Ministri Pdl dimissionari contro Sallusti: «Non abbiamo paura. Il metodo Boffo non funzionerà con noi»
«È bene dire subito al direttore de Il Giornale, per il riguardo che abbiamo per la testata che dirige e una volta letto il suo articolo di fondo di oggi, che noi non abbiamo paura. Se pensa di intimidire noi e il libero confronto dentro il nostro Movimento politico, si sbaglia di grosso. Se intende impaurirci con il paragone a Gianfranco Fini, sappia che non avrà case a Montecarlo su cui costruire campagne. Se il metodo Boffo ha forse funzionato con qualcuno, non funzionerà con noi che eravamo accanto a Berlusconi quando il direttore de Il Giornale lavorava nella redazione che divulgò l’informazione di garanzia al nostro presidente, durante il G7 di Napoli, nel 1994».
È il testo del comunicato che i ministri dimissionari Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliarello scrivono a proposito dell’editoriale del direttore Alessandro Sallusti in edicola sul Giornale di oggi. Alla nota, Sallusti ha replicato facendo sapere che «neanche io ho paura» e di aver «già pagato con la detenzione squallide minacce alla libertà di espressione».
Ecco di seguito il testo dell’editoriale di Sallusti, intitolato “Eversivo è alzare le tasse, liberale è non farlo”.
C’è una comprensibile irritazione nella compagine ministeriale del Pdl dimissionaria da sabato sera. Avevano immaginato e sperato in un finale diverso, meno traumatico.
Alfano, Quagliariello, Lorenzin, Lupi e Di Girolamo, con qualche distinguo di forma e di sostanza, si adeguano ma non condividono, al punto di ventilare un loro futuro fuori da Forza Italia, non si capisce se sulle orme di quel genio di Gianfranco Fini. Accusano Berlusconi di essersi lasciato condizionare dai falchi e di aver impresso al partito una deriva eversiva. Nelle prossime ore si capirà qual è il confine tra la reazione a caldo e un’analisi sul futuro, ma qualche osservazione la si può già fare, perché comunque, nei loro ragionamenti, non tutto torna secondo logica.
Per esempio: Alfano non può non sapere che Berlusconi non è uomo condizionabile, come dimostra la sua vita di politico e imprenditore che nei momenti decisivi, dopo aver ascoltato tutti fino alla nausea, ha sempre deciso di testa propria, a volte smentendo i pareri di consiglieri storici, figli e potenti di turno. Attribuire ai falchi un tale, inedito potere è ridicolo, un modo forse di esorcizzare il fallimento di una alleanza, quella con il Pd, in cui avevano creduto e nella quale volevano continuare a credere dalla comoda poltrona di ministri.
La seconda osservazione riguarda la parola «eversione». Non vedo che cosa ci sia di eversivo nel non volere rendersi complici di uno scellerato aumento di tasse. Lo chiedo in primis al professor Quagliariello, anima liberale pura della compagine, che in quanto tale avrebbe dovuto essere il primo a ritirare la sua firma dalla stangata fiscale che si stava profilando. Ma si sa come sono fatti i professori: galantuomini che sanno tutto ma che sanno fare poco, se non appunto i professori. I precedenti non mancano. La Fornero, principe del diritto del lavoro, con la sua riforma ha messo per strada decine di migliaia di lavoratori esodati. La Severino, principe del diritto, ha dato il nome alla legge, quella sulla decadenza, più incostituzionale della storia repubblicana.
Io credo invece che «eversiva» sia stata la decisione di Letta e del Pd di alzare le tasse e non onorare i patti di maggioranza. Eversivo è il comportamento, preconcetto e fazioso, dei membri della giunta del Senato che hanno annunciato la decadenza di Berlusconi ancor prima di iniziare i lavori. Eversivo è il complice silenzio di Napolitano di fronte alla costante violazione delle garanzie democratiche.
In quanto alla mancata collegialità della decisione, penso che durante le centinaia di vertici convocati da Berlusconi negli ultimi mesi non si sia parlato di Milan o del tempo. Credo che ognuno abbia potuto liberamente dire la sua. È che alla fine una decisione va presa, e tocca al leader farlo. Esattamente come è successo quando si è trattato di scegliere i cinque ministri (loro) da mettere al governo. Del resto, la decisione di Berlusconi è perfettamente in linea con quella di dimettersi, liberamente presa in precedenza, da tutti i parlamentari. Cosa immaginavano? Di uscire dal Parlamento e restare al governo a metter su tasse? Mistero.
