Migranti a Ventimiglia. Croce Rossa: «Vergogna europea»

Di Sara Pellegrino
18 Giugno 2015
«In questi giorni stiamo assistendo ad una delle violazioni più vergognose dei diritti fondamentali dell'essere umano». Intervista a Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana
Migrant after a night on the shore of Ventimiglia, on the Italian border with France. Ventimiglia (Italy), June 17th 2015. ANSA/LUCA ZENNARO

«Con quale faccia riusciamo a chiedere ancora una volta agli uomini e alle donne del nostro paese di farsi carico di questa situazione? L’Europa è il carnefice quando nel suo immobilismo più totale perde tempo a discutere su numeri infinitesimali. Ventiquattro mila persone. Ci si mette più a scrivere il numero che a ridistribuirli. L’Europa è il carnefice quando decide di chiudere le frontiere schierando la Gendarmerie a Ventimiglia, salendo sui treni al confine con l’Austria e facendo scendere chi non ha i documenti. L’Europa è il carnefice quando lascia l’Italia sola a sopportare quella spinta inarrestabile dall’Africa e dal Medio Oriente. Quella è l’Europa dei Governi silenziosi e complici». Solo qualche giorno fa, in merito all’emergenza migranti a Ventimiglia, Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana e vicepresidente della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, aveva usato parole di fuoco. Ora, che è passato qualche giorno, torna a ragionare con tempi.it della difficile situazione, sottolineando l’impegno di «centinaia di volontari e operatori che stanno soccorrendo migliaia di migranti in arrivo sulle nostre coste».

Cosa sta facendo la Croce Rossa per aiutare i migranti?
Cerchiamo di provvedere ai loro bisogni fondamentali, fornendo non solo assistenza alimentare e sanitaria, ma anche sostegno morale. Il supporto dei volontari non si riduce al portare cibo, bevande, giochi (che sono pur sempre fondamentali per i bambini), ma si configura come una rete di sicurezza che possa permettere loro di percepire un senso di appartenenza e fratellanza. In questi giorni stiamo assistendo ad una delle violazioni più vergognose dei diritti fondamentali dell’essere umano.

Cosa bisognerebbe fare?
Innanzitutto mettere al centro la persona. Non servono atteggiamenti violenti come quelli mostrati dalla gendarmerie francese. In secondo luogo, mettersi nei panni di queste persone. Come vorremmo essere trattati nella loro stessa situazione?

Foto Ansa

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7 commenti

  1. luigi lupo

    Non leggo mai un’articolo di critica su come Salvini sfrutta la questione immigrati per prendere qualche voto in più. E cosa dire di Zaia che gli immigrati non li vuole perchè il Veneto “scoppia”? Moralmente parlando non so se l’accopiata Salvini Zaia sia più colpevole su chi lucra o ha lucrato sugli immigrati come è emerso dalle recenti indagini.

  2. recarlos79

    non vogliono vedere ciò che non gli piace. occorre un intervento in libia. sia per fermare gli scafista affondandogli i barconi (e smettendola di coprire i mafiosi italiani) sia sostenendo un governo amico.

    1. Filippo81

      Infatti recarlos, ma l’attuale antipopolare governo di sinistracentrodestra non vuole farlo, accoglie tutti sperando nell’aiuto della ue,,,,poveri illusi ! D’altro canto se un domani un governo serio, diverso da questo, cominciasse con i respingimenti ,in sintonia con il legittimo governo libico, l’asse onu-nato-troika sarebbe capace di effettuare un “intervento umanitario” in Italia per restaurare i “diritti civili”, come sanno fare loro !Non facile , conviene uscire dalla cappa ue-usa, forse !

  3. SUSANNA ROLLI

    Ma davvero ce la mettono tutta per aiutare i migranti? Domani ne arriveranno altri, dopodomani altri…ma ci si pensa a questo? Costruiremo loro delle case? Daremo loro un lavoro ? Ci sono asili a sufficienza per i bimbi?
    Per le partorienti non c’è problema, le nursery sono vuote, ma dopo? Ma siamo in grado? Qui non si tratta di buona volontà, qui si tratta di parlar chiaro..L’Africa verrà in Europa e l’Europa andrà sempre piu’ in Africa, che vi devo dire! Perchè i governi locali africani non fanno nulla per frenare questo afflusso di poveri che son stati illusi? Ho l’impressione che questo problema non si risolve perchè non c’è nessuno disposto ad andare fino in fondoai problemi..Bambini minorenni costretti a far sesso a Roma..TOC TOC, c’è qualcuno in casa Italia? Ho sbagliato tante volte, sbaglierò ancora.

    1. powerfons

      Gli europei in Africa ci sono GIÀ stati, a lungo e sistematicamente. Avrebbero potuto costruire lì asili, case etc, quando governavano. Invece abbiamo sfruttaTo e basta.ora si presenta il conto, e possiamo scegliere: pagarlo ora o pagarlo alla fine, quando sarà tardi per pentirsi del nostro egoismo.

      1. Filippo81

        Non so gli altri,”powerfons” ma gli Italiani in Libia,Somalia ed Eritrea hanno costruito strade,ponti ,case,scuole,ecc a beneficio di tutti , anche degli autoctoni,ovviamente.Invece , una volta terminato il colonialismo, cosa hanno fatto le classi dirigenti africane ? Io non devo pagare nessun conto,ci sono altre cose di cui devo e dobbiamo pentirci.Continuate ad autoflagellarvi !!!!

        1. Raider

          Caro Filippo8, la storia del colonialismo non è come la raccontano i multiculturalisti anti-occidentali, libri di testo e pubblicistica corrente insitono su alcuni aspetti senza nemmeno considerare, oltre all’evidenza dei fatti nudi e crudi – l’arretratezza pressoché neolitica, per es., dell’Africa: semi-spopolata, fra l’altro, non certo per colpa dello schiavismo: tutte le balle di un Basil Davidson (e cosa strana, nessun anti-semita che salti su a dire che era di origine ebraica…) sono smentite sonoramente dalle cifre della crescita demografica africana successivamente all’arrivo degli Occidentali, dei vaccini e degli antibiotici -, neppure il giochetto della “storia controfattuale”:
          cosa avrebbeo dovuto fare gli Europei? In cambio dello sfruttamento di risorse di cui gli africani non sapevano nemmeno cosa fossero e che farsi, lasciare l’Africa alla sua “originaria e originale” “grande” “cultura” neolitica? L’America ai nativi e agli Aztechi – col cannibalimso rituale e come alternativa alimentare alla fame endemica di quei luoghi? L’Asia al suo rigoglioso sistema castale, alle delizie della società pre-industriale, quando una piena del Fiume Giallo o del Fiume Azzurro – ah, belli! Che nomi poetici, vero? – spazzavano via come moscerini milioni e milioni di contadini?
          E comunque, gli africani e gli immigrano qua e ci invadono, né più nè meno, a norma di manulai scolastici che definiscono le invasioni barbariche “migrazioni armate”. Queste sono invasioni disarrmate: perché l’immigrazione stessa è in sé un’arma per distuggere l’identità dei popoli europei. E come vede, Filippo81, gli immigrazionisti se ne rendono perfettamente conto e ne sono complici: per loro, non c’è dubbio, alto che pace e fratellanza – ah: e “arricchimento”! Quello cui assistiamo e che subiamo è un regolamento di conti storici in sospeso. Cui abbiamo tutto il diritto di reagire per impedire che si faccia di noi una minoranza fra le altre a casa nostra.

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