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Il colpo di scena della dissoluzione del parlamento e dell’indizione di elezioni politiche anticipate nel giro di tre settimane da parte di Emmanuel Macron rientra perfettamente nell’armamentario della politica francese da ventidue anni a questa parte: chiamare alle armi dell’unità nazionale contro il pericolo dell’estrema destra antisistema, fascisteggiante, ogni volta che le formazioni politiche della dinastia Le Pen si avvicinano per via elettorale alla stanza dei bottoni.
Il partito della Le Pen ha presi più del doppio dei voti
La prima volta accade nel maggio del 2002, quando il sorprendente accesso di Jean-Marie Le Pen al ballottaggio delle elezioni presidenziali costrinse la sinistra tutta ad appoggiare il presidente uscente gollista Jacques Chirac, fino a pochi giorni prima osteggiato in ogni modo e umiliato dalla coabitazione con un governo a guida socialista.
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Macron ha detto chiar...
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