Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Contro la legge antiomofobia cresce un movimento che promette di dare battaglia

La legge Scalfarotto produrrà solo conflitti e persecuzione della libertà di parola. Ma un'opposizione cresce dal basso e promette di non arrendersi alle decisioni del Parlamento

Benedetta Frigerio
03/08/2013 - 6:50
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

Petizioni, manifestazioni di piazza, avvertimenti sul “mostro giuridico” in gestazione ne hanno rallentato l’iter. Ma non l’hanno fermata. Così, dopo il tentativo di usare addirittura le parole del Papa (quelle a riguardo dei gay) come scendiletto politico-emotivo, se tutto andrà secondo i piani della sinistra (e di quell’area del Pdl che ha in Bondi e Galan i due esponenti di punta), la cosiddetta legge contro l’omofobia sarà approvata dalla Camera prima della pausa estiva. Se così fosse, cioè se l’ingorgo legislativo o un colpo di mano dell’ultimo minuto non dovesse rinviare a settembre il voto sul controverso provvedimento, per i parlamentari Pdl e Lega che si sono opposti frontalmente alla legge contro l’omofobia suonerebbe l’ora di una cocente anche se non definitiva sconfitta. Infatti, anche se venisse approvata in questi giorni di calura agostana, la legge dovrà comunque passare all’esame settembrino del Senato. E in quella sede, promette Roberto Formigoni, «sarà battaglia, e se perderemo faremo un referendum».

Introdotta alla commissione Giustizia della Camera da Ivan Scalfarotto (Pd) e Antonio Leone (Pdl) la norma “Per la repressione delle discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”, era inizialmente composta da 4 articoli in combinato disposto con la cosiddetta “Legge Mancino”. Legge che prevede sanzioni severe (multe fino a 6 mila euro) e pene con detenzione da uno e sei anni, nonché la profilassi “rieducativ”, per coloro che propagandano idee di superiorità razziale, etnica, nazionale o religiosa. La proposta “antiomofobia” di Scalfarotto-Leone aggiungeva la discriminazione fondata sull’«orientamento sessuale o l’identità di genere». Una minaccia per la libertà di pensiero e di espressione (anche religiosa), che fa subito scattare la ribellione di parlamentari e non.

Sentinelle in piedi a Montecitorio

Piovono in commissione quattrocento emendamenti. E dall’associazione Giuristi per la Vita ai siti giornalistici La Nuova Bussola Quotidiana, Tempi.it, CulturaCattolica.it e Notizie Provita, viene lanciata una petizione per scongiurare l’introduzione nel nostro ordinamento di una “legge liberticida”. Per tutta risposta, allo scadere del termine dei lavori in Commissione, il 16 di luglio, Scalfarotto e Leone presentavano un maxi emendamento che chiudeva ogni possibilità di dissenso. Il nuovo testo, frutto di un accordo ai vertici della politica, è stato approvato in Commissione il 22 luglio e ora attende di essere votato alla Camera. Di fatto si tratta di un provvedimento sostanzialmente identico al precedente. Unica variante, il reato di discriminazione per «l’orientamento sessuale o l’identità di genere» viene sostituito dal reato di “omofobia” e “transfobia”. Gli unici oppositori restano Lega Nord e il gruppo di pidiellini dissenzienti guidati da Eugenia Roccella e Alessandro Pagano. Grillini e Scelta Civica si sono astenuti in sede di voto in Commissione. E per motivi opposti. M5S propone emendamenti peggiorativi. Mentre Scelta Civica è “trattativista” in materia di pene accessorie.

Ma perché questo rifiuto in blocco di un testo che è stato presentato come frutto di una faticosa mediazione? «Perché è comunque una legge che lede l’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di espressione», spiega il presidente dei Giuristi per la Vita, Gianfranco Amato. Tant’è, prosegue Amato, «ai deputati cattolici che pensano sia possibile fare degli emendamenti per tutelare alcune istituzioni cattoliche e restringere il reato alla sola violenza, dico che la buona fede non è in discussione ma la loro posizione è ingenua: in Gran Bretagna i cattolici che fecero lo stesso ragionamento adesso prendono atto che, anche grazie al loro voto, decine di cittadini vengono denunciati e puniti per discriminazione anche solo per aver sostenuto in pubblico che il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna». Perché? «Perché in Gran Bretagna la giustizia ritiene omofobia o transfobia ogni caso in tal modo percepito dalla vittima o da ogni altro soggetto».

LEGGI ANCHE:

Raffaele Cattaneo, assessore lombardo e candidato Noi moderati

Ritroviamo l’unità in politica, al di là delle diverse opinioni

20 Febbraio 2023
Vista sul lago d’Iseo da Vello (Bs)

Sarebbe un peccato fermare il treno Lombardia

16 Dicembre 2022

Secondo il giurista Giancarlo Cerrelli «i termini “omofobia” e “transfobia” hanno un’accezione incerta che sarà interpretabile dai magistrati come nel caso inglese». Amato ne è convinto: «Mentre la razza, l’essere uomo o donna è una fattispecie oggettiva che il magistrato può accertare, l’omosessualità ha una dimensione molto soggettiva. Se sono stato licenziato e sono una donna o un uomo di colore, la discriminazione è quanto meno ipotizzabile su basi oggettive. Ma se dico che sono stato licenziato perché provo attrazione per un altro uomo, come fa il giudice a verificare se vi è stata discriminazione rispetto a una dimensione meramente soggettiva? Come si fa ad accertare se dico la verità o mento per ottenere un risarcimento? Non c’è emendamento che regga di fronte a una discrezionalità simile». Non solo. Cerrelli precisa che «le leggi italiane vigenti tutelano già i cittadini da violenza e discriminazioni contro la persona. Categorizzare alcuni gruppi, per altro non definibili oggettivamente, per proteggerli più di altri, rende meno difendibili coloro che non fanno parte di questi».

