Quelle mani protese oltre il muro per chiedere la Comunione [link url=https://www.tempi.it/fotogallery/la-messa-al-muro-dei-migranti-nel-deserto-tra-stati-uniti-e-messico#.UzvGT61_v_E]Foto[/link]

Di Redazione
02 Aprile 2014
Messa del cardinale di Boston, Sean O'Malley, al confine tra Usa e Messico, dove, dal 1998, hanno perso la vita seimila persone: «Piangiamo questi nostri fratelli: siamo qui per riscoprire di essere tutti figli di Dio»

«Il confine tra gli Stati Uniti e il Messico è la nostra Lampedusa». Per questo ieri il cardinale di Boston, Sean O’Malley, assieme ad altri presuli americani ha ricordato i migranti morti lungo quella linea, con una Messa celebrata in Arizona, nella città di Nogales. Tanti i fedeli presenti oltre la palizzata che divide le due nazioni, ma tantissimi erano anche i credenti al di là del muro, che hanno allungato le mani attraverso il cancello verso gli officianti americani al momento della distribuzione della comunione.

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SEIMILA MORTI DAL ’98. «Siamo qui oggi per essere vicini e trovare i nostri vicini in ognuna delle persone che soffrono e rischiano le loro vite e, a volte, le perdono nel deserto», ha detto O’Malley, ricordando i più di seimila messicani che, dal ’98 ad oggi, hanno perso la vita nel tentativo di attraversare quella striscia di terra. Con lui c’era anche Eusebio Elizondo, vescovo ausiliare di Seattle, Gerald Kicanas, vescovo di Tucson, John Wester, vescovo di Salt Lake City, Mark Seltz, vescovo di El Paso, Óscar Cantú, vescovo di Las Cruces, Ricardo Martínez, vescovo emerito di Las Cruces, e Luis Zarama, ausiliare di Atlanta. Tutti assieme per far proprie le parole che papa Francesco pronunciò a luglio quando andò in visita a Lampedusa, e denunciò la «globalizzazione dell’indifferenza» che chiude gli occhi del mondo di fronte alle tragedie dei immigrati.

UNA STRAGE DI DONNE, UOMINI E BAMBINI. «Siamo venuti nel deserto dell’Arizona per piangere gli innumerevoli migranti che rischiano la vita affidandola in mano a dei “coyotes” e sfidano le forze della natura per venire negli Stati Uniti», ha spiegato O’Malley durante la celebrazione, aggiungendo come ogni anno lungo quel confine si trovino 400 corpi di uomini, donne e bambini «E sono solo quelli che si ritrovano. L’anno scorso circa 25 mila bambini, la maggior parte centroamericani, sono arrivati negli Stati Uniti senza la compagnia di un adulto. Decine di migliaia di famiglie frantumate dalle leggi sull’immigrazione. Più di 10 milioni di migranti senza documenti sono esposti allo sfruttamento e alla mancanza dei servizi essenziali, oltre al fatto di vivere costantemente nella paura».

“VERSO LE PERIFERIE”. Il cardinale di Boston ha sottolineato come queste persone siano un aiuto per l’economia americana con il loro lavoro, «a volte contribuendo con miliardi di dollari ogni anno per i fondi di sicurezza sociale e dei programmi medici ai quali non avranno mai accesso». Infine, ha richiamato le parole con cui il Papa ha aperto il suo pontificato, ossia l’invito ad “uscire verso le periferie”: «Siamo qui per riscoprire la nostra identità come figli di Dio, e scoprire così chi sono i nostri vicini, chi sono i nostri fratelli e sorelle. Come nazione di immigrati, dovremmo sentire una certa identificazione con altri gruppi di migranti che cercano di entrare nel nostro Paese».

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2 commenti

  1. michele

    Agli anticlericali con affetto: questa è la Chiesa.

  2. Simone

    Sarebbe stato un grande Papa anche lui.

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