
Mi spiace che i milanesi abbiano lasciato il campo ai sacerdoti (preti e laici)

Anticipiamo un articolo tratto dal numero di Tempi in edicola da giovedì 23 giugno (vai alla pagina degli abbonamenti).
Siccome nessun collega mi interpella, beh, ho pensato bene di farmi l’intervista autocertificata. E allora cominciamo dalla ferita che sanguina.
Direttore, pardon, ex direttore, come ci si sente all’indomani della sconfitta?
Cosa vuole che le dica, ci abbiamo creduto, Parisi merita di andare avanti con il suo progetto di rigenerazione della politica, i milanesi sono stati forse un po’ superficiali a lasciare il campo ai sacerdoti.
Sacerdoti?
Sì, mi pare che la differenza l’abbiano fatta i don Colmegna e don Rigoldi, insieme ai Basilio Rizzo e Marco Cappato.
Che c’entrano i primi con i secondi? Quelli sono preti, questi mangiapreti.
Mica tanto. E comunque hanno in comune uno spiccato senso della società borghese. Alla quale servono i ministri del culto. Del culto politicamente corretto. E ognuno a suo modo ha svolto la propria parte.
Scusi, quale parte?
La parte che si concilia col portare il popolo sotto la cappa del potere. Non siamo noi, neoeletti mingherlini consiglieri di opposizione, ad avere frequentazioni con la buona società, con i buoni finanziamenti statali, con i buoni funzionari della legalità, con le buone anime belle della Chiesa mediatica e finanziaria. La causa del potere la servono meglio loro, i sacerdoti. I sacerdoti preti. E i sacerdoti laici. Certo, se il popolo avesse capito che la denuncia della cosiddetta “Casta” è stata una operazione squisitamente politica e una forma di catechismo ideologico per indurre sfiducia e convincere la gente a lasciar perdere l’agone pubblico. Se il popolo avesse capito questa cosa qui, cioè che la rappresentanza politica dei desideri e degli interessi non morirà mai, bensì può camaleontizzarsi in rivolta come continuazione della politica e negli esclusivi desideri e interessi delle élite, forse non saremmo qui a sorbirci la retorica dell’antipolitica al Campidoglio o l’amministrazione meneghina delegata a Giuseppe Sala detto Cecco, pardon, Beppe.
Non la consola il pensiero che avete perso per un pugno di voti, mentre l’affermazione dei Cinquestelle in giro per l’Italia è stata schiacciante? Che ci dice in merito?
Dico che chi semina vento raccoglie tempesta. “Onestà! Onestà! Onestà!”. Faccio molti auguri a questi che si credono migliori degli altri. Presto li vedremo alle prese con la spazzatura e l’Atac, con le buche per strada e i quartieri occupati dagli spacciatori di droga. Mi vien pena a pensare all’euforia inamidata dell’onorevole Di Battista visto in tv. Che a commento del trionfo ripeteva i titoli della propaganda pentastellata. Gli faccio davvero tanti auguri.
Quanto ai dati sull’astensione, che dice?
Dico che se metà degli italiani non sentono il disturbo di farsi governare da persone che non hanno scelto, vuol dire che abbiamo un problema di cottura, anzi, di scottura della democrazia. D’altra parte l’educazione del popolo è andata a farsi friggere da un pezzo. Ci hanno lasciato sputacchiare sulla politica, quando l’Italia è ormai un paese politicamente eterodiretto e anestetizzato col varietà. La vera Casta è la catena di comando che tiene lo Stato. Si comincia dalla magistratura e si finisce sotto qualche scrivania ovale internazionale. Certamente, dalle parti dei poteri che contano, si ridacchierà della tremenda facilità con cui si è potuto indurre uno sfaldamento così radicale del quadro italiano. Privati del decisionismo politico, siamo diventati terra di conquista migratoria e di shopping multinazionale. Inoltre il nostro tracollo demografico, unito alla ripresa dell’immigrazione verso l’estero dei giovani italiani, ci stanno sospingendo rapidamente verso il sottosviluppo.
La sconfitta la rende un po’ troppo negativo, non crede?
No. Penso che raramente si impara quello che si crede di sapere già. Abbiamo creduto di sapere che il problema era solo di mani pulite? Adesso vediamo chi sopravviverà per imparare che «solo quando ti buschi una malattia venerea cominci a capire che tutti gli uomini sono puliti» (Andrej Sinjavskij). Fuori di metafora, con l’economia che continua ad andare giù e la povertà che continua a salire, adesso vediamo, tirando una riga che unisce tutte e cinque le stelle, quale disegno verrà fuori.
