
Last week, next week 16
Walter Veltroni La scorsa settimana è stata una settimana dura per il segretario dei Ds Walter Veltroni, iniziata con lo scatenato appoggio all’arresto del deputato di Forza Italia Marcello Dell’Utri si è conclusa con il fallimento del referendum antiproporzionale. Vel-troni non si dispiacerà più di tanto delle due sconfitte: a lui non interessa vincere, ma apparire. E in entrambe le occasioni i suoi pensosi interventi hanno trasmesso l’immagine di un leader politico che ha a cuore i problemi. Anche sull’intervento Nato in Kosovo, la questione centrale che sembra animare Veltroni è quello del “che figura ci faccio”. Nell’epoca nella quale la tv conta così tanto nel determinare i successi politici, Veltroni ha più di una chance. Però anche il popolo dei teledipendenti cerca alla fine politici dotati di sostanza: nei modelli veltroniani, Tony Blair e Bill Clinton, con tutti i loro limiti, trova la stoffa di leader duri cresciuti in scontri veri e pesanti. In lui no.
Franco MariniNella prossima settimana un politico che si troverà tante carte da giocare sarà Franco Marini. Ha alle spalle un’ultima fase, dopo tante preoccupazioni, rincuorante: Romano Prodi se ne è andato in Europa, Dell’Utri non è stato arrestato, sulla Nato la consonanza con Massimo D’Alema è totale e in più il Vaticano non può non guardare, per le sue iniziative pacifiste, al segretario del Ppi come a una delle sponde più affidabili. Infine è saltato il referendum antiproporzionale che minacciava alle radici la sua politica. Marini si merita quel po’ di fortuna che gli ha arriso. È un politico cresciuto nella fatica del lavoro sindacale e poi delle scelte spesso scomode. La sua prossima partita sarà quella del Quirinale, dove una candidatura popolare adesso è più forte. Marini, ma è inutile insegnargli un mestiere che conosce bene, avrà speranze di successo se continuerà ad essere quell’uomo del dialogo di cui una Repubblica italiana, molto smarrita, ha sempre più bisogno.
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