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Di Pietro: «Deboli e arrendevoli». Pdl: «Adesso però la crescita»

Tutte le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari

Redazione
16/12/2011 - 13:08
Interni
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Tutte le dichiarazioni dei partiti in Parlamento prima della votazione della fiducia alla manovra del governo Monti. Approvata con 495 sì e 88 no.

11.36 – Cicchitto (Pdl): «Non siamo andati ad elezioni anticipate, come era normale, solo per la situazione internazionale. Non l’abbiamo fatto solo per gli italiani. Voi siete arrivati in campo perché c’era questo problema. Presidente Monti, occorre che ci sia consapevolezza da parte vostra che l’Europa è un gravissimo problema. Ieri Amato ha parlato di Europa-Frankenstein, riferendosi ai tedeschi, lo stesso fa Prodi. Questo è un problema di fondo: se il governo, in un rapporto positivo con i partiti e non in un rapporto strafottente, non affronta questo nodo, rischiamo, se non affrontiamo la Bce e modifica dell’Ue, di dovere fare altre manovre. Noi votiamo questo decreto ma diciamo che occorre una seconda fase funzionale alla crescita perché altrimenti le contestazioni rischiano di mordere il vivo della società italiana».

11.33 – Cicchitto (Pdl): «Tra luglio e settembre di quest’anno il governo Berlusconi aveva un’occasione importante per marcare rispetto all’Europa una risposta su due snodi essenziali: riforma pensioni e l’Iva. Sull’Iva avemmo l’esitazione del ministro del Tesoro, su quella delle pensioni voi vi siete rifiutati. Questo ha indebolito il governo e innescato la deriva successiva».

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11.30 – Cicchitto (Pdl): «Adesso però bisogna intervenire sulla crescita. Sulle infrastrutture c’è continuità con il nostro governo. Le liberalizzazioni noi le volevamo e vogliamo anche privatizzare molte aziende locali e regionali. Riteniamo anche che su queste materie sia indispensabile che qualunque governo deve muoversi con rispetto delle realtà sociali. Siccome abbiamo letto che per quanto riguarda l’articolo 18 vuole muoversi in un confronto con i sindacati, riteniamo anche che per quanto riguarda farmacie, tassisti e ordini professionali, non si può liberalizzare con metodi stalinisti per favorire le coop e i grandi studi legali finanziati da Confindustria. Lo dico con scopi costruttivi. Non ci vuole mistificazione ma un lavoro serio».

11.28 – Cicchitto (Pdl): «Ricordo a tutti che il Parlamento è la sede per discutere sul merito delle proposte. Abbiamo contestato l’impostazione di fondo, ritenendo che esso avesse impostazione restrittiva. L’analisi economica di più parti l’ha confermato: stiamo vivendo una fase recessiva, che richiede controinterventi. La riforma delle pensioni andava fatta, noi saremmo stati più morbidi ma abbiamo contribuito ad ammorbidirla. Il rilievo più netto riguarda la tassazione sulla casa».

11.25 – Franceschini (Pd): «Volevamo di più anche noi sull’evasione. I lavoratori precoci e chi è senza lavoro, che hanno visto allontanarsi la pensione, devono avere regole diverse. Sulle liberalizzazioni: non buttate più sul Parlamento la frenata sulle liberalizzazioni. Chiamate con nome e cognome: la frenata è arrivata contro il parere del Pd. Continueremo la battaglia per la crescita e la giustizia sociale. Il cammino non finisce con questa manovra, ma comincia. Saremo dentro questo percorso con i nostri valori e proposte. Chiudiamo la fase del noi e voi, politici e tecnici, diciamo soltanto noi e voi. Ognuno con la sua storia ha la stessa missione: salvare l’Italia».

11.22 – Franceschini (Pd): «I nostri elettori ci hanno detto che questa manovra non è abbastanza. Noi diciamo a loro, ai cittadini, che in quest’aula non siamo in maggioranza neanche ora. Ragioni politiche e numeriche fanno sì che qualsiasi modifica deve passare tra noi e la destra. E il Pd ha scelto questa strada difficile di migliorare la manovra per sostenere le fasce più deboli. Siamo riusciti solo in parte».

11.20 – Franceschini (Pd): «In questa stagione di tensioni sociali e sfiducia nei confronti della politica, vorrei rivendicare in quest’aula per l’intero Parlamento il lavoro fatto su questa manovra in soli nove giorni. I deputati della Lega sembrano scesi dalla Luna mentre sono stati saldamente al governo negli ultimi tre anni e incollati alle poltrone romane 8 degli ultimi 10 anni. Sembravate solo soldatini obbedienti».

11.17 – Munerato (Lega Nord): «Questo governo sbaglia, chiede sacrifici ai soliti. La manovra è sbagliata perché non crea posti di lavorom quindi non voteremo la fiducia».

11.15 – Munerato (Lega Nord): «Chi guadagna 1.200 euro al mese sa fare economia meglio di voi, anche se non parla da una cattedra. Avete aumentato la benzina, così si spenderà di più per andare al lavoro. E avete reintrodotto la tassa sulla prima casa. Questo mondo è stanco di fare sacrifici per i danni fatti dalle banche e dalla cattiva politica. Noi non ci stiamo».