Pessimismo cosmico?
No, comico. Infatti siamo alle comiche finali, come diceva la bella canzone di quello lì di «e adesso spogliati».
Foto Ansa
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22 commenti
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In effetti questi preti progressiti ricordano molto i preti per il comunismo che giravano negli anni 70.
Ma non credo che abbiano influito sul popolo cristiano più di tanto. In fondo Pisapia ha vinto per molto poco.
In effetti questi preti progressiti ricordano molto i preti per il comunismo che giravano negli anni 70.
Ma non credo che abbiano influito sul popolo cristiano più di tanto. In fondo Sala ha vinto per molto poco.
La storia si ripete. Purtroppo.
Il king maker di Sala è stato Pisapia: prima gli ha fatto vincere le primarie con la furba e goffa manovra fra Majorino e Balzani, e poi l’ha coperto a sinistra facendo in modo che a Milano l’astensione a sinistra o lo spostamento verso M5S pesassero molto meno che altrove. Ad ulteriore riprova di ciò il fatto che il campione di preferenze della lista di sinistra in appoggio a Sala è stato Limonta, e non gli esponenti di SEL che con enorme travaglio hanno digerito l’imposizione di Sala.
I preti invisi ad Amicone non han fatto la differenza, o comunque non l’hanno fatta più che nelle altre occasioni in cui la destra ha vinto o perso.
Non si pretende certo che Amiconi capisca le dinamiche della sinistra, però se evitasse di sparar stupidaggini sul clero…
Trollona, qui “giurillo-samuele-laura-luisa “, un bel copia e incolla da quale sito ???
Avere il tempo vuoto. grigio e inutile che hai tu da riempire, farei una ricerchina…ma fortunatamente non ce l’ho.
In ogni caso non ti puoi sempre trincerare dietro alle rotelle che ti mancano, ti potresti pure impegnare un pochino , magari uscire, farti portare fuori, guardare il cielo e i prati e la gente…in qualunque posto tu viva, lo potresti fare e, piano piano, potresti tralasciare, almeno in qualche minuto della tua giornata h 24 di noia nera , il trollaggio compulsivo.
Trollona “giovanna-equesfidus-susannarolli-gianninostoppani”: molteplici aspetti di una stessa personalità disturbata?
@ Samuele
Disturbata a chi, oh!! Io sono Susanna, e Giovanna non ha affatto bisogno di Susanna per dirti ciò che ti deve dire: vuoi vedermi in faccia? Se proprio non ci credi che siamo due persone diverse chiedo a Giovanna di mostrarsi, lo farei in contemporanea, giusto il tempo per convincere la SAMUELA; che strazio!!
Perfetto: obiettivo raggiunto!
Obiettivo raggiunto de che!! , aspetta che arrivi Giovanna e dica la sua! Vuoi il mio indirizzo? Se vieni da me ti mostro chi sono, la Giovanna abita al nord -mi pare di avere capito, e tra il lessico mio ed il suo c’è un abisso!!, sai leggere? Lei è una donna di cultura, io no e non c’è nemmeno bisogno che stia qui a specificare questo -dato che mi son presa dell’ignorante più di una volta, per l’appunto…Lei ha avuto bambini in affido, io ne ho avuti sei miei e mi basta e mi avanza…lei ha un intuito, fiuto verso i troll e riesce a scovarli tout de suite, la sottoscritta, invece, ha preso spesso cantonate (ricordi bene il dolcissimo Ambrogetti, al quale avevo aperto il cuore!!!): ecco, con Giovanna non sarebbe successo, ok? Ti può bastare?
Samuele,
Susanna ha ragione.
Al di la del merito dei singoli argomenti trovo piuttosto offensivo che la metti insieme a quei tre.
Trollona, qui giurillo-samuele-laura-luisa, sei patetica.
Pappagalla e patetica.
Come se la tua maturazione psico-affettiva-sessuale si fosse fermata alle scuole medie e credo che sia più o meno da quegli anni, che non frequenti più esseri umani: non lo sapremo mai, ma ci scommett
Non capisci nemmeno che il continuo sbertucciamento che porto avanti nei tuoi confronti è il solo appiglio che ti rimane per tentare di non piombare definitivamente nella pazzia.