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8 commenti
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Il giornale della famiglia B e del direttore suo servo Sallusti non è nuovo agli attacchi ai ministri di questo governo.
Per ben due volte nel mese di Luglio mi è toccato far notare al correttore di B come il Giornale della famiglia B attacchi il governo anzi i Ministri cattolici :
il signor Perna anche lui servo come il suo direttore, sul Giornale ha fatto una figura di merda con il Ministro MAURO affermando che questi non avesse fatto il militare,ma il giorno dopo è stato prontamente e simpaticamente smentito dal Ministro che gli ha spedito una foto con la divisa da fante.
Poi in articolo definisce il Ministro LUPI ( che io non stimo, ma nessuno è perfetto) l’eterno Peter Pan che non è ne carne ne pesce anzi lo definisce un opportunista ciellino
Nicola
Il giornale della famiglia B e del direttore suo servo Sallusti non è nuovo agli attacchi ai ministri di questo governo.
Per ben due volte nel mese di Luglio mi è toccato far notare al correttore di B come il Giornale della famiglia B attacchi il governo anzi i Ministri cattolici :
il signor Perna anche lui servo come il suo direttore, sul Giornale ha fatto una figura di merda con il Ministro MAURO affermando che questi non avesse fatto il militare,ma il giorno dopo è stato prontamente e simpaticamente smentito dal Ministro che gli ha spedito una foto con la divisa da fante.
Poi in articolo definisce il Ministro LUPI ( che io non stimo, ma nessuno è perfetto) l’eterno Peter Pan che non è ne carne ne pesce anzi lo definisce un opportunista ciellino.
GRAZIE
Ma come, sono nati in Danimarca, ci sono cresciuti, hanno ben ben grufolato ingrassandosi alle nostre spalle, hanno vissuto sempre come semplici leccapiedi del loro padre-padrone e ora, solo ora, si accorgono che c’è del marcio? Pusillanimi.
Ma Sallusti non è il giornalista che girava le procure?
Se non ricordo male non fu la sua redazione a dare la notizia nel ’94 che il suo futuro padrone B era indagato mentre era in corso il G7 a Napoli?
in quel caso faceva il giornalista. doveva “lisciare” una notizia che sarebbe stata comunque sulla bocca di tutti?
L’hanno scoperto oggi il “metodo Boffo”
A questi eroi del salto dal carro del perdente auguro di fare la fine di Fini
Non entro nel merito dell’articolo di Sallusti, che si può condividere più o meno, ma mi domando: perché la reazione stizzita dei cinque ministri e, soprattutto, perché il riferimento al “metodo Boffo”? Cosa c’entra in questo caso? Se non ricordo male, il c.d. “metodo Boffo” consiste nell’andare a rovistare nella vita privata di un personaggio pubblico e, trovato qualcosa di (realmente o suppostamente) “piccante” e “compromettente”, sbatterlo in pagina per svergognare pubblicamente l’avversario di turno. Ma in questo caso non vedo traccia di tutto questo. Quella di Sallusti è un’analisi politica, una lettura dei fatti di queste ore, ripeto, condivisibile o meno, con qualche accentuazione polemica, ma dove sta il “metodo Boffo”?
più che metodo “Boffo” è la filosofia Berlusconi.
Se dissenti sei un traditore (“governicchi con traditori…” dichiarazioni di ieri in merito a qualsiasi ipotesi contraria a voto immediato), giuda, ingrato. E’ il senso “velato” dell’editoriale
Tieni conti che al solito ci sono sempre quelli più realisti del Re e quindi con lecchina solerzia sono pronti a tacitare chi insinua il dubbio sulla linea del “leader maximo”, non importa cosa abbiano fatto negli ultimi 20 anni o se i dubbi siano fondati. Sinistramente simile al metodo comunista.
Casini, Fini, avranno fatto anche le loro.
Ma non è possibile che sia sempre colpa di alleati infingardi !!!!!
Tanto più che partiti che pigliano il 51% dei voti da soli non ci sono mai stati: in questo B. ha sempre difettato di comprendonio.
P.S: almeno B. è scusabile con il drammatico momento che sta vivendo, ma Sallusti…. si è abassato al livello di Fede. Cose già viste ai tempi di Montanelli.