovava in treno. La notizia è stata data dall’agenzia di Stato Kcna solo lunedì mattina, la televisione nordcoreana ha comunicato l’avvenimento attraverso le parole rotte dal pianto di una giornalista, che ha già affermato che tutto il popolo seguirà il nuovo leader Kim Jong-un, terzogenito, denominato “il grande successore”. La salute di Kim Jong-il era precaria dal 2008, quando era stato colpito da un ictus. Segretario generale del Partito dei lavoratori nordcoreano, comandante supremo delle Forze armate, presidente della commissione per la difesa nazionale – ma non capo dello Stato ufficiale perché la presidenza resta al padre Kim Il Sung, il “presidente eterno” – Kim Jong-il è stato un dittatore spietato, più conosciuto per le sue bizzarrie che per i suoi delitti.

Soprannominato il “caro leader” per la gentilezza dimostrata nei confronti del padre, sovrintendendo alla costruzione della Torre Juche, dell’Arco di trionfo e dello stadio Kim Il Sung per il suo 70esimo compleanno, Kim Jong-il ha cominciato a guidare i 23 milioni di nordcoreani nel 1994, alla morte del “presidente eterno”. Secondo la sua agiografia compilata in patria, Kim, che “guarda sempre con occhio innovatore la realtà in costante movimento e le aspirazioni del popolo”, è nato il 16 febbraio 1942 sul monte Paekdu, luogo sacro per i coreani. In realtà, si pensa che ad accogliere i suoi natali fu un campo di guerra in Russia, da dove il padre combatteva i giapponesi che avevano invaso la penisola coreana. Laureatosi all’università di Pyongyang nel 1964, ha iniziato la sua scalata nel partito fino a che non è stato designato successore del padre nel 1980, anche se ha assunto la guida reale del paese solo nel 1994.
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Imparata dal padre l’importanza del culto della personalità, Kim ha sempre fatto sì che in patria fosse osannato e idolatrato. Nel 1992, è stata composta in suo onore la canzone “Nessuna patria senza di te”, subito diventata tra le più diffuse e “apprezzate” melodie del paese. I media nordcoreani lo hanno sempre presentato come uomo straordinario dai mille interessi, paragonandolo anche a Leonardo Da Vinci: scriveva poesie, componeva musica e si intendeva di scienze. Secondo molti nordcoreani, Kim possedeva anche poteri sovrannaturali. Gli studiosi occidentali della sua controversa figura, invece, lo dipingono come un playboy innamorato più del cognac che del suo popolo. Tantissimi gli aneddoti che si raccontano sulle passioni di Kim Jong-il per i film americani, il buon cibo e le donne. Innamorato di Hollywood, la videoteca personale del “caro leader” conteneva oltre 20 mila titoli e la sua attrice preferita era Elizabeth Taylor, tra i film più graditi c’era Godzilla. Ed è proprio per questa passione che nel 1978, Kim ha fatto rapire l’attrice sudcoreana Choi En-hui. Per farle piacere, ha anche sequestrato il regista Shing Sang-ok, con cui lei aveva avuto una relazione sentimentale. Quello che Kim Jong-il non sapeva è che ormai era allo stato di “ex” e che Choi En-hui non aveva affatto piacere a passare in quel modo la sua prigionia. Tutti i dettagli sono stati raccontati dalla coppia, che nel 1986 è riuscita a scappare.

Anche per quanto riguarda la sua passione per il cibo, non mancano le curiosità. Kim Jong-il, infatti, è riconosciuto in patria come un grande conoscitore di cucina, avendo lui inventato, così sostengono, l’hamburger, di cui il dittatore andava ghiotto. Non è questa l’unica grande invenzione del “caro leader” che, come ha rivelato l’allenatore della Corea del Nord ai mondiali del 2010, l’aveva provvisto di «speciale telefono senza fili, invisibile a occhio nudo», con il quale gli aveva dettato le tattiche per riuscire a perdere solo 2-1 contro il Brasile nel match inaugurale del girone.

La sua passione per le donne è però la più chiacchierata. Kim ha avuto una moglie e tre amanti, con le quali ha generato cinque figli. La moglie fu Kim Young Sook, figlia di un alto ufficiale dell’esercito nordcoreano. Dopo pochi anni il matrimonio naufragò e il “caro leader” si unì a Song Hye-rim, celebre attrice nordcoreana già sposata con un altro uomo che, a quanto si dice, fu costretto a divorziare. Da lei ebbe il primogenito Kim Jong-nam. Poi fu la volta della ballerina giapponese di origine nordcoreana Ko Young-hee, che partorì Kim Jong-un. Dopo la morte di questa nel 2004, Kim ha convissuto con Kim Ok, sua segretaria personale a partire dagli anni Ottanta.

Al di là delle note più strane della sua biografia, Kim Jong-il, che nonostante i trattati firmati con gli Usa non ha mai voluto smantellare l’arsenale atomico del paese, è stato per 17 anni un crudele dittatore, che ha tenuto il popolo nordcoreano sotto il pugno di ferro di un regime militare pervaso dall’ideologia comunista. Durante la carestia degli anni ’90, a causa dell’estrema povertà del paese e della chiusura verso l’esterno, sono morte tra le 200 mila e i 3 milioni di persone. Neigulagancora oggi sono imprigionati 200 mila detenuti, anche se essere rinchiusi è più difficile di un tempo. In patria, la propaganda ha attribuito a Kim la programmazione del bombardamento di Yangon, in Myanmar, che costò la vita a 17 ufficiali sudcoreani tra cui quattro componenti del governo. come anche i lbombardamento del 1987 di un jet coreano, che ha causato la morte delle 115 persone che si trovavano a bordo.

L’affondamento della corvetta militare sudcoreana Cheonan nel marzo 2010 e l’attacco missilistico contro l’isola Yeonpyeongtra le due coree, costati la vita a 50 persone, sono solo gli ultimi attentati realizzati sotto la guida dal dittatore comunista. Si crede, in realtà, che siano stati entrambi fortemente voluti da Kim Jong-un, che al tempo era appena stato nominato futuro successore del padre. Un “degno” successore, a quanto pare.

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