Molti ti rispondono e per una trollona sembra il massimo: in realtà ti affossano , ti spingono sul precipizio del disadattamento totale.
Susanna, dai, non lo vedi che ripete pari pari quello che le faccio notare io della sua imbarazzante situazione psichiatrica ?
Non devi darti nessuna colpa se non hai beccato la trollona nelle vesti di “ambrosetti “.
Ancora non sapevi la regola dei commenti di Tempi : chiunque si presenti con tesi , solitamente copia e incollate , contro la linea di Tempi, nel 99, 99 % dei casi è la trollona.
È così… grazie Malta. Dobbiamo ridirlo!…
Amicone non è negativo.Pare piuttosto stupito,come avesse scoperto questa realtà solo adesso.E forse è vero.Ma che la Chiesa faccia l’occhiolino alle tesi radicali,all’islamizzazione,alla massoneria non è una novità.Bastava ascoltare le continue reprimende che Francesco Bergoglio,papa,indirizza ai tradizionalisti,critici verso questo pontificato,i maliziosi accenni alla corruzione della Curia romana,parificata a una qualunque casta da cui allontanarsi,con il risultato di allontanare l’elettorato da chiunque si presentasse con una vaga valenza di cattolicesimo.Non Amicone non è negativo.Ha perfettamente descritto la realtà,che è di Milano e di tutto il paese.Ne vedremo delle belle.Stavolta non c’è il Vendola ad applaudire e a dire ai suoi amici mussulmani che loro sono i benvenuti.Oramai ci sono e il Nico se n’è ito altrove.
Un consigliere di opposizione come Amicone, se si dedica a questo ruolo con lo zelo che merita, è l’equivalente di una dolorosa spina di cactus nelle mele della maggioranza. Insomma un ruolo di responsabilità tutt’altro che da sottovalutare. Solo facendo pubblicare i dettagli su certe voci di spesa c’è da far venire l’ulcera cronica a tutto il sinistrame.
Un augurio di vero cuore ad Amicone, che seguo e stimo da quando “facevamo i CP” negli anni ’80, per questa sua nuova avventura che inizia. Pur nella mancata vittoria – vittoria che in tanti, anche non milanesi, ci auguravamo – è arrivata fin qui, all’altro estremo della Pianura Padana, una ventata di aria fresca e nuova che mi e ci ha fatto toccare con mano che c’è ancora speranza per quello che si chiamava, forse con un po’ di retorica ma anche con tanta verità, “il popolo”.
Parafrasando le parole dell’inno polacco, “L’Italia non è ancora morta / finché noi viviamo”.
In bocca al lupo, Luigino!
Ma come ti permetti di sparare a zero su don colmegna e don rigoldi? Ma chi ti credi di essere ? 1500 preferenze ed adesso risulta che hai un popolo? Ma che tristezza !!! Certo che iniziare così il nuovo lavoro di consigliere sputando sopra altri sacerdoti….complimenti!
Luisa e Laura (la solita fantasia della trollona coi nick, dai tempi di ena, lena, elena, filomena ) : brave, avete capito tutto, che menti sopraffine.
Amicone è oltre, decisamente oltre qualsiasi bega, ha passione, ecco e il gusto del rischio, del non appiattirsi : non bela come una pecora.
…e non raglia come giovanna….
Ciao trollona, qui laura-luisa-samuele, ancora riesci a stupirmi per l’incapacità di renderti conto dell’effetto psycho che fai.
Si capisce che proprio non lo fai apposta : sono rotelle che ti mancano .
Non ho ancora capito perchè una buona filiera di cristiani continui a ritenersi tale SOSTENENDO partiti con programmi chiarissimi che portano avanti valori NON-VALORI…probabilmente si sentono a posto perchè sono, poi, a favore dell’immigrazione (di ogni genere e specie). Certo è che in decenni di politica pro-famiglia, per fare un esempio, anche da parte dell’opposizione abbiam visto la montagna partorire il topolino…e pure tergiversare sui valori veri. Non c’è da stupirsi, quindi, se il partito che continua ad aumentare i voti è quello dei non votanti: è venuta meno la fiducia, purtroppo. M a il discorso non si esaurisce di certo in questo mio mumble mumble.
Amicone : Boffi = Putin : Medvedev ?
A, signora mia, questo popolo bue…