11.13 – Munerato (Lega Nord): «Sono in divisa da operaio perché è il lavoro che ho fatto fino a due giorni prima di venire qui. Noi della Lega lavoriamo anche le 14 ore al giorno, non paragonabili alle 8 ore di lavoro in fabbrica. Voi siete tecnici, bravi a scrivere le riforme in cattedra, ma è più difficile farlo andando in mezzo alla gente».

11.05 – Galletti (Udc, Terzo polo): «Nessuno deve poter dire: “L’ho scamapta”. Equità vuol dire che devono pagare tutti, anche i soliti ignoti. Anche chi ha aderito allo scudo fiscale riportando i capitali dall’estero in Italia. Nessuno ama le patrimoniali ma sono indicatrici in un sistema fiscale di equità. Reintroduciamo l’ici sulla prima casa, forse era un errore toglierla. Poi, chi ha più figli paga meno tasse, da dieci anni per la prima volta viene inserito il quoziente familiare. Questo cambiamento familiare segnerà da oggi in poi tutti i provvedimenti fiscali».

11.05 – Galletti (Udc, Terzo polo): «Chi vota la manovra si assume una grande responsabilità e con coraggio chiederà sacrifici agli elettori. Questo può voler dire perdere consenso elettorale, ma chi vota scommette sul futuro del paese. Chi vota contro, scommette sul fallimento del paese. Noi con Casini e l’Udc ci inseriamo a pieno titolo e con orgoglio tra coloro che la sostengono».

11.00 – Galletti (Udc, Terzo polo): «A questa manovra non ci sono alternative, l’unica è il fallimento dell’Italia. Non è questo il momento delle polemiche e litigare su quanto fatto negli ultimi anni. Sarebbe irresponsabile. Sarà la storia a giudicare il passato nel bene e nel male».

11.00 – Della Vedova (Fli, Terzo polo): «La crescita economica è la prima condizione dell’equità. Non possiamo chiedere di più agli italiani, dobbiamo evitare di entrare in una spirale recessiva. Tutti dobbiamo salire una parete del sesto grado in un’unica cordata, nessuno può essere trascinato. Noi facciamo il nostro, ora però l’Europa sia all’altezza e noi dobbiamo rivendicare quanto stiamo facendo in Europa. Votiamo la fiducia».

10.55 – Della Vedova (Fli, Terzo polo): «Bisogna diminuire l’imposizione fiscale, liberalizzare per la crescita anche se non cresceremo nei prossimi semestri. Privatizzare anche, ma non con i fanatismi. Le aziende di Stato sono davvero tutte strategiche? Servono tutte ai cittadini?».

10.50 – Della Vedova (Fli, Terzo polo): «Sappiamo che questa manovra non basta ma non è vero che lei ha fatto marcia indietro su tutto. L’aumento della pressione fiscale c’è e sarà significativo ed è in continuità con quello degli ultimi tempi. La pressione fiscale ha raggiunto un limite pericoloso, oltre non ci si può spingere».

10.47 – D’Anna (Popolo e territorio): «Basta indicare ai giovani la strada del pubblico impiego e il posto ben remunerato. L’intrapresa e il profitto non sono lo sterco del diavolo. Bisogna lottare contro la povertà e non la ricchezza. C’è bisogno di dire alle giovani classi che bisogna investire, intraprendere, investire e produrre ricchezza, che è la base dello Stato sociale. Spiacenti che non avete accolto i nostri emendamenti».

10.45 – D’Anna (Popolo e territorio): «Voi siete un governo tecnico, non dovete misurarvi con le opinioni. Vi diamo la fiducia ma dovevate avere più coraggio nell’indicare quello di cui necessita la nostra nazione. Spezzare le reni a tassisti e farmacisti non è un programma degno, rispetto alle liberalizzazioni di cui si sente la necessità nelle partecipazioni statali».

10.40 – Di Pietro (Idv): «È nel merito della manovra che non siamo d’accordo e che voi stessi ammettete essere insufficiente. Perché avete messo la fiducia? Lei è nato governo tecnico ma è subito governo politico con i suoi compromessi. Lei ha rinunciato ai suoi stessi principi»

10.35 – Di Pietro (Idv): «Noi vorremmo darvi la fiducia ma questa manovra è iniqua e ingiusta, non fa gli interessi degli italiani. È una manovra non equa perché fa pagare il costo della crisi ai pensionati e non alle lobby finanziarie. Avete preso i soldi ai pensionati e non agli scudati fiscali. Avete preso i soldi ai precari e non avete colpito la grande evasione fiscale. Non io, ma lei aveva detto che la prima cosa da fare era eliminare gli sprechi e i costi inutili della politica: e invece questo non l’ha fatto, ha detto che lo farà a partire dal 2013».

10.31
– Di Pietro (Idv): «Se aveste potuto, avreste fatto la manovra in modo diverso. Lo stesso Catricalà ha detto che siete delusi ma siete voi al governo. Non è colpa delle lobby, siete voi a essere deboli. Siete arrendevoli e arresi. Con questa manovra avete solo messo tasse su tasse e non avete fatto nulla per il contenimento delle spese»

Tags: Cameradiretta videofiduciamanovramario montipartitiPdPDLudcvoto
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