Ambienti e strumenti digitali

Di Luca Botturi
28 Agosto 2024
Luca Botturi (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) reagisce al saggio di Adriano Fabris sull'ecologia degli ambienti digitali pubblicato su "Lisander", il substack nato dalla collaborazione tra Tempi e Ibl
Lisander

LisanderMi inserisco nella discussione sull’etica degli ambienti virtuali, iniziata con l’intervento di Adriano Fabris e ripresa dall’ottima sintesi di Vincenzo Ambriola. Mi occupo di educazione digitale dei docenti e degli allievi della scuola dell’obbligo e superiore, e non posso che convenire che lo sviluppo di una dimensione etica sia centrale in questo ambito: non si tratta solo di imparare a usare strumenti digitali (come era con la “patente digitale” del European Computer Driving Licence nata a fine anni Novanta), ma di imparare a usarli bene, cioè per un fine buono. La sfida dell’educazione digitale consiste dunque anche nell’identificare e condividere delle finalità buone che possano orientare l’uso del digitale. Fabris declina poi il lavoro che ci aspetta su tre orizzonti: etica dell’ambiente, etica nell’ambiente, etica fra gli ambienti.

Mi scuso in anticipo, perché non sono filosofo, e il mio intervento prende la prospettiva di chi ha familiarità operativa ed educativa con le tecnologie e la comunicazione. Se condivido l’idea di fondo espressa dai colleghi, trovo che fino a questo punto non siano stati presi in considerazione tre elementi fondamentali, la cui assenza non permette agli argomenti esposti di intercettare la realtà. […]

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