Lega, Bossi e figli indagati. Paghetta di 5 mila euro ai figli

Di Redazione
16 Maggio 2012
Avviso di garanzia al leader della lega Umberto Bossi, indagato per truffa a Milano. Indagati anche i figli Riccardo e Renzo, con l'accusa di appropriazione indebita, e il senatore Piergiorgio Stiffoni

Umberto Bossi è indagato per truffa nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura di Milano sui conti della Lega. Al leader leghista è stato notificato un avviso di garanzia. Con Bossi sono indagati anche i figli Riccardo e Renzo, con l’accusa di appropriazione indebita, e il senatore Piergiorgio Stiffoni, accusato di peculato. Iscritto nel registro degli indagati anche l’imprenditore Paolo Scala per riciclaggio. Restano al vaglio dei magistrati le posizioni di Rosi Mauro e della moglie di Umberto Bossi, Manuela Marrone, che, per ora, non sono state iscritte nel registro degli indagati.

LEGA: PM, ISCRIZIONE BOSSI E’ ATTO DI GARANZIA
(AGI) In un incontro con i giornalisti il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e il pm Paolo Filippini, che indagano sui fondi della Lega, hanno spiegato che l’iscrizione nel registro degli indagati di Umberto Bossi è «un atto di garanzia che dovrà comportare degli approfondimenti». Approfondimenti che, hanno precisato gli inquirenti, sono collegati ad accertare se effettivamente il denaro ottenuto grazie al meccanismo dei rimborsi elettorali sia stato utilizzato per esigenze personali dagli altri indagati, a cominciare dall’ex tesoriere Francesco Belsito. Quest’ultimo, hanno puntualizzato i magistrati, risponde anche di appropriazione indebita, oltre che di truffa perché si sarebbe accaparrato il denaro per uso personale. L’avviso di garanzia a Umberto Bossi è stato notificato nella sede del Carroccio, in Via Bellerio. Gli inquirenti si sono convinti che fosse necessario inviare un avviso di garanzia al fondatore della Lega anche alla luce delle dichiarazioni della segretaria amministrativa Nadia Dagrada che ha affermato, durante gli interrogatori, che Umberto Bossi firmava tutti i rendiconti. In particolare, a Bossi viene contestato di avere “avallato” questi rendiconti ritenuti non veritieri nell’agosto 2011.

LEGA: INCHIESTA ACCERTERA’ SOMMA APPROPRIAZIONE INDEBITA BOSSI JR
(AGI) Sono in corso di accertamento le cifre di denaro di cui Riccardo e Renzo Bossi si sarebbero indebitamente appropriati, nell’ambito dell’inchiesta sui fondi della Lega. Lo hanno spiegato il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati insieme a Paolo Filippini, precisando che è in corso anche una consulenza tecnica la quale dovrà fare luce sull’eventuale utilizzo dei fondi pubblici che gli indagati avrebbero fatto per scopi personali. In questa fase delle indagini, ha affermato Bruti «è sufficiente avere l’indicazione che i fondi destinati al partito sono stati usati per altri scopi».

LEGA: PER BOSSI “ISCRIZIONE MINIMALISTA” NEL REGISTRO INDAGATI
(AGI) Per quanto riguarda l’accusa di truffa ai danni dello Stato contestata a Umberto Bossi, fonti giudiziarie sottolineano che essa è riferita alla politica generale delle spese di cui il fondatore del Carroccio avrebbe avuto consapevolezza, pur potendo non essere a conoscenza nel dettaglio di come il denaro venisse utilizzato, per esempio, dai suoi figli, Renzo e Riccardo. In Procura si parla di “iscrizioni minimaliste”. I magistrati in altre parole avrebbero deciso di indagare solo i protagonisti della vicenda per i quali non era possibile non farlo.

LEGA: SALVINI (LN), BOSSI? TUTTO HA FATTO FUORCHE’ ARRICCHIRSI
(AGI) «Chiunque conosca Bossi, ne conosce lo stile di vita: tutto ha fatto fuorché arricchirsi, chi dice il contrario, mente». Ne è convinto Matteo Salvini che così ha commentato l’avviso di garanzia a Umberto Bossi nell’ambito dell’indagine sui rimborsi elettorali della Lega Nord. «Anche i sassi in Lombardia hanno capito che contro la Lega è in corso un attacco bestiale». «Qualcuno ha sbagliato, figli di Bossi compresi, e si è dimesso», ha aggiunto l’europarlamentare leghista. «Abbiamo rinunciato ai rimborsi elettorali di luglio, adesso basta, adesso c’è qualcuno che sta esagerando. Il Paese va a fondo e c’è gente che vive con l’incubo della Lega». «Qualcuno vuole coprire le porcherie del governo Monti attaccandoci», ha concluso.

LEGA: ZAIA, SE È VERO CHI HA SBAGLIATO DOVRA’ PAGARE
(AGI) Se la magistratura accerterà responsabilità chi ha sbagliato dovrà pagare. Così Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. «Apprendo la notizia dalle agenzie di stampa: mi sembra di capire che questi eventi rappresentino l’epilogo di tutto quello che si è letto e visto in tutte queste settimane».

LEGA. BORGHEZIO: BOSSI ONESTO E PULITO, NE USCIRA’ A TESTA ALTA
(DIRE) La Lega «l’ha presa molto male, non è una bella notizia, ma sono convinto che Umberto Bossi ne uscirà a testa alta e rafforzato nell’immagine e nell’affetto di tutti noi». Lo dice l’eurodeputato Mario Borghezio a Sky Tg24: «Bossi è un uomo onesto e pulito. E’ la persona più onesta che apparsa nel mondo politico dal dopoguerra a oggi».

LEGA: BONDI, CONVINTO CHE BOSSI SIA PERSONA ONESTA
(ANSA) «Io sono convinto che Umberto Bossi sia una persona onesta e che, al di là del giudizio politico che ciascuno può esprimere sulla Lega, sia indiscutibile l’impegno che ha profuso per dare voce alla speranza di un rinnovamento dell’Italia, a partire dalla rappresentanza delle regioni del Nord». Lo scrive in una nota il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi. (ANSA).

BOSSI MANIPOLATO
L’ex direttore della Padania: “Qualcosa non andava nella Lega quando ho lasciato a fine anno. Negli ultimi mesi aria stagnante”
(il Velino/AGV) Bossi era manipolato dal cerchio magico? “A mio giudizio sì”, risponde l’ex direttore della Padania, Leonardo Boriani, a Sky Tg 24 pomeriggio. «Vivendo vicino a lui molti giorni alla settimana, mi ero reso conto che era diventata una situazione imbarazzante», aggiunge Boriani, che chiama in causa i “cerchisti” di più stretta osservanza: il capogruppo al Senato Bricolo, il governatore piemontese Roberto Cota, Rosi Mauro, l’ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni “e lo stesso Belsito”. Furono loro, ricorda il giornalista, ad averlo in più occasioni «avvicinato per farmi capire che il mio ciclo (alla guida del quotidiano del Carroccio, ndr) era finito». «Qualcosa non andava nella Lega quando ho lasciato il 30 dicembre scorso e negli ultimi sei mesi l’aria era stagnante», aggiunge Boriani, che parla di «uno scontro arrivato a livelli molto alti». «Bossi era in mezzo a due fuochi: Maroni che reclamava spazi nuovi, dall’altro un gruppo che difendeva i suoi interessi e le proprie priorità. Bossi era incastrato in questo meccanismo».

LEGA: FOLLINI, NE’ INFIERIRE SU BOSSI NE’ DIMENTICARE CAPPIO
(AGI) «Bossi indagato. Troppo meschino infierire, troppo indulgente dimenticare il cappio». Lo scrive sul suo profilo Twitter Marco Follini.

LEGA: LEONI (LN), BOSSI SI ASPETTAVA AVVISO MA NON E’ BANDITO
(AGI) Umberto Bossi «se lo aspettava da un po’: un avviso di garanzia è un atto dovuto, quando ne abbiamo parlato, mi è sempre apparso tranquillo». È quanto ha raccontato il senatore leghista, Giuseppe Leoni, tra gli uomini più vicini a Bossi, e fondatore della Lega lombarda, insieme a lui e alla moglie Manuela Marrone. «Diverso è il discorso sui figli», ha proseguito con riferimento a Renzo e Riccardo, indagati anche loro, insieme al padre. «Queste cose non sono caramelle è chiaro che un papà responsabile come è lui sia un po’ preoccupato. Ho piena fiducia in Bossi, sono convinto che non è un bandito. È chiaro che se queste cose fossero uscite lunedì, dopo i ballottaggi, avrebbero fatto meno male».

LEGA: AI FIGLI DI BOSSI PAGHETTA DA 5.000 EURO AL MESE (AGI)

LEGA: FORMIGONI, BOSSI? NOTIZIE CHE DISPIACCIONO 
(AGI) «Sono notizie che dispiacciono». Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Il governatore ha sottolineato: «erano notizie nell’aria, non hanno sorpreso». In ogni caso, continua Formigoni, «segnalano un’informazione di garanzia emessa a tutela dell’indagato. La Magistratura fa il suo lavoro e segue i suoi tempi. Nessuno prevenga tanti pregiudizi che spettano alla Magistratura». Alla domanda dei cronisti se la Regione potesse avere un danno di immagine dall’inchiesta che vede indagato anche Renzo Bossi per appropriazione indebita, Formigoni taglia corto: «Renzo Bossi non è più consigliere regionale».

Lega/Gentilini: Chi ha tradito va fucilato politicamente
«Questi personaggi, che hanno tradito milioni di leghisti, vanno fucilati alla schiena (politicamente, s’intende) per alto tradimento, come accadeva in tempo di guerra». Lo ha detto il prosindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini. «Questa per me è una notizia ferale. Si tratta di un colpo mortale per la Lega Nord. Per la vecchia Lega, quella appunto dei Bossi, non certo per quella nuova che vogliamo costruire insieme ai Maroni, agli Zaia, ai milioni di leghisti, ancora duri e soprattutto puri, che credono nei valori fondativi del movimento».

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