Lupi, Squinzi e Maroni al convegno sulle infrastrutture. La firma per Teem e il nodo Alitalia
LA TEEM SI FARA’. Lupi ha così dato notizia della firma, rispondendo a Maroni che chiedeva quanto tempo mancasse. “La Teem si farà perché è un’opera strategica. Quindi, nessuna preoccupazione”. Il ministro ha assicurato che il decreto per la Tangenziale esterna est di Milano (Teem) è stato firmato. “L’ho visto con i miei occhi”, ha aggiunto. “L’allarme Teem non c’è, nel senso che su Teem c’è una decisione forte presa dal governo insieme con la Regione Lombardia e con tutti gli enti coinvolti ed è stato effettuato il closing finanziario il 31 dicembre. Il governo ha messo le risorse. Il ministro delle Infrastrutture e il ministro dell’Economia hanno firmato il decreto”.
MALPENSA E ALITALIA. Lupi si è soffermato anche sulla vicenda Alitalia-Ethiad e sulle preoccupazioni per quanto riguarda lo scalo di Malpensa. Preoccupazioni che, ha spiegato, sono infondate, ingigantite da indiscrezioni stampa secondo cui la compagnia araba sarebbe intenzionata a puntare su Fiumicino relegando l’hub Lombardo a un ruolo di secondo piano. “Nel piano nazionale degli aeroporti presentato dal governo, Malpensa è stato ritenuto un aeroporto strategico per il Paese. L’alleanza Alitalia-Etihad è un’alleanza forte e se si concluderà, come mi auguro, rilancerà finalmente la nostra compagnia di bandiera non come compagnia regionale ma come grande compagnia internazionale”. Lupi ha poi sottolineato che “dovremmo essere tutti convinti e contenti di questa strada. Malpensa è il secondo hub più importante del Paese. Etihad ne ha ben coscienza e quindi nei piani che sono almeno a mia conoscenza anche per Etihad Malpensa rivestirà ancora di più un ruolo fondamentale”. “Detto questo – ha aggiunto – sono giuste le preoccupazioni che arrivano. Ci confronteremo, ma questo governo e in particolare il sottoscritto si è sempre fatto misurare sui fatti e non sulle parole”.
MARONI E SQUINZI. Maroni ha rilanciato l’importanza del “progetto di una Macroregione del Nord che comprenda Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna”, soprattutto per quanto riguarda “il tema delle infrastrutture” in vista di Expo 2015. La macroregione, infatti, permetterebbe di affrontare con una visione d’insieme “quattro grandi ambiti” delle infrastrutture come: i trasporti pubblici, il trasporto merci, i trasporti aeroportuali e la rete autostradale.
Il presidente Squinzi ha poi spiegato come sia fondamentale “far ripartire il Nord per far ripartire il Paese” mettendo al centro del suo intervento la “questione settentrionale”. Una “questione che vede al centro l’emergenza lavoro: la manifattura italiana – ha infatti spiegato Squinzi – ha perso il 25 per cento dei suoi volumi, nonostante non manchino settori, come quelli delle macchine da imballaggio, l’alimentare o il farmaceutico, che crescono soprattutto grazie ai successi dell’export”. Il problema, pero, ha precisato il numero uno di Confindustria, è che “senza un sistema paese gli ostacoli diventano più difficili da affrontare”. “Abbiamo bisogno di un paese normale – ha detto Squinzi – dove i costi del lavoro siano contenuti, il fisco meno oppressivo e i tempi della giustizia più rapidi”. Parlando di infrastrutture ha sottolineato la necessità della digitalizzazioone e della banda ultralarga.
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