Sul suo blog il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi ha pubblicato un post relativo alla sua partecipazione di ieri sera alla trasmissione di Bruno Vespa Porta a Porta, andata in onda immediatamente dopo il confronto tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi sulle primarie. Scrive Lupi: «Ieri sera ho partecipato a Porta a Porta. Mi dispiace molto che sia andato in scena il miglior spot per il partito democratico». Oltre a Lupi, nel salotto di Vespa erano presenti altri esponenti del partito: Daniela Santanchè, Giorgia Meloni e Mariastella Gelmini.
«Mentre Renzi e Bersani si confrontavano su scuola, lavoro e giovani, – scrive Lupi – noi sembravamo marziani che discutevano ancora delle primarie. Se farle o no. Delle discussioni tra Berlusconi o Alfano. Bisogna avere il coraggio della responsabilità e riprendere l’audacia della costruzione».
LE PRIMARIE. In un altro post, poi il vicepresidente della Camera scrive: «Una considerazione sincera sulla situazione del Popolo della Libertà: il segretario e il presidente del Pdl devono chiarirsi».
Ecco il suo ragionamento: «Ho sempre creduto che le primarie fossero uno strumento particolarmente utile per scegliere il candidato alla presidenza del Consiglio anche per il Pdl. Come dimostra quanto sta succedendo nel Pd, rappresentano infatti la modalità più immediata ed efficace di fronte agli elettori e non nel chiuso di conciliaboli più o meno ufficiali per un confronto serio aperto, franco e a volte anche duro sui contenuti, sulle diversità di posizione che convivono all’interno dello stesso partito, sapendo che la differenza ricondotta a una guida è una ricchezza e non un limite; sono un fatto di democrazia pubblica non di resa di conti interna. Le primarie, infine, favoriscono una partecipazione cosciente e significativa alla vita di un partito».
«Per questi motivi – prosegue Lupi –, nonostante le difficoltà organizzative ed economiche che ho ben presenti, in qualità di responsabile organizzativo del partito, ho sostenuto il segretario del Pdl Angelino Alfano nel mantenere la data indicata dall’Ufficio di presidenza, il 16 dicembre prossimo, per il loro svolgimento».
NON C’E’ NIENTE DI PIU’ DANNOSO DELL’INUTILE. «Ad oggi Alfano non ha deciso se mantenere questa scadenza o se posticiparla. Io penso, ed è quello che ho pubblicamente espresso durante la puntata di mercoledì 28 novembre di Porta a porta, che chi crede nelle primarie, e non vuole che siano un rituale formale dall’esito predefinito, voglia sapere con certezza quale sia la proposta politica sulla quale è chiamato a esprimersi, quale la compagine di partito, quali i candidati premier. Non si può far finta che quello che succede non sia successo. A diciotto giorni dalla data fissata l’intervento del presidente del Pdl Silvio Berlusconi ha aperto su tutti questi su temi più di un interrogativo. Se il presidente e fondatore di un partito dopo aver annunciato il suo passo indietro dichiara di voler tornare in campo ricandidandosi alla guida del governo, se fa sapere di coltivare l’idea di un nuovo partito ma di non essere ancora deciso nel metterla in pratica, se si ipotizza che parte del Pdl potrebbe o dovrebbe confluire in una nuova formazione di destra… su che cosa chiamiamo a esprimersi i nostri elettori? Non c’è niente di più dannoso dell’inutile. Meglio, allora, che prima vengano chiarite le questioni politiche fondamentali che hanno rimesso in discussione un cammino intrapreso dal gruppo dirigente del Pdl e sancito nei suoi organi direttivi. Detto in modo più semplice: il segretario e il presidente del Pdl devono chiarirsi. Non è una questione personale, è un problema politico: con quale partito e con quale leadership ci presentiamo al paese?
Ci sarà poi una decisione da prendere negli organi di cui ci siamo dotati per garantire una conduzione democratica del partito, in primis l’Ufficio di presidenza. Solo allora, spero molto presto ché i problemi del Paese non hanno il tempo di aspettarci troppo, si potrà parlare con cognizione di causa di primarie e di tutto quello che implicano anche per il rilancio del Pdl».