«Super Baffo contro Trump», la ridicola propaganda per bambini di Maduro
Al ridicolo non c’è mai fine nel Venezuela di Maduro e, non fosse che il paese sudamericano è letteralmente in macerie (si prevede che nel 2022 saranno 8,9 milioni gli esuli venezuelani in fuga per fame su una popolazione totale di 30 milioni) l’ultima trovata del regime non meriterebbe altro che una grassa risata.
Ma la realtà non è un cartone animato
La rete televisiva di stato Venezolana de Televisión (VTV), la Rai chavista, ha infatti presentato questa settimana una bizzarra serie di cartoni animati intitolata “Super Bigote”, “Super Baffo” in italiano, in cui il dittatore socialista Nicolás Maduro, illustrato con i suoi inconfondibili mustacchi, appare indossando un vestito quasi identico al supereroe statunitense Superman. Obiettivo? Salvare il Venezuela dal “perfido Trump”. Il successore di Chávez appare nella serie per bambini con un mantello blu e slip dello stesso colore all’esterno di leggings rossi mentre il popolo gli chiede a gran voce di risolvere un blackout dopo che l’ex presidente statunitense ha inviato un missile per sorvolare il Venezuela e disattivare la sua rete elettrica.
In realtà, il Venezuela soffre di quotidiani blackout a causa della gestione disastrosa del sistema elettrico proprio da parte del regime di Maduro, che ha clamorosamente fallito nel garantire un accesso sicuro a elettricità, benzina (nonostante le prodigiose riserve di petrolio del Venezuela), cibo, assistenza sanitaria e qualsiasi ogni altro bisogno fondamentale per la vita quotidiana in un paese che, prima dell’arrivo al potere del chavismo, era più ricco dell’America Latina.
Maduro ferma il “perfido Trump”
Nelle prime puntate del cartone animato il “perfido Trump” cospira con due membri dell’opposizione dell’establishment venezuelano – l’ex deputato Julio Borges e l’attuale vicepresidente dell’Internazionale Socialista Henry Ramos Allup – per organizzare un colpo di stato contro Maduro. «Siete degli asini, non potete rovesciare con un golpe un semplice autista di autobus (Maduro prima di diventare presidente era sindacalista dell’Atac di Caracas, nda)?», chiede Trump in una telefonata rovente dallo Studio Ovale.
«Abbiamo provato di tutto: imbrogli, bugie, l’Organizzazione degli Stati americani, ma niente!», si difendono impacciati Borges ed Allup. La conversazione si conclude con Trump che decide di eseguire l’attacco missilistico che interrompe tutta l’elettricità nel paese, provocando il caos e spingendo el pueblo ad invocare l’intervento di “Super Bigote” per salvarli da morte certa. Maduro, eroicamente, in tutta risposta vola subitamente in cielo e prende a pugni un malvagio aereo americano, facendolo a pezzi e ripristinando la rete elettrica, la pace e la gioia popolare.
Il dittatore che piace a grandi e piccini
La serie di cartoni animati si ispira a quanto accadde, nella realtà, nel marzo del 2019, quando il blackout più lungo in tre decenni fece piombare per settimane nell’oscurità Caracas. Naturalmente Maduro all’epoca incolpò Washington: «La guerra elettrica annunciata e diretta dagli Stati Uniti imperialisti contro il nostro popolo sarà sconfitta!», aveva digitato in uno spagnolo stentato su Twitter visto che, semmai, avrebbe dovuto scrivere che la guerra sarebbe stata “vinta”, e non “sconfitta”. Di certo, quel blackout fu solo il primo dei tanti che, da allora, continuano ancora oggi a rendere impossibile la vita dei venezuelani, basti pensare che sono stati documentati almeno 80.000 guasti alla sgangherata rete elettrica chavista dal marzo del 2019 ad oggi.
Anche l’espressione “Super Baffo”, che dà il titolo al cartoon di stato, nasce due anni fa, quando Maduro attaccò l’allora presidente ecuadoriano Lenin Moreno, alle prese con una rivolta organizzata dalla sinistra. Lenin aveva denunciato che le indagini della polizia del suo paese avevano fatto emergere collegamenti chiarissimi tra i rivoltosi e il regime di Maduro, provocando la reazione furente del dittatore. «Lenin Moreno è uscito per dire che quello che sta succedendo laggiù è colpa mia», disse Maduro, «basta che io mi stropicci i baffi e i governi cadono, questo è quello che dice Lenin Moreno. Non sono Superman, sono Super Baffo», scherzò Maduro, dando inizio al tormentone che adesso è diventato cartoon, uno strumento di propaganda per renderlo simpatico ai bambini.
Cartoon socialisti
Da tempo le tv di propaganda statale di Maduro, promuovono l’agenda del regime socialista con i cartoons. Dai cartoni animati di Chávez che arriva in paradiso dove incontra il padre della patria venezuelana, Simón Bolívar, e il “Che” Guevara a quelli che vedono protagonista Maduro, ritratto come un autista amorevole di autobus e i leader dell’opposizione come criminali violenti che vogliono distruggere il paese.
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