Perciò, rincara l’onorevole leghista Nicola Molteni, «avviene una discriminazione al contrario: per esempio il promotore di un “family day” rischierebbe il carcere fino a 6 anni, chi promuove il “gay pride” no: così le vittime diventano persecutori. Lo dice uno che non ha nulla contro gli omosessuali».

Per il senatore Carlo Giovanardi, non si possono «accettare compromessi sulle fondamenta dell’antropologia umana senza lederne la struttura. Un “no” motivato di fronte a tutto il Parlamento, anche di una minoranza, è una vittoria in questo caso. Dobbiamo credere a quanto papa Francesco ha detto alla classe dirigente brasiliana: “Dovete formare persone ferme sui princìpi etici. Chi ha un ruolo di guida, deve avere obiettivi concreti, ma ci può essere il pericolo della disillusione”».

Poteva bastare un’aggravante
Il parere dell’onorevole Alessandro Pagano è che questa norma «lede anche il principio di tassatività (articolo 25 della Costituzione), secondo cui dovrebbero essere punibili solo i reati dai contorni chiari e previsti dalla legge. Qui non si dice cosa sia “omofobia” e “transfobia”. Siamo tornati al ventennio fascista del “reato d’opinione”». Se passa questa legge, osserva Eugenia Roccella, «si dirà cos’è reato solo dopo la denuncia del fatto. Così, per la prima volta nella storia della Repubblica, sarà punito non un reato materiale, come previsto da ogni sistema penale democratico e liberale, ma un sentimento, un pensiero, esattamente come accadeva nei regimi totalitari». Molteni ricorda che «eravamo disposti a dialogare sull’aggiunta di un’aggravante dell’articolo 61 del codice penale, ma non volevano nemmeno farci votare gli emendamenti proposti. Con questa legge preparano la mordacchia e il bavaglio per chiunque si opporrà ai matrimoni e alle adozioni gay che prossimamente proporranno anche in Italia le stesse forze che hanno preparato il terreno e poi scritto questa legge contro l’omofobia. Nessuno potrà più dissentire».

Per questo, prosegue la “pasionaria” Roccella, «il no senza cedimenti è fondamentale: questo è il primo passo di una battaglia di ragione, di cultura e di testimonianza davanti a una “religione” secolare che presto metterà in discussione la totalità dell’essere umano. Te lo dice una che ha sempre lottato per il male minore anche su questioni etiche. Ora capisco che se trattiamo sulla libertà perderemo tutto». Analoga osservazione quella dell’onorevole Maurizio Gasparri: «Il clima violento di intimidazioni da parte di una minoranza ideologizzata che non rappresenta la maggioranza degli omosessuali, tende a far passare per “omofobi” tutti coloro che non la pensano come Scalfarotto: ma perché tu puoi dire che il matrimonio è tra persone dello stesso sesso, mentre se io dico il contrario devo rischiare di andare in galera?».

Manif Italia: la veglia in difesa della libertà di espressione

Perciò, conclude il senatore Pdl Maurizio Sacconi, «chi ha una cultura liberale dovrebbe riconoscere i pericoli di questa norma e avere il coraggio di denunciarli. Questa proposta è inemendabile. Anche se tutelasse la Chiesa, sovverte la natura umana e vieta la libertà di pensiero di tutti gli altri cittadini».

Intanto sulla piazza del Parlamento, a partire da fine luglio, si danno appuntamento le giovani sentinelle di Le Manif pour Tous di emanazione italiana. Spiega il portavoce Gianfranco Pillepich: «Su questa pessima legge non ci possono essere cedimenti. I parlamentari rappresentano non solo l’elettorato cattolico, ma anche me, te e tutte le persone che difendono la legge naturale, come la famiglia, unione fra uomo e donna». 

@frigeriobenedet

Tags: alessandro paganoantonio leonegasparrigianfranco amatogiovanardilegge scalfarottomanif pour tous italiaOmofobiaRoberto FormigoniroccellasacconiScalfarotto
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Raffaele Cattaneo, assessore lombardo e candidato Noi moderati

Ritroviamo l’unità in politica, al di là delle diverse opinioni

20 Febbraio 2023
Vista sul lago d’Iseo da Vello (Bs)

Sarebbe un peccato fermare il treno Lombardia

16 Dicembre 2022
L'imprenditore ed editore Carlo De Benedetti

Lunga vita all’ingegner Carlo De Benedetti, che non ha capito solo una cosa

18 Novembre 2022
Manifestazione contro il razzismo

In principio era la vittima

17 Novembre 2022

Non avremmo voluto sapere niente del caso transfobia al liceo Cavour

11 Novembre 2022
Giorgia Meloni

Che cosa si può (si deve) chiedere al futuro governo di centrodestra

14 Ottobre 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    La crisi di Francia e Germania e il nuovo possibile ordine europeo
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist