Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Economia

Le fabbriche di alluminio chiudono in Europa, soppiantate da Russia e Cina

Da ottobre il 50 per cento delle fabbriche di alluminio primario nell'Ue ha chiuso per il rincaro dei prezzi dell'energia favorendo l'import da Mosca e Pechino. Il Green Deal ha le sue colpe e il danno ambientale (oltre che economico) è enorme

Leone Grotti
09/09/2022 - 6:27
Economia
CondividiTwittaChattaInvia

Alluminio

Da ottobre 2021, il mese in cui i prezzi dell’energia sono cominciati a salire vertiginosamente, la metà delle fabbriche di alluminio dell’Unione Europea ha chiuso definitivamente o ha fermato temporaneamente la produzione, per un totale di 1,1 milioni di tonnellate di alluminio prodotte in meno in un anno.

La crisi dell’alluminio nell’Ue

Aldel, l’unico produttore di alluminio primario in Olanda, ha chiuso i battenti domenica. Il principale produttore dell’Europa dell’est, Alro Slatina, ha chiuso tre linee su cinque a dicembre. A settembre, il produttore numero uno Slovacchia, Slovalco, farà la stessa fine e secondo gli esperti molte altre fabbriche interromperanno la produzione in autunno.

Per far fronte alla mancanza di alluminio, materiale strategico per un’infinità di settori, l’Unione Europea ha aumentato le importazioni di alluminio sia dalla Russia che dalla Cina. Come riportato da Reuters, tra marzo e giugno l’import di alluminio da Mosca è cresciuto del 13 per cento rispetto al 2021, per un totale di 78.207 tonnellate al mese.

LEGGI ANCHE:

Benzina diesel emissioni clima

Gli e-fuel possono salvare il motore a scoppio e l’ambiente? «Sì»

28 Marzo 2023
piano mattei

Il “piano Mattei” e il rischio di credere in una buona idea

27 Marzo 2023

L’industria europea ha dovuto fare affidamento anche sulla Cina. Tra febbraio e giugno l’import di alluminio dal Dragone è cresciuto in media del 20,07 per cento rispetto al 2021.

I rincari dell’energia e il Green Deal

La guerra del gas tra Unione Europea e Russia iniziata con l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio è soltanto una delle cause dell’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia. Già l’anno scorso, infatti, un inverno lungo e rigido aveva prosciugato gli stoccaggi dei pesi europei. A peggiorare la situazione ci sono state le minori forniture da parte di Russia e Norvegia per problemi infrastrutturali, la minore produzione da eolico a causa di un’estate poco ventosa e l’aumento di richiesta di gas da parte dell’Asia nell’ambito della ripresa dopo la pandemia di Covid-19.

Infine, ci sono le responsabilità dell’Unione Europea: il costo dei certificati verdi, i permessi inquinanti che l’Ue emette in numero sempre minore, è più che raddoppiato in un anno facendo così aumentare il costo dell’energia prodotta con i combustibili fossili. Già l’anno scorso il Financial Times scriveva che «Se la Commissione europea non agisce immediatamente, il Green Deal diventerà il simbolo dei prezzi alti dell’energia e al posto dei gilet gialli in Francia, avremo gilet dappertutto».

Mazzata per l’ambiente

La crisi dell’industria dell’alluminio – causata da questo insieme di fattori – non è drammatica soltanto per ragioni occupazionali e geopolitiche (arricchire la Russia nel bel mezzo di una guerra economica con Mosca è un autogol inspiegabile), ma anche ambientali. Se infatti la mancata produzione di 1,1 milioni di tonnellate di alluminio ha fatto risparmiare all’Unione Europea 7,4 milioni di tonnellate di CO2, la produzione equivalente in Russia e Cina ha causato un totale di 17,7 milioni di tonnellate di CO2, 10,3 milioni di tonnellate in più.

Secondo i rapporti indipendenti commissionati dalla federazione europea Aluminium Europe, la situazione peggiorerà ancora: se Bruxelles andrà avanti con le politiche previste dalla transizione verde (eliminazione delle quote gratuite nell’ambito del sistema Ets e introduzione del Cbam), «i costi per i produttori di alluminio aumenteranno da un minimo del 24 per cento fino a un massimo del 31, le importazioni di alluminio primario cresceranno del 43 per cento per una perdita di valore totale pari al 77 per cento». Ci saranno dunque danni occupazionali, economici e geopolitici enormi per l’Europa. E ambientali per il mondo intero.

«Le ambizioni dell’Europa farebbero un balzo indietro di anni o verrebbero costruite sulla dipendenza dalla Cina o dal Medio Oriente», conclude la federazione.

«Rischiamo la morte industriale dell’Europa»

Quello che sta accadendo all’industria dell’alluminio è esattamente ciò di cui parlava un anno fa Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. «La transizione energetica sta creando la morte industriale dell’Europa», dichiarava all’Istituto affari internazionali. «L’Europa ha una Borsa per far pagare le emissioni, l’Ets. Eravamo a 20-25 euro per tonnellata, abbiamo toccato i 60 euro, arriveremo a 100 euro per tonnellata. Una raffineria in Europa perde per definizione. Per Eni sarebbe meglio chiudere tutte le raffinerie per non pagare l’Ets e comprare i prodotti all’estero. Bisogna analizzare le cose in modo competente e non ideologico e le tecnologie non devono passare per l’ideologia».

Secondo quanto dichiarato anonimamente a Euractiv da un membro della Commissione europea, «siamo assolutamente consapevoli della situazione estremamente difficile in cui versano le industrie energivore». La speranza è che Bruxelles intervenga di conseguenza ma, prosegue la fonte, è inevitabile che «nel breve periodo le importazioni dall’estero sostituiranno le forniture europee».

@LeoneGrotti

Tags: AlluminioCinagasgreen dealguerra ucrainaRussiaUnione Europea
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Benzina diesel emissioni clima

Gli e-fuel possono salvare il motore a scoppio e l’ambiente? «Sì»

28 Marzo 2023
piano mattei

Il “piano Mattei” e il rischio di credere in una buona idea

27 Marzo 2023
Lula

L’opportuna “polmonite lieve” che non ha fatto partire Lula per la Cina

27 Marzo 2023
La guardia costiera tunisina blocca un barcone di migranti partito dalle coste del paese africano (Ansa)

La crisi della Tunisia è sempre più grave. L’Italia l’ha capito, la Ue no

25 Marzo 2023
Piano Mattei

Un mare (nostrum) di energia

25 Marzo 2023
Un proiettile all'uranio impoverito

Ucraina, i proiettili all’uranio impoverito sono «tossici e radioattivi»

23 Marzo 2023

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Pier Paolo Pasolini

Perché i ciellini sono così affascinati dai “corsari” Pasolini e Testori

Peppino Zola
28 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Alla Francia nella tempesta mancava solo un maxi scandalo finanziario
    Lodovico Festa
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Lo stupro e la contrattualizzazione del rapporto sessuale
    Rodolfo Casadei